Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbandonata

Numero di risultati: 5 in 1 pagine

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Le buone usanze

195397
Gina Sobrero 1 occorrenze
  • 1912
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Abbandonata dal compagno indegno, madre di una bimba, senza mezzi nè risorse, lontana da ogni persona cara o conosciuta - attraversa l'America da San Francisco a New-York guadagnando in ogni tappa col suo lavoro quanto le poteva occorrere per giungere fino alla città vicina. Riusciva finalmente a imbarcarsi, e scesa all'Havre, quando già pregustava la gioia di ritornare alla sua casa e alla sua città, le moriva improvvisamente la bimba, unico scopo di ogni sua lotta e d'ogni suo sforzo, e nella casa avita non ritornava che una larva di quella bella e fiorente giovinezza che era andata incontro alla vita cantando e che la sventura aveva squassata fino alle radici, devastando ogni fiore d'illusione e sgualcendo ogni fede. Ci volle tutta la forza istintiva dell'animo di Mantèa, e l'aiuto premuroso d'una madre tenerissima e di due sorelle angeliche, perchè l'Espatriata ritrovasse ancora l'energia di riprendere il fardello della vita e ritornasse fidente alle sue lotte. Fu il lavoro il grande amico, il magico confortatore di Mantèa. Cresciuta giovanetta in un ambiente giornalistico e letterario, ella aveva giovanissima pubblicato un suo volume curioso d'osservazioni e di ricordi: Memorie di collegio. - Al libro e al giornale Mantèa ritornava dopo il suo calvario di dolore con rinnovate energie, e trasferitasi a Roma colla famiglia, accettava la collaborazione in alcuni fra i più importanti giornali politici in cui firmava articoli di vita mondana, di mode, di attualità femminili.,, Mantèa possedeva il dono prezioso di farsi leggere volontieri, tra le sue lettrici portò sempre la nota giusta, il consiglio amichevole, l'indicazione appropriata. E tali Sono appunto i pregi di questo libro che le era caro. Oltre queste Buone Usanze e al romanzo autobiografico Espatriata, lascia un altro libro di consigli pratici: Gli sposi, scritto in collaborazione col dottor Francesco Stura, e un curioso volumetto di Consigli pratici alle donne di servizio. Da tutti i suoi scritti traspare una grande bontà: un attivo desiderio di bene, che invece d'inaridirsi, s'e temprato alle prove del dolore. Milano, aprile 1912.

Eva Regina

204459
Jolanda (Marchesa Plattis Maiocchi) 4 occorrenze
  • 1912
  • Milano
  • Luigi Perrella
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Verrà una giovinetta graziosa, fresca, pura, ed egli la coglierà come un fiore, e lei che non ha potuto dargli la verginità del suo corpo come gli ha dato le primizie della passione, lei sarà disdegnata, abbandonata, riguardata con disgusto, con disprezzo...

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La misero poscia a Napoli in una scuola Evangelica, dove forse attinse quei solidi principi di rettitudine che non l'hanno mai abbandonata tra tutti i pericoli a cui è stata esposta. Esordì a Torre del Greco in una Compagnia Sociale di terz'ordine col ruolo di prima attrice assoluta, e non ancora quattordicenne commoveva il pubblico con Dionisia che rimase poi sempre nel suo repertorio come una delle sue interpretazioni preferite. Narrare la rapida ascesa e i fasti della vita artistica di Tina, è inutile perchè l' Italia tutta la conosce e la vezzeggia come una figliuola prediletta, e nel suo villino all' Ardenza, fuori Livorno, si dànno lieto convegno colleghi ed ammiratori. Nella sua esistenza privata Tina è mamma tenerissima e sposa innamorata e fedele di colui ch'ella scelse tra i suoi compagni d' arte, dimostrando anche in questo la spontaneità semplice della sua indole e della sua anima, che avrebbe potuto cercare la ricchezza, íl nome, la posizione sociale, e non volle che l' armonia e l'amore. Eleonora Duse, la più eminente fra le interpreti nostre contemporanee, non ebbe in dono la bellezza, ma uno spirito vibrante, dominatore sul fisico che imprime dei caratteri dell'anima che assume. Nacque da Alessandro Duse e da Angelica Copelletti di Vicenza, il 3 ottobre 1859. A quattro anni faceva Cosetta nei Miserabili. A Trieste aveva il ruolo d'ingenua. Crebbe nella miseria, la madre le morì all' ospedale dove ella mangiava metà della zuppa che l' ammalata le lasciava. Emerse in Teresa Raquin, e Giacinta Pezzana accese in lei il sacro fuoco dell'arte. Assistendo ad una rappresentazione della Princesse de Bagdad, protagonista Sarah Bernhardt, la Duse ebbe la rivelazione della propria personalità artistica. E si affermò in Dionisia, in Francillon, nella Moglie di Claudio. Il Teatro di Ibsen, di Maeterlinck e del D' Annunzio affinò ancor più l' arte sua, la portò alla perfezione : giacchè la grandezza della Duse è grandezza d'analisi, di riproduzione viva della natura. Il celebre ritrattista tedesco Franz Lemback si divertiva a fissare le diverse impressioni che coglieva a volo in teatro sul volto della Duse ed aveva tappezzato il suo studio di trenta schizzi che personificavano i diversi stati dell'anima umana. A queste due stelle massime fanno corona Irma ed Emma Gramatica che incarnano mirabilmente la personalità della donna moderna, nella sua nervosità la prima, nel suo spirito brillante e un po' scettico, la seconda. Virginia Reiter, audace ed efficacissima; Teresa Franchini, fine ed accurata Edvige Reinach, semplice e soave; Ines Cristina, intelligente coadiutrice del talento del Zacconi ; Alda Borelli di così squisita intellettualità, Teresa Mariani, Dina Galli, e molte e molte altre che sarebbe troppo lungo enumerare. Meno ricca è, nel momento presente, la pleiade delle artiste di canto di prim'ordine. L' Italia, la terra classica delle melodie, si è lasciata vincere dalla concorrenza straniera, e la Francia, la Germania, la Polonia dànno ora le migliori interpreti musicali, per potenza ed estensione di voce, per esattezza di metodo ; risultati che queste straniere debbono, forse più che alle doti naturali, alla diligenza della loro lunga preparazione al palcoscenico che le giovani cantanti italiane vogliono conquistare di slancio, appena uscite dagli Istituti. Pure, la fama della Patti è ancor recente ; e i nomi di Luisa Tetrazzini, di Eugenia Burzio, di Resina Storchio suscitano echi di entusiasmi e di sommo diletto intellettuale : e chi ebbe la fortuna di udire Gemma Bellincioni nella Traviata, la Jacobi nel Lohengrin, la Giovannoni-Zacchi nella Bohème, la Meyer nel Mefistofele, la Merolla nella Manon, la Toresella nei Puritani, la Pantaleoni nella Cavalleria Rusticana non le potrà più dimenticare.

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Ecco gli asili d'infanzia e i patronati scolastici : una legione di bimbi da proteggere, al cui sano sviluppo organico e spirituale vigilare con previdenza materna, visitandoli, tenendo conto dei più bisognosi e negletti : ecco le provvide istituzioni dell'Infanzia abbandonata, delle Case di deposito e di soccorso per i piccoli derelitti che hanno conosciuto il dolore e la malvagità umana prima ancora di sapere che cosa è la vita : ecco i Ricreatorî festivi per le fanciulle operaie da ingentilire, da ritemprare alle prove della vita, da mantenere nella retta via dell'onestà e del lavoro: le scuole domenicali e le biblioteche per illuminare le loro menti e fornire loro sane e profittevoli letture. Ecco tutte le opere di previdenza sociale, le unioni di beneficenza intese a dar lavoro ai disoccupati : le case di redenzione il cui nobile programma sta tutto nel loro titolo : il patronato dei minorenni condannati col beneficio della legge del perdono e rimasti nelle loro famiglie : le Amiche della giovinetta, opera internazionale che si prefigge di occuparsi delle fanciulle straniere che arrivano in cerca di lavoro; la Cassa d'assistenza per la maternità, bellissima istituzione che vuol garantire la madre e il neonato nei periodi critici della gestazione e del parto ; l'Aiuto materno, che si assume la sorveglianza dell' allattamento, e distribuisce latte sterilizzato e indumenti per i piccini ; le Cucine popolari ; le Amiche dei poveri che dànno lavoro a domicilio equamente retribuito ; le Società per il patronato dei ciechi, che mettono in opera ogni mezzo suggerito dalla scienza e dalla pietà per alleviare la massima fra le sventure ; l'Ufficio indicazioni ed assistenza, il quale si occupa di stendere suppliche, ottenere certificati, elargire consigli ed aiuto, delle visite a domicilio dei poveri ed anche di piccoli prestiti a cui l' indigente può ricorrere sottraendosi alla rapacità degli usurai. A tutti è nota oramai la Cooperativa delle industrie femminili, che oltre rilasciare all' operaia il guadagno netto, si è fatta scuola d' arte e di buon gusto; e una felice innovazione già tentata con buon esito in qualche città è quella delle Cucine per i malati poveri, intesa a fornire a poco prezzo cibi sostanziosi leggeri e igienici per le convalescenze, prima che il malato torni al lavoro e al suo regime frugale. Vi è pure il Comitato contro la tubercolosi, per diffondere fra il popolo nozioni utili d'igiene e di previdenza, visitare gli infermi, distribuire gli alimenti, mandare a cure climatiche i deboli, distribuire sussidî, rendere infine sempre più efficace la lotta contro questo flagello terribile. E con questa avanguardia di soccorso si apre la beneficenza degli ospedali, le cui candide corsie silenziose sono per certe anime percosse dal dolore un salutare rifugio morale. Ecco le Scuole di infermeria e della Croce rossa ; ecco gli Ospizi di maternità, gli Ambulatorî per le malattie infantili ; le Case di convalescenza poste in luoghi ridenti e salubri : gli Ospizi marini dove tanti poveri bambini deboli trovano le forze e la vita. E forse in questa lunga enumerazione ho ancora dimenticato qualche opera provvida, ad ogni modo ne avrò sempre accennato abbastanza per dimostrare che non mancano occasioni di fare il bene secondo qualunque intendimento o tendenza ; di giovare al prossimo nobilmente ed efficacemente; di proporre alla propria attività e al proprio cuore un còmpito utile ed alto.

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Una giovinetta tradita dal fidanzato ascoltò gli sfoghi d' una moglie abbandonata e si sentì quasi inclinata a ringraziare Dio che le aveva risparmiato uno strazio più grande. Una madre di famiglia sgomenta e addolorata di dover abbandonare una casa dove abitava da molti anni e nella quale erano nati tutti i suoi bambini, non osò più lamentarsi dopo le tragiche vicende di Reggio Calabria e di Messina : e infine una signora di mia conoscenza costretta da rovesci di fortuna a guadagnarsi il pane in casa altrui, dopo aver conosciuto una disgraziata che non ha nemmeno la salute e non riesce a provvedere a sè e al suo figliuolo, disse: « Ho potuto constatare che al mondo vi è sempre chi sta peggio di noi. » « Possiamo salvarci da molti guai semplicemente col guardarci attorno — scrive la Pezzé Pascolato — con l' osservare quel che accade agli altri e col dire : Così potrebbe accadere anche a noi. » Prendere le sventure che toccano agli altri come proficui avvertimenti ; riguardare quasi come un privilegio l' immunità da danni maggiori ; quando si è all'ombra non osservare invidiando quelli che stanno al sole, ma meditare su quelli che sono al buio : ecco il vero rimedio nelle traversie della vita.

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