Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbandonata

Numero di risultati: 3 in 1 pagine

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Le belle maniere

180225
Francesca Fiorentina 3 occorrenze
  • 1918
  • Libreria editrice internazionale
  • Torino
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Ma non vi sembrerà più, quando vi dirò che la poveretta era vedova da un pezzo, che aveva perduto il figlio nella guerra d'Africa e, poco dopo, un nipotino, un amore di bimbo, e che, abbandonata anche dalla nuora, era rimasta sola con quel gatto spelacchiato? Questo gatto spelacchiato era stato il gioco preferito del nipotino, e poi le era rimasto fedele più della moglie stessa di suo figlio; se lei gli dava qualcosa o gli parlava, faceva la fusa per ringraziarla, e, quando lei si metteva seduta sul terrazzino tutta triste e immersa nel ricordo di quel bimbo morto, le s'appallottolava ai piedi, e la guardava con occhi quasi consapevoli. Ora non le restava più nulla al mondo, e nessun filo la legava alla vita. Era già così gonfio il suo cuore, che questo nuovo dolore più non vi potesse entrare senza spezzarlo? Non potrei giurare:la poveretta s'ammalò, e, dopo qualche settimana, morì. In séguito, non solo non risi più, ma neppure mi stupii vedendo un vecchio, un deforme, un abbandonato rannicchiarsi nella compagnia d'una bestia come in un asilo sicuro, dimostrare alla semplice creatura, con mille cure che a prima vista parrebbero ridicole, la riconoscenza per la sua fedeltà, per la sua lealtà, per la sua piena fiducia, per queste virtù che solo può apprezzare, sia pure in una bestia, chi ha conosciuto l'ingiustizia, l'inganno, l'abbandono di esseri umani. Non dovete dunque, figliole mie, schernire la vecchia che ripone il suo ultimo conforto in un gatto, lo sciancato che ha l'amico più fedele in un cane:come non schernireste chi, avendo mozzata una gamba, adopera le grucce, o, essendo muto, si serve de'gesti per farsi capire. Riprovate, invece, in cuor vostro, chi tratta le bestie meglio che i cristiani, e a questi rifiuta villanamente ciò che a quelle dà in abbondanza. Ricordate?

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Voi non siete, fortunatamente, nel caso del povero deforme o della vecchia abbandonata, voi non mancate di conforti, che largamente vi sono offerti dalla letizia della vostra giovinezza, dall'affetto dei genitori, della famiglia, delle amiche. . . abbondanti finchè la gioia è con voi; nè, a dirvela schietta, mi garberebbe sorprendervi col cagnolino addormentato in grembo o col gatto sonnecchiante su'vostri quaderni. Ma, senza esagerazioni sentimentali, dovete voler bene a queste creature inferiori, pensando che anch'esse fan parte della grande opera divina, che anch'esse vengono come noi dalla vita e come noi sono soggette al dolore e alla morte. San Francesco, il grande e umile santo della vera carità cristiana, amava le bestie, e le chiamava sorelle; e Gesù Cristo, entrando in Gerusalemme, non sdegnò di cavalcare la più disprezzata e maltrattata delle bestie, l'asinello. Non sopportate che altri, in presenza vostra, sia inutilmente crudele con gli animali; e, se vedete un vostro fratellino che, per semplice gioco, inchioda un maggiolino, strappa l'ali a una farfalla, disturba un nido di rondini, tira la coda a un gatto, squarcia una rana, spiuma una gallina viva, strazia l'agonia d'un rospo, rimproveratelo severamente, perchè il suo atto è barbarico, è inumano. Ma. . . e le zanzare, le mosche, le piattole, i tarli, i ragni? Ammazzatene quanti più potete, fate pur loro una caccia spietata, da buone massaie, poichè il vostro fine giustifica pienamente i mezzi; e, d'altra parte, è più che lecito sacrificare gli esseri inferiori al vantaggio de' superiori, nello stesso modo ch'è riprovevole far soffrire, sia pure una mosca, inutilmente, e addirittura crudele è gioire di tali sofferenze.

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Quanti a una languida signorina strimpellante il pianoforte o abbandonata sul divano con un romanzo fra le mani o ascoltante con compiacenza un suo vago dolorino di stomaco, sempre preoccupata del"come far passare il tempo", quanti a tale signorina preferiscono una ragazza alla buona che riduce la casa uno specchio, che sa dire quale vernice meglio s'adatti a' pavimenti, che non si trova in impaccio davanti a una macchia d'inchiostro, che sa ripiegare una giacca da uomo, che, colta alla sprovvista, sa spiattellarti il prezzo di tutti i generi alimentari più comuni e che, nell'assenza della domestica - se pure è abituata ad averla, - sa tirarsi su le maniche e cavarsela col mestolo e col pennacchio! Le figliole della regina Vittoria d'Inghilterra, chiamate poi a reggere paesi, furono sorprese più volte da illustri personaggi con le mani imbrattate d'uovo e di farina. Nausicaa ha dunque avuto delle seguaci tra le famiglie reali. E voi. . . ? Lasciatemi credere che non manchino fra noi italiani di queste ideali creature, che sono fate benefiche nella piccola reggia abbellita dalle loro mani animate, e diffondono attorno grazia e sorriso, salute e benedizione.

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