Nè vale il dire «quel vocabolo non è di lingua nè corrisponde, usato in quel caso, al suo vero significato» gli artisti a ciò non guardano, e sarebbe una pedanteria fuor di luogo l'esigere che eglino abbandonassero il linguaggio col quale s’intendono, per usare rigorosamente della parola che la lingua permette. So bene che gli artisti nello esprimersi oltre di essere parchi nelle parole (poichè il gesto vi supplisce per metà) ne usano spesso delle improprie, ma pretendere di portare una rivoluzione filologica nei loro studj, oltre non recare alcuna utilità all'arte, non sarebbe possibile ormai, e conviene accettare quel sanzionato linguaggio come una legittima eredità pervenuta agli artisti dai loro principali maestri.
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Nella composizione, come ebbero a dire i critici dell’epoca, le donne nude si abbandonano alla morte come se si abbandonassero ad un amante, trasformando la tragedia in una sorta di orgia collettiva. Effettivamente l’opera, conservata nel Museo del Louvre, sembra evocare una vena di erotismo che attenua la drammaticità del racconto.
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