Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbandonata

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Sull'Oceano

170935
De Amicis, Edmondo 2 occorrenze
  • 1890
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

Ma la vista di tutte quelle canizie misere, di tutte quelle madri senza casa e senza pane, dormenti sopra l'oceano, a migliaia di miglia dalla patria abbandonata e dalla terra promessa, gli teneva lontano dalla mente ogni pensiero sensuale, anche davanti alle molte nudità ostentate o inconsapevoli che gli occorreva di vedere. Egli passava là sotto come un medico in un ospedale, non meno inaccessibile a ogni tentazione di quello che lo fosse quel povero vecchio annaspo di marinaio, che l'accompagnava con una lanterna alla mano. Infelice gobbetto! Per lui, non protetto dalla dignità della carica, il mestiere era ben più duro; tanto più quando, uscito il commissario, egli rimaneva solo nel dormitorio, col secchiolino dell'acqua e il ramaiolo a disposizione di tutte le assetate. - Vien qua, vecio - A mi, omm di persi - Dessédet, pivel! - Acqua! -Æqua! - Eva! - De bev! - Da baver! - In presenza sua, leticavano forte, infischiandosi del regolamento, e ridevan di lui; e quando le redarguiva, lo rimpolpettavano in tutte le regole; qualcuna anche, per disprezzo, le mostrava la faccia a cui si danno gli schiaffi coi piedi; di levata, soprattutto, quando si trattava di pescar la roba in quel guazzabuglio, gli facevan perder la testa, e allora scappava come da un vespaio, e si rifugiava in coperta, tutto sudato e ansimante. E quella mattina appunto, all'ora critica, lo trovai davanti alla porta del dormitorio, con l'anima per traverso. - Ebbene, - gli dissi, - vi fanno fare il sangue verde, non è vero ? - Ah! - rispose, buttando via con dispetto la cicca. - No ne posso ciù! - Ed è così in ogni viaggio? - domandai. - Eh no, grazie a Dio! - rispose. - Va a viaggi. Alle volte, per combinazione, capita un carego di brave donne. Altre volte.... questa volta, per esempio, a l'è na raffega de donne maleduchæ Una raffica, di donne maleducate, un vero carego d'açidenti! - Poi, ripigliando la sua compostezza filosofica e alzando l'indice, mi disse confidenzialmente nell'orecchio: - Scià sente (stia a sentire). Scià no pigge moggê! (non prenda moglie). E voltatomi lo scrigno, tirò via.

Pagina 186

Vedevo qua e là, tra 'l buio, delle donne sedute, coi bambini stretti al petto, con la testa abbandonata fra le mani. Vicino al castello di prua una voce rauca e solitaria gridò in tuono di sarcasmo: - Viva l'Italia! - e alzando gli occhi, vidi un vecchio lungo che mostrava il pugno alla patria. Quando fummo fuori del porto, era notte. Rattristato da quello spettacolo, tornai a poppa, e discesi nel dormitorio di prima classe, a cercare il mio camerino. Bisogna dire che la prima discesa in questa specie di alberghi sottomarini somiglia deplorevolmente ad una prima entrata nelle carceri cellulari. In quei corridoi stretti e schiacciati, impregnati delle esalazioni saline dei legnami, di puzzo di lumi a olio, d'odor di pelle di bulgaro e di profumi di signore, mi ritrovai in mezzo a un andirivieni di gente affaccendata, che si disputavano i camerieri e le cameriere con quell'egoismo villano che è proprio dei viaggiatori nella furia del primo installamento. In quella confusione, rischiarata inegualmente qua e là, vidi di sfuggita il viso ridente d'una bella signora bionda, tre o quattro barboni neri, un prete altissimo, e una larga faccia tosta di cameriera irritata, e udii parole genovesi, francesi, italiane, spagnuole. Allo svolto d'un corridoio m'imbattei in una negra. Da un camerino usciva il solfeggio d'una voce di tenore. E di faccia a quel camerino trovai il mio, un gabbiotto di una mezza dozzina di metri cubi, con un letto di Procuste da un lato, un divano dall'altro, e nel terzo uno specchio da barbiere, posto sopra una catinella incastrata nella parete, accanto a un lume a bilico, che dondolava con l'aria di dirmi: Che matta idea t'è venuta d'andare in America! Sopra il divano luccicava un finestrino rotondo somigliante a un grand'occhio di vetro, in cui mi venne fatto di fissare lo sguardo, come in un occhio umano, che mi ammiccasse, con un'espressione di canzonatura. E in fatti, l'idea di aver da dormire ventiquattro notti in quel cubicolo soffocante, il presentimento dell'uggia e dei calori della zona torrida, e delle capate che avrei dato nelle pareti i giorni di cattivo tempo, e dei mille pensieri inquieti o tristi che avrei dovuto ruminare là dentro per lo spazio di seimila miglia.... Ma oramai non valeva pentirsi. Guardai le mie valigie, che mi dicevano tante cose in quei momenti, e le palpai come avrei fatto di cani fedeli, ultimi resti viventi della mia casa; pregai Dominedio che non mi facesse pentire d'aver rifiutato le proposte d'un impiegato di una Società d'assicurazione, che era venuto a tentarmi il giorno prima della partenza; e benedicendo nel mio cuore i buoni e fidi amici che m'erano stati accanto fino all'ultimo momento, cullato dal caro mare della mia patria, m'addormentai.

Pagina 3

Cerca

Modifica ricerca