In fretta, ma metodicamente, caricarono i contanti (e anche gli assegni: per errore o per calcolo, perché la polizia credesse di poterli poi arrestare attendendo la presentazione degli assegni e si cullasse in questa speranza) e abbandonarono la banca. Tre uomini erano ad attenderli all'esterno con un autocarro (rubato), e l'undicesimo faceva da «palo» a breve distanza. Era stato il «palo», facendo scattare il flasch di una macchina fotografica, a segnalare che la via era libera per l'inizio dell'azione.
Di Miscio ha esaminato la posizione di Giuseppe Bettelle e di due suoi complici (Vittorio Margherita di Alfonso di 29 anni, e Luigi Galletti di Vittorio, di 23 anni), i quali il 28 sennalo 1965 rapinarono a Valenza, in provincia di Alessandria, l'autista Ferdinando Aquilini e lo abbandonarono legato e imbavagliato sul bordo della strada. Per tutti il magistrato ha chiesto il rinvio a giudizio per rispondere del venti contestati.