Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Dei doveri di civiltà ad uso delle fanciulle

188469
Pietro Touhar 2 occorrenze
  • 1880
  • Felice Paggi Libraio-Editore
  • Firenze
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Procurate dunque di non distrarvi; non rivolgete la parola a chi vi sta accanto, non fate gesti che possano parere indizi d'impazienza, non tossite, non vi abbandonate insomma ad alcun atto che possa smentire quella premura che aver dovete per la buona accoglienza della lettura che vi vien fatta. Potete peraltro addimostrare la vostra approvazione, se vi sembra opportuno, ma coi debiti riguardi; chè se vi faceste a interrompere troppo spesso il lettore, potrebbe parere che andaste cercando una distrazione nella prodigalità degli applausi. Fareste eziandio cattivo servigio al lettore, se il vostro plaudire lo interrompesse in mezzo a un periodo di maggiore effetto e sul quale fondato avesse le sue più lusinghiere speranze. Non importerà avvertire quanto starebbe male che alcuni si ponessero a far crocchio da sè prima che una lettura sia giunta al suo termine. Le serate musicali presentano pressochè i medesimi inconvenienti, e richiedono le stesse cautele e non meno benevola attenzione. Vi avverrà talora di dover udire un pezzo di musica stentato, eseguito senza grazia, senza armonia; le vostre orecchie non devono mostrarsi infastidite dalle stonature; nè dovete far mostra di volervi astenere dai consueti elogi che peraltro nulla significano. Anche la civiltà ha certi obblighi talora gravosi, ai quali ciascuno, senza bisogno di mostrarsi servile o piaggiatore, deve per benignità e gentilezza d'animo sottoporsi. Il vestiario, per chi vuole debitamente fare onore alla comitiva, è cosa da farne conto; e soprattutto le donne devono saperlo adattare alla circostanza, e perfino alla forma dell'invito. Fuggano sempre ogni sorta di esagerazioni, ma non affettino trascuranza o dispregio delle più ragionevoli consuetudini. Se la grazia è necessaria per sapere assistere ad una riunione festiva, la modestia è ornamento ben più d'ogni altro pregevole. Non saranno mai troppe le cautele delle fanciulle in questo punto, e massime al loro primo comparire nella società. Sfuggano eziandio la estrema vivezza dei modi, l'arditezza degli sguardi, le risa smoderate, i sorrisi maliziosi, tutto ciò insomma che richiamar potrebbe attenzione sopra di loro. Siano disinvolte con naturalezza e con grazia; modeste senza affettazione di eccessiva ritrosia, ingenue, dignitose, prudenti; e si ricordino che spesso dal loro contegno, nei primi passi che faranno in mezzo alla società, può dipendere la futura riputazione in questa parte della umana convivenza. Dobbiamo: Porgere attenzione alla lettura di un componimento a cui abbiamo consentito di assistere; applaudire con opportunità e moderazione; mostrarci benevoli verso chiunque si cimenta nelle ricreazioni musicali: osservare le usanze relative al vestiario da conversazione; essere cautelate in ogni incontro. Non dobbiamo: Assentarci o tirarci in disparte prima che sia posto fine ad una lettura nelle riunioni letterarie; interrompere una lettura o pezzo di musica con applausi fuor di luogo.

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Che se ciò a voi avvenisse, non vi lasciate indurre ad operare contro civiltà; non vi abbandonate a inutili lagnanze ed ingiusti rimproveri. Anzitutto convien sapere esporre con chiarezza e con precisione il fatto vostro; poi non lo dovete impacciare con inutili perditempi; e saria indizio di goffaggine incolparlo della cattiva riuscita della causa, subito che avendolo scelto a vostro difensore l'avete giudicato meritevole della vostra fiducia. V'è da osservare qualche cosa anche intorno alle persone che stanno alla mercatura, professione onorata al pari d'ogni altra. Talchè sarebbe atto di biasimevole orgoglio il non fare buon viso alle garbatezze che vi dimostrano. Quanto più sono costrette a soddisfare alle richieste spesso indiscrete dei compratori, tanto più dovete con urbanità corrispondere alle loro premure, mostrando che fate conto della pazienza da esse usata. Non dovete pagar loro il tempo e la fatica necessari alla scelta che far volete con ogni ponderazione, ed è giusto che ringraziate chiunque s'è mostrato cortese nel dar pascolo alla vostra curiosità. Questo capitolo potrebbe certamente comprendere molte altre avvertenze, ed estendersi a più minute ricerche; ma il già detto deve bastare per far conoscere la necessità della buona creanza in ogni parte del civile consorzio. Dobbiamo: usare moderazione nei rimproveri ancorchè siano giusti e spetti a noi il farli al nostro simile; discretezza nelle amichevoli corrispondenze; cortesia verso chiunque, in particolare molta gentilezza d'animo verso chi ci dà l'opera sua, il suo ingegno, il suo tempo. Non dobbiamo: Mostrare troppa dimestichezza coi superiori, nè tampoco servilità; non albagia con gli eguali o con gl'inferiori; nè fare sfoggio d'ingegno o di sapere studiandoci d'offuscare o di umiliare gli altri; nè fare onta alla fiducia da noi riposta in chi la merita.

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