Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Tra scuola pubblica e privata (laica e confessionale). A proposito della vicenda della scuola islamica di Milano - abstract in versione elettronica

98231
Parisi, Marco 1 occorrenze
  • 2007
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Si sottolinea, innanzitutto, come in sede di approvazione della Carta costituzionale repubblicana, con l'adozione dell'art. 33, si sia definitivamente abbandonata la logica del monopolio statale dell'istruzione, legittimando la nascita e lo sviluppo delle scuole e delle Università private, sia di carattere laico che di matrice ideologico-religiosa. Tale orientamento, peraltro, è stato ulteriormente confermato in seguito alla valorizzazione costituzionale della dimensione orizzontale della sussidiarietà, avvenuta con la riforma dell'art. 118, comma IV, della Carta fondamentale. Si sottolinea, tuttavia, come la diversità di principi e di intenti tra scuola pubblica e scuola privata (soprattutto nella sua connotazione di tipo religioso o confessionale) costituisca un dato di difficile confutazione. La scuola pubblica, infatti, è per definizione, informata al rispetto del principio di neutralità, in virtù del quale non le è consentita l'assunzione di un indirizzo ideologico e culturale specifico, e alla contestuale osservanza del principio di laicità, in forza del quale non le è permesso operare distinzioni tra i suoi fruitori sulla base delle loro opzioni di ordine ideologico (e, soprattutto, spirituale). La scuola privata confessionale, invece, accoglie tutti coloro che, ritenendo positivi i principi e i valori perseguiti dall'istituzione scolastica ed esprimendo apprezzamento per lo specifico progetto educativo da essa posto in essere, decidono liberamente di farvi parte. Questi elementi di distinzione tra l'istruzione pubblica e quella privata ideologicamente caratterizzata sembrano essere alla base delle difficoltà di una loro effettiva reciproca coesistenza all'interno di un sistema nazionale organico di istruzione e di educazione. Proprio la vicenda che ha girato intorno alla chiusura di una scuola islamica a Milano sembra avere riportato all'attualità il latente conflitto tra i due diversi (ma in ogni caso interagenti) mondi dell'istruzione. Questa situazione, tuttavia, sembra suggerire, come si propone nelle pagine di questo saggio, l'adozione del metodo del dialogo e del confronto con il mondo islamico, pur non sacrificando il rispetto dei diritti fondamentali della personalità umana e dei principi irrinunciabili di organizzazione della convivenza democratica.

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