Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbandonate

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Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli

246516
Luigi Capuana 2 occorrenze
  • 1895
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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L'idea di dover morire e dover lasciare abbandonate di nuovo alla loro mala sorte quelle poverine, lo faceva smaniare. Prima sarebbe stato felice di andarsene all'altro mondo, a dormire accanto alla moglie e alle figliuole nella sepoltura dei Cappuccini. Ogni sera, recitato il rosario alle sue care morte, si raccomandava: — Venite a prendermi; che ci faccio più qui, senza di voi? — Ora invece....ora non poteva più morire tranquillamente. Come sarebbero rimaste quelle li? Quand'anche gli avesse lasciato tutti i suoi beni.... Che ne avrebbero fatto? Chi le avrebbe garantite, chi le avrebbe difese dalle male persone?.... Ed ecco il bel risultato della sua carità!...Il pretore aveva ragione: perché aveva egli voluto prendersi quella gatta a pelare? Vecchio rimbambito, che non era altro! E si voltava e rivoltava nel letto, brontolando. Già questa insonnia era un cattivo segno. Quando mai gli era accaduto di entrare in letto e non addormentarsi subito ? Ah, ah, credeva di dover campare quanto Matusalemme!... Quasi ci fosse qualcuno che potesse levargli i settantadue anni d'addosso!... E per ciò s'era presa quella gatta a pelare! Oramai le parole dal pretore erano diventate un ritornello per don Paolo. Infine, se si rammaricava di dover morire — il Signore lo vedeva! — se ne rammaricava soltanto per le povere orfanelle... Oh, si, il Signore e la Madonna Santissima dovevano farlo campare almeno un'altra diecina d'anni. Che ne avrebbero fatto lassù, in paradiso, che avrebbero fatto di un vecchio catarroso come lui? Non gli bastavano le tre anime giuste che s'erano prese tutte a una volta? Campando, egli avrebbe assestato le bambine, le avrebbe maritate, con la dote, ora che si potevano dire proprio sue figliuole; e allora.... allora avrebbe chiuso gli occhi in santa pace. Non chiedeva altro. Ci voleva forse un miracolo per farlo arrivare a ottant'anni ? Ripeteva ogni notte le stesse cose; e le rimuginava nella giornata, quando si vedeva attorno le orfanelle che spazzavano, raviavano, ripulivano, come due donnine, vispe, allegre, attente a eseguire gli ordini, e che già facevano parecchie cosette anche da se, senza bisogno che il nonno le suggerisse. ***

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Erano orfanelle, abbandonate da tutti..... Il Signore se l'è prese.... Sia fatta la volontà di Dio! Come vi chiamate? Lisa? Giovanna? Si chiamavano così anche le mie creature. Se volete stare con me e servirmi ora che sono vecchio, faccio testamento e lascio ogni cosa a voi... Il padrone sono io. Ma qui non ci voglio più stare; voglio andarmene a casa mia. Prendete le chiavi; andiamo, andiamo ! E bisognava secondarlo, perchè non s'arrabbiasse e non urlasse. Lisa fingeva di mettersi lo scialle — e spesso bastava buttarsi addosso una salvietta, un asciugamani — e gli dava braccio per le scale. Scendevano giù, in istalla o in cantina, e risalivano : — Eccoci in casa nostra! — Ah, come si sta bene qui ! Colà non mi ci potevo vedere !...In casa altrui uno non può fare a modo proprio. Si erano abituate a queste stranezze; spesso le prevenivano, le secondavano sempre, visto che era il miglior mezzo per non farle prolungare; e anche ci si divertivano, quando il povero vecchio si sfogava a parlare del passato lontano, molto lontano, che gli veniva alla mente con lucidità e precisione meravigliosa. Si divertivano quasi, anche quando se la prendeva con loro, con quelle ingrate che lo facevano morire di fame, che non potevano più vederselo dinanzi, perché il padrone era lui e loro volevano tutta la roba per sè... — Ma le gastigherò io! So io come gastigarle! — Come? — Straccerò il testamento, le lascierò nude in mezzo a una via! — Fate bene, — gli diceva Lisa ridendo. — Dovreste lasciare la roba a noialtre. — A voialtre? Che c'entrate voialtre? La roba mia è delle mie figlie, delle orfanelle che ho cresciute, nutrendole con la carne del mio cuore, col sangue delle mie vene! Che c'entrate voialtre? Esse soltanto mi vogliono bene ; e pregheranno per l'anima mia quando sarò morto; che c'entrate voialtre? ***

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