Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbandonate

Numero di risultati: 3 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Donnine a modo

193988
Camilla Buffoni Zappa 3 occorrenze
  • 1897
  • Enrico Trevisini - Editore
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

Pagina 1

Evitate sempre di trovarvi nella folla, ma se involontariamente vi capitaste, se appena appena sapete di un'altra via che potete percorrere abbandonate quella ove tanta gente si è radunata, se ciò è impossibile aspettate tranquillamente che quell'onda umana si diradi, e non fate, per carità, a gomiti per passare. 34. Certo qualche volta avrete occasione di andare in un cimitero; qualunque sia la ragione che vi guida ricordatevi che è un luogo sacro; quindi è assolutamente proibito dal cuore e dall'educazione di schiamazzare, di ridere, di criticare le epigrafi, di cogliere fiori. 35. A proposito di cimiteri, un'altra parola: se di recente aveste persa una persona carissima, piuttosto di dar spettacolo in pubblico del vostro dolore con grandi lagrime astenetevi dalla visita alla sua tomba, sino a che il tempo avrà lenito la prima angoscia, e vi sentirete di poterla visitare col cuore addoloratissimo ma l'aspetto calmo, che è un rispetto alla stessa sciagura che vi ha colpite. 36. Dietro un funerale andrete in abiti scuri, e serberete un contegno serio e dignitoso, come si conviene alla maestà della morte. 37. Se un povero vi chiede l'elemosina, e non gliela potete fare, rispondete con bel garbo, in modo da non mortificarlo; ricordatevi che non di soli quattrini si benefica un infelice. 38. Avevo una nonna che mi adorava, e temeva continuamente mi potessi far male: ebbene, quando uscivo con lei mi divertivo ad aspettare l'imminente passaggio di una vettura per attraversare la via. La povera signora emetteva grida ch'io odo ancora dopo tanti anni; io penso ora che ero una cattiva e male educata bambina, e vi scongiuro di non imitarmi. 39. Se incontrate per via due guardie che tengono fra loro uno o più individui ammanettati, tirate diretto per la vostra via senza dar segno di averli veduti. Quei miseri benchè colpevoli, anzi per questo, sono infelici, e la pietà verso la sventura è la più bella patente di animo delicato e di educazione squisita. 40. Non vi diportate altrimenti se incontrate un ubbriaco. 41. Una fanciulla non stende mai la mano a nessuno, ma non la rifiuta se la persona che gliela porge frequenta la casa de'suoi genitori. 42. Ventaglio, manicotto vanno tenuti compostamente, non dimenticati qua e là nei negozi, alla scuola, in casa di amiche, ecc. 43. Per il parasole valga quanto dissi per l'ombrello. 44. Le signorine per bene rispettano tutto ciò che non è di loro proprietà più delle cose che a loro appartengono; quindi non toccano mai ciò che sta esposto nelle vetrine, nè sul banco del negozio ove fossero entrate, nè in qualsiasi altro luogo.

Pagina 38

Non vi abbandonate ad atti di rabbia o d'ira, non scattate come molle inglesi, siate sempre calme padrone di voi stesse per non diventare zimbello degli altri. 28. Tenete la testa diritta, non troppo alta come cavalli restii, nè troppo bassa come se cercaste sempre qualche oggetto smarrito. Del resto tenetelo a mente, più il contegno di una ragazza è modesto e più riesce simpatica a chi l' avvicina. 29. Non vi mordete le labbra, non parlate con voi stesse. 30. Se parlate con persone titolate, ricordatevi di rivolger loro la parola accompagnandola del titolo a cui hanno diritto. 31. Se vi trovate con persona che sapete in rapporti piuttosto freddi con la vostra famiglia regolatevi come se lo ignoraste, e misurate la vostra cortesia al grado di parentela o conoscenza che vi lega. 32. Non siate curiosi di vedere, nè di sapere cose delle quali vi accorgete che si vuol lasciarvi ignorare. 33. Non siate permalose, a rischio di diventare antipatiche a chi vi conosce. 34. Non chiedete un consiglio se non siete decise a seguirlo. 35. Parlando con alcuno tenete gli occhi alzati verso chi vi parla, sfuggire lo sguardo di colui col quale conversiamo risente d'ipocrisia. 36. Se entrate in un luogo pubblico o privato chiudete la porta con garbo in modo che non sbatta e non resti socchiusa. 37. Se siete innanzi a persone che leggono cessate ogni sorta di chiasso, e non parlate neppure sottovoce. 38. Affaciandovi alla finestra non mettete nulla in testa; ma ricordatevi che meno ci state e meglio è. In ogni modo non parlerete mai dalla finestra. 39. Non parlate in coro, per carità. 40. Non riferite mai cose che abbiate potuto vedere o sentire. 41. Se foste portate della mamma in visita salutate con garbo, non toccate alcun oggetto, non parlate se non siete interrogate, non contraddite mai un racconto che facesse chi vi accompagna, state composte, trattenete ogni segno di noja, ecc. 42. Se vi fossero offerti dolci accettate con moderazione e ringraziate. 43. Non è permesso, fanciulle mie, di mettersi in tasca dolci o altro, che ci fossero stati regalati durante una visita; si mangiano seduta stante, senza sporcarsi. 44. Se si volesse proprio che li accettassimo, se quasi ci si facesse forza cacciandoceli in tasca, fa duopo rinunciare anche ad assaggiarli: si mangiano a casa. 45. A chi vi interroga dovete rispondere con grazia con semplici monosillabi sìenoma dovrebbe accompagnare l'affermazione o negazione con la parola signore, e signora; e nel caso aveste a parlare con persona titolata dite anche il titolo qualunque esso sia: per esempio: con piacere, signora contessa; no, signor barone; si, signor capitano, volentieri, signor generale, ecc. 46. Vi potrebbe accadere d'incontrarvi per via o in un negozio con una compagna di scuola di condizione assai inferiore alla vostra; non è necessario, è vero, vi dica, che darete prova di buona educazione salutando cordialmente, e che sarebbe un vero atto inurbano se fingeste di non conoscerla? 47. Con gli operai che potessero venire a lavorare in casa vostra siate anche cortesi, e ricordatevi che sono anch'essi uomini come voi; con le cucitrici, le sarte siate graziose, ma non date loro confidenza. 48. Ho veduti ragazzine guardare sopra le spalle di chi scrive o leggere quanto si va tracciando sul foglio. Sono cose contrarie a ogni nobile sentimento e contrarie ad ogni cortesia. 49. Non tenete le mani sotto il grembiale, nè in tasca sebbene faccia freddo, se non volete esser giudicate senza educazione. 50. Ne è più lecito mettersi le mani in bocca e nelle orecchie, nè pulirsi i denti in nessun modo fuori dalla propria stanza, nè sciaquarsi la bocca, nè tagliarsi le unghie in presenza altrui. 51. In presenza altrui è vietato, sotto pena di sentirsi dare il titolo di zotiche, levarsi i stivaletti, e peggio le calze. 52. Non parlate mai male di nessuno, meno ancora degli assenti, la maldicenza in bocca a una fanciulla diventa una vera sconcezza. 53. Dovendo accennare a una persona presente per dire che ha fatto, ha detto qualche cosa, non dite è stata lei, è stato lui, ma a seconda della persona con la quale parlate, dite è stato il signor tale, e qui nome o grado. 54. Solo trattandosi di una parente, di un'amica dite è stata: è stata Lucia, l'ha fatto Maria. 55. Quando ringraziate non ditelmille grazie,che puzza volgarità dite solo grazie e chinate un pochino il capo. 56. Fanciullette care, conosco un bravo avvocato che d'inverno è la disperazione delle signore con le quali parla, poichè spennacchia loro tutto il manicotto, o qualsiasi altro oggetto di pelliccia la signora rechi in dosso. Finì col sentirsi dire che era veramente un legale che spenna i clienti. Fu una scherzosa lezione che il mio buon amico si era meritata; fate voi di non incorrere nello stesso rischio, e se anche parlate con una sorella, una compagna, non le tirate i bottoni dell'abito, non le aggiustate il golletto, ecc. 57. Non dite mai a chi vi parla.Che ha detto? che cosa? che?Bisogna prestar attenzione a chi vi parla perchè è scortesia far ripetere due volte la frase stessa. Ma se si dà il caso che non abbiate capito domandate scusa, e pregate vi si ripeta quanto vi era stato detto. 58. Se davanti a voi si ferma, e vi parla un estraneo, o un parente maggiore di voi, alzatevi in piedi,e ritte e ferme ascoltate quanto vi si vuol dire. 59. Incontrando una compagna di scuola insieme a qualcuno della sua famiglia, a qualsiasi persona civile chinate il capo, senza segni amichevoli per lei; se è accompagnata da un domestico salutatela come si usa tra fanciulle educate. 60. Camminando non urtate le persone con i gomiti. 61. Se salite in una vettura con vostra madre, col babbo, o qualsiasi altra persona adulta lasciatele loro la destra; se queste persone sono più d'una occupate il sedile davanti; ma non insistete per stare davanti se è un uomo che occuperebbe uno dei posti d' onore, e se vuole cedervelo. Dovendo salire in una vettura lasciate prima passare la mamma, qualsiasi altra signora che accompagnaste; scendendo, siate le prime, e porgete la mano a colui che è con voi. 62. Gli ordini al cocchiere dovete lasciarli dare dai vostri maggiori, o fratelli. 63. Se vi trovate in ferrovia state molto composte; brutto vedere un fanciullo indisciplinato, ma per una C. BUFFONI-ZAPPA 5 ragazza la cosa è ancora meno lecita. Bambini e ragazzi sono lo spauracchio dei viaggiatori, fate di togliere d'addosso alla vostra classe questa prevenzione che vi vuole male educate. 64. In ferrovia non pretendete di tenere i vetri chiusi od aperti ad ogni costo, nemmeno se vi trovate voi stesse allo sportello; e poichè l'igiene vuole che da un solo lato del vagone si tengano aperte le finestre, in modo da evitare le correnti d'aria, così dopo un po' di tempo chiudete la vostra finestra per mettere gli altri nella possibilità di aprire la loro. 65. So che quando viaggiate, o quando semplicemente vi trovate intramvi affacciate alla finestra dimenticando così uno dei più elementari insegnamenti del galateo che è quello di non voltare il dorso alle persone. 66. Sarà difficile, ma forse dovrete viaggiare di notte: in questo caso non è lecito togliervi le scarpe nemmeno se i piedi vi dolessero. 67. Se dormite badate di non recare incomodo agli altri; è una pena quando in un vagone completo una persona si addormenta; dondola da tutte le parti; casca addosso ora al vicino di destra ora a quello di sinistra. 68. Se abitualmente russate, evitate di dormire di giorno. 69. Sdrajarsi in modo da mettere i piedi addosso a qualcuno è villania. 70. Appoggiare i piedi sul sedile di faccia non è meno brutto. 71. Ridere di alcuno che in ferrovia, o su un battello a vapore potesse sentirsi male, è cosa da persona volgare, come l'ostinarsi a stare in pubblico sentendosi male. 72. Se andate in un albergo e non vi è permesso spassarvi nei corritoi, affacciarvi alla soglia delle stanze d'altri viaggiatori, far chiasso, chiamare con la voce i camerieri, farvi vedere nei corritoj mezzo svestite. 73. In treno la fanciulla ben educata non sale in piedi sui sedili, perchè oltre esser questo un atto scomposto disdicevole a una signorina, oltre il portare ad essi un guasto inevitabile, mette gli altri viaggiatori a rischio di insudiciarsi gli abiti. 74. Non s'imbrattano le pareti dei vagoni con sgorbi di matita, nè con qualsiasi altra cosa. 75. Non si strappano le tende dei finestrini, nè le frangie dei sedili. 76. Non si prende d'assalto un finestrino per tenerlo sino all'arrivo. 77. Passando in vista di paesaggi bellissimi non si nasconde ai compagni di viaggio la visuale. 78. So di certe signorine che se fanno appena un viaggio un po' lungo, giunte in vicinanza della stazione d'arrivo si sciolgono i capegli se li ravviano col pettine, e ciò è brutto, brutto, brutto. 79. Anche facendo un viaggio lungo non è permesso, mettersi, come si dice, in libertà, cioè, slacciarsi gli stivaletti, togliersi i guanti, allentarsi abito, ecc. Solo si può senza incorrere in una scorrettezza togliersi il cappello. 80. Le mie lettrici hanno passato tutte gli otto anni quindi se viaggiano, i loro genitori possono ammetterle alla tavola rotonda; vi rinnovo in questo caso tutte le raccomandazioni che vi feci per la tavola di famiglia, più, siccome a questa tavola la regola esige che vi serviate da voi stesse (questo vi avviene anche ogni volta che siete invitate a pranzo) mi raccomando, gli aveste anche appena appena toccati quei cari sette anni, non vi servite in modo che gli altri possano criticarvi. Con ciò voglio dirvi di non scegliere questo o quel pezzo, tasteggiando con la forchetta gli altri pezzi, nè prendere molta roba, perchè si tratta di cosa di vostro gusto, non toccare le frutta per prendere quelle più mature, se vi versate da bere non empite il bicchiere. Il vostro contegno a tavola rotonda sia tale da non permettere ai vostri vicini, nè di rivolgervi la parola, nè di versarvi da bere. 81. Entrando in una sala da pranzo d'albergo, avrete lasciato in camera vostra il cappellino. 82. Se avete occasione di fare il bagno in pubblico non spruzzate d'acqua i vicini, non vi aggrappate a chi nuota, non fate scherzi con l'acqua; non andate nuotando al largo se non è con voi alcuno della vostra famiglia. 83. Le mie lettrici potranno talvolta far parte dei così detti giuochi di società, è inutile ch' io dica loro che anche in queste occasioni la fanciulla per bene si distingue per il suo contegno corretto, senza musoneria, ma senza sguajataggine. 84. Non origliate mai alle porte, non guardate dai buchi delle chiavi. 85. Se avete ricevuto un beneficio serbate in cuore sempre viva la gratitudine, e quando se ne presenta occasione ricordate il bene ricevuto; se invece avete avuto occasione di rendere alcun servigio ad altri non rinfacciategli mai la vostra buona azione, nemmeno se lo vedeste ingrato. 86. Giuseppe Giusti, un poeta che fra poco imparerete ad amare scrisse

Pagina 59

Cerca

Modifica ricerca