Cass. n. 20543/2008, nel dichiarato tentativo di allinearsi alla giurisprudenza CEDU in tema di occupazione acquisitiva, fornisce una nuova rielaborazione delle linee dell'istituto di origine pretoria e senza abbandonare le originarie coordinate - intimamente legate alla natura istantanea dell'illecito - individua quale dies a quo, dal quale far decorrere la prescrizione quinquennale, l'entrata in vigore della legge n. 458/1998.
Innanzitutto, abbandonare i luoghi comuni e cercare di conoscere e di interpretare la realtà.
Il canone della cosiddetta "ragionevolezza" delle leggi si impone nel dibattito politico-giuridico per ricordarci che anche il diritto, partecipando della debolezza dell'ingegno umano, non è immune agli inconvenienti generati dall'esperienza. Questa consapevolezza ci sprona verso un atteggiamento autenticamente filosofico, vale a dire radicalmente problematico, che nulla considera per convenzione e nulla lascia fuori dal domandare tutto. Pertanto occorre, per tentare di rispondere alle domande che il diritto ci pone, anzitutto abbandonare l'approccio individualista ed ideologico, che tutto discute, tranne se stesso.
Alla luce di tali esperienze, puntualmente richiamate e sinteticamente analizzate, l'A. conferma l'opportunità di abbandonare l'impostazione relativa alla riforma sistematica degli ammortizzatori sociali per porre mano, più realisticamente, ad un riordino dell'apparato in essere con la consapevolezza dell'esistenza di un "sistema parallelo", che ha preso corpo per necessità, ma che risulta tuttavia pienamente coerente, rispetto ai cardini costituzionali tradizionali della materia (artt. 38, comma 2, e 117, comma 2, Cost.), con i principi costituzionali attuali e/o attualizzati tanto in relazione alla ripartizione delle competenze Stato-Regioni (art. 117, commi 3 e 4, Cost.) quanto alla libertà di assistenza privata (art. 38, comma 5, Cost.).