Ora, abbandonati gli impegni femministi, l'Alberti può racchiudersi in una storia giocata fra autobiografia e finzione che però testimonia il suo impegno ironico verso una realtà che la intriga, cosicché l'Alberti non smentisce mai le premesse degli esordi. Ora la scrittura si è fatta più semplice, meno lirica, meno tormentata, né è sciupata dalla vena passionale della scrittrice. A raccontarlo il suo libro regge; ed è legge che Giacomo Debenedetti diceva fosse indispensabile ad un romanzo perché intanto attiri l'interesse del lettore.
Accademia della crusca
