Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbandonarla

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Mitchell, Margaret

222017
Via col vento 1 occorrenze
  • 1939
  • A. Mondadori
  • Milano
  • Paraletteratura - Romanzi
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Rossella sentí il proprio coraggio e la propria fiducia in se stessa abbandonarla, quando si rese conto che la spada che aveva fiammeggiato fra lei e il mondo era rinchiusa per sempre nella sua guaina. «Melly è la sola amica che ho mai avuto» pensò tristemente «la sola donna, eccetto la mamma, che mi abbia mai voluto veramente bene. Anche lei è come la mamma. Tutti quelli che la conoscevano si afferravano alle sue gonne.» E ad un tratto ebbe l'impressione che dietro quell'uscio chiuso giacesse Elena che lasciava il mondo una seconda volta. Le parve di essere nuovamente a Tara, dinanzi al mondo, nella desolazione di sapere che non poteva fronteggiare la vita senza la terribile forza di chi era dolce, gentile, tenero di cuore.

Pagina 1006

Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta

222733
Misteri del chiostro napoletano 1 occorrenze
  • 1864
  • G. Barbèra
  • Firenze
  • Paraletteratura - Romanzi
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Io non parlai punto, per tema di prorompere in pianto, ma diedi soltanto a Giuseppa un bacio d'ultimo addio, e pregai la vecchia fantesca di non abbandonarla finchè non fosse rimandata ai suoi parenti. Indi volta al commissario, "Spero," dissi, "che sapendo di chi io son figlia; non vorrete farmi fare il tragitto a piedi." "Nè impedirete che io e sua sorella l'accompagniamo," soggiunse mio cognato. Morbilli fece venire una carrozza, e permise che i congiunti mi accompagnassero. Intanto Maria Giuseppa non cessava di stringermi le mani e coprirle di baci; era tanto straziante la desolazione di quella infelice, che n'ebbe pietà perfino.... un Morbilli. "Coraggio!" le dissi finalmente; e, svincolandomi da lei, uscii la prima dalla porta. Le scale erano tutte gremite di birri, come se si fosse trattato di sorprendere nella macchia una banda di briganti, e più di cento persone eransi radunate fuori del portone per godere dello spettacolo. La chiesa e l'edifizio di Santa Maria delle Grazie di Mondragone posti presso San Carlo alle Mortelle formano il ricovero che Elena Aldobrandini, duchessa di Mondragone, preparava nel 1653 per le dame napoletane, che, venute in basso stato e rimaste vedove, volessero trarvi vita tranquilla e monastica. Oggi vi è pur ammessa qualche educanda, ma in sostanza lo stabilimento è destinato all'uso di ergastolo. Giuntavi poco innanzi alle 3, montai la scalinata, che dalla prima porta di strada conduce sopra; all'ingresso della seconda trovai postati due preti, e presso a loro la superiora che colà chiamasi priora. Uno dei preti era quello spettro di Banco, che condotto aveva Morbilli pel mio arresto; era l'altro il superiore ecclesiastico del locale, quel desso che per la sua furibonda reazione lasciò nel 1848 tristissima rinomanza del suo carattere, quel desso, che come regio revisore cancellava sempre da' manoscritti l'italiano vocabolo eziandio, forse perchè ricordava nella desinenza il nome d'un vindice supremo. Per l'immensa sua devozione alla dinastia Borbonica, e pel famigerato suo oscurantismo decorato coll'ordine di Francesco I, non voleva esser chiamato altrimenti che cavaliere. Dagl'inchini che fece costui al commissario, e dalle parole che si scambiarono fra loro, compresi ch'erano amici di vecchia data: cagnotti attaccati allo stesso guinzaglio. Mio cognato, che a stento aveva fino a quel punto rattenuto lo sdegno, proruppe in acerbe rimostranze contro la condotta del cardinale. "Se non tacete all'istante," gli disse il superiore ecclesiastico, "vi ricaccerò le parole in gola con due schiaffi." "Se non andate, e subito, pe' fatti vostri," soggiunse il commissario, "vi manderò in prigione." Afferrai il cognato per un braccio, e scossolo fortemente, "Perchè vi riscaldate voi," gli dissi; "mentre io che son la vittima taccio? Ora sono giunta al carcere: potete ricondurre la sorella." Tutti serbarono silenzio. Il commissario, avuto dal prete della curia la ricevuta della mia persona, se ne partì, ed io accennai alla sorella di alzarsi per non dare al marito l'occasione di compromettersi. "Scrivi tosto a Gaeta," le dissi nell'atto d'abbracciarla: "scrivi tutto alla mamma, e, per carità prendi per Maria Griuseppa le stesse cure che ti saresti presa per me!" Rimasta sola col birro e coi due carcerieri al fianco, mi fecero salire al terzo piano del fabbricato, quindi mi menarono in una vasta e tetra camera, che aveva l'aspetto d'una prigione da suppliziato: due soli pertugi vi davano luce, ma luce scarsa e cupa, per cagione dell'alto palazzo Villanova che vi era di faccia. Le pareti ignude e insudiciate, la soffitta a travatura, il pavimento a mattoni rotti, per mobilia due sole sedie apopletiche, e null'altro. La priora e il prete superiore dell'inquisizione letteraria uscirono fuori per discorrere a bassa voce; rimase meco il solo prete della curia. Chi crederebbe alla galanteria d'un vampiro? Vedutami sola, derelitta, sconsolata, e priva d'ogni difesa, quel prete, che non era vecchio, pensò di trarre profitto dall'opportunità, facendomi travedere il vantaggio della sua protezione; preso dunque un atteggiamento da cascamorto, che fece maggiormente spiccare la sua ributtante fisionomia, stendendo le scarne mani verso di me: "Se qualche cosa vi occorre," mi disse, "ditelo pur liberamente alla priora, colla quale avrete già simpatizzato; come, suppongo, vorrete simpatizzare anche col vostro devoto servitore." Accompagnarono l'ultima frase un profondo inchino ed un sorriso, che mise allo scoperto l'orrida sua dentatura. "Mostro esecrando!" gridai cogli occhi stralunati, e additandogli la porta coll'indice. "Vattene in malora, e riferisci a chi ti manda qui, che spero coll'aiuto del Cielo di vedere ben presto e lui e te e tutti quelli che vi somigliano mandati, in perdizione!" Non diede alcun indizio di rossore, ma ripreso il cappello, quatto quatto guadagnò l'uscio, che io richiusi con furia alle sue spalle. Allora, ritornata nel mezzo della stanza, m'inginocchiai, giunsi le mani, e, sollevati gli occhi al cielo, il cuore a Dio, pregai dal più profondo dell'anima per la calunniata innocenza. - Il Signore non ributta, ma esaudisce il cuore contrito ed umiliato! -

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