Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbandonano

Numero di risultati: 3 in 1 pagine

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Galateo per tutte le occasioni

187901
Sabrina Carollo 1 occorrenze
  • 2012
  • Giunti Editore
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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Gli animali non si abbandonano. Mai! tre gattini con al collo un cartello che recita "for ever!"

Pagina 171

Saper vivere. Norme di buona creanza

192949
Matilde Serao 1 occorrenze
  • 2012
  • Mursis
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Molti fra questi sono scapoli impenitenti; molti sono vecchi aristocratici, che non escono mai di casa; molti sono professionisti, deputati, senatori, talvolta ministri, che non hanno mai tempo per nulla, eppure, tutti, tutti quanti, di diversa condizione, età ed occupazione, tutti abbandonano il loro lavoro,il loro comodo, il loro piacere, per fare da testimoni. Bene! Benissimo! E quando vi è gente che ha proprio la vocazione della testimonianza, perché privarla di questo piacere? Dunque, il testimone deve essere invitato al suo ufficio, almeno venti giorni prima del matrimonio: è naturale che a lui si dirigano lo sposo, la sposa o i parenti, per questo invito. Il testimone dello sposo se non conosce la sposa e la sua famiglia, deve esserle precedentemente presentato: viceversa la sposa e la sua famiglia presentano allo sposo, quei testimoni che egli non conosce. Il testimonio non può cavarsela con un bouquet di fiori, anche magnifico, anche messo in un vaso prezioso: le spose detestano i bouquet di fiori dentro i vasi, rammentarselo! Non è necessario che il dono sia molto ricco: deve essere fine ed elegante. Si manda il giorno prima delle nozze, per un servitore, con una carta da visita, dove sia una parola d'augurio. Il testimone porta la redingote, pantaloni chiari, panciotto nero o bianco, cravatta grigia, o bleu, o verde, non chiarissima, con qualche bello spillo: cappello a tuba, quanti grigioperla. Il testimone prende posto nelle prime carrozze; dopo quella della sposa, sta presso la tavola dell'Ufficio di Stato Civile, sale sull'altare, alla Chiesa, dà il braccio, andando e venendo, a qualche parente importante della sposa e dello sposo, e siede alla tavola d'onore. Dopo le nozze, i doveri e i diritti del testimone, spariscono: e restano, fra lui e gli sposi quelle relazioni di amicizia, di affetto, di stima o di semplice conoscenza mondana, che vi erano prima delle nozze.

Pagina 33

Marina ovvero il galateo della fanciulla

193890
Costantino Rodella 1 occorrenze
  • 2012
  • G. B. Paravia e Comp.
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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Giovanette, per un istinto di civetteria e per le previdenze delle madri, si tengon lontane dalle grosse fatiche della coltivazione; ma appena maritate, tutto si muta, abbandonano la casa e seguono il marito ne’ campi. Voi le vedete curve sulla terra, come manovali, o cariche di fasci enormi, quasi bestie da soma. V’ha contrade in Francia, non dico già in Africa, dove si aggiocano all’aratro col bue e coll’asino. Quindi la loro pelle s’aggrinza, il loro viso si carbonizza, i loro tratti s’induriscono a scambiarsi per uomini, e poverette cadono in una decrepitezza anticipata più orrida della vecchiaia. Ma in quella che fanno i lavori degli uomini, i lavori delle donne, que’ lavori, rammorbidiscono tutti gli altri, restano sconosciuti e trascurati. Nulla v’ha di più sudicio, di più malsano, che l’interno d’un casolare. Spesso le galline, le anitre, i maiali si disputano l’umido suolo. La porta s’immerge nella melma, le finestre, quando ve n’ha, s’aprono sul letamaio. E tuttavia là in un buco fangoso, come la tana del selvaggio, in mezzo ai grugniti degli animali, e le loro fetide emanazioni, là nulla attrae i loro sguardi; il desco è vuoto, e il focolare spento. Lì infine altri lavori attendono la donna, e prima che possa badare alla cena del marito e alle cure de’ ragazzi,deve pensare al governo della stalla e al pasto delle bestie. " Eppure quale diversità se, lasciati all’uomo i rudi lavori della terra, e limitando i suoi all’interno della casa, la moglie colla sua gentile previdenza avesse tutto ammannito per l’ora del ritorno. La fiamma brillerebbe sotto il caminetto; sul desco ben pulito dalla sua mano, fumerebbe subito la minestra col suo buon pezzo di lardo, e le alte piramidi di castagne o di patate ammezzate e fumanti. La buona massaia non s’offrirebbe al suo marito che in mezzo all’abbondanza e circondata dallo stuolo ridente de’suoi ragazzi. Così una vita dolce e facile dovrebbe essere la vita naturale del contadino. Ma nulla gli somministra l’idea di questa felicità; ignora il bello stare, l’incanto delle carezze, e perfino la potenza dell’amore. I suoi figliuoli gli tremano innanzi, la moglie paventa la vigoria del suo braccio. Nemico, non protettore di queste creature così deboli, non riconosce altra legge che la sua forza. L’ultima ragione del contadino, nel suo tugurio, come ne’ campi, è il peso del suo pugno" " Si dirà che ritrarre la donna dai rozzi lavori della terra, sarebbe un mandar a rovina i campagnoli. Noi risponderemo,noi,che ben lungi dal mandarlo a rovina pensiamo di arricchirlo. Certamente, le occupazioni della casa sono né meno numerose, né meno feconde di quelle campestri; se si richiedono braccia vigorose per maneggiare la zappa, ci vogliono mani sagaci per ricevere il raccolto, per cogliere i frutti, aver cura del bestiame, preparare i latticinii, filar la lana e il lino, e mantenere dappertutto l’ordine e la pulizia. La terra non produce che sotto il vomero che la squarcia; la casa non prospera, dove la donna si dà ai lavori dell’uomo, i lavori donneschi rimangono a farsi, vale a dire, nessuna luce del cuore, nessuna ispirazione morale vengono a mescolarsi alle abitudini della vita materiale, i servi sono senza guida, i mariti senza consiglio, e i ragazzi dimenticati.,, Conchiude lo stesso Martin: " Che la rozzezza e la miseria di quasi tutti gli abitanti della campagna sono un'onta al mondo civile; " Che il miglior mezzo di far cessare questa barbarie sta nel rendere alle donne le occupazioni del loro sesso; " Che rendere alle donne le occupazioni del loro sesso, è, in altri termini, prolungare la loro vita, la loro giovinezza, la loro beltà, è rientrare sotto le leggi umane; stando a quest'osservazione di Buffon, che le donne di campagna invecchiano più presto, e muoiono anco in più gran numero che gli uomini, per i rozzi lavori, onde sono aggravate (1),,. La signora Bianca aggiungeva, che oltre all'oppressione materiale, v'è la degradazione morale che annichila la donna di campagna. Il contadino tiene la moglie come un peso, una seccatura; un mezzaiuolo un dì si doleva come un disperato per la morte d'un bue, e punto punto della morte di sua moglie, avvenuta in pari tempo. In casa son continui rimbrotti e improperii: non un momento di pace, non una parola di amorevolezza. V'ha uomini così brutali che si fan belli presso gli amici di picchiar la moglie, e si credono con ciò di mostrarsi uomini a modo, che san far valere la loro autorità; bell'autorità davvero, bell'onore misurare le forze di un facchino con una creatura delicata e debole; siete la vigliaccheria in persona! E quel che più monta è che ciò succede in faccia ai figliuoli, i quali hanno un bell'esempio innanzi per rispettare la madre! Ricordatevi bene che codeste sono onte, che muovono tutte le fibre (1)Education des mères de famille. del cuore, anche de' piccoli, i quali per la generale vogliono più bene alla madre; perchè è senso di natura tener per l'oppresso; e un dì se ne ricorderanno. Ho inteso io ragazzetti tant'alti dire: lasciatemi venir grande, e poi voglio io far le vendette di mia madre! Ecco il bel cuore che formate ne' vostri figli; e se poi si dànno alle birbonate, se si mettono nella via della galera, non avete che da picchiarvi il petto e gridare: mea culpa! Vi son di quelli che pare abbiano scordato il nome della moglie e de' figliuoli, e li chiamano sempre coi più brutti nomacci che si siano foggiati mai: soma, bestia, asino, sono sempre all'ordine; e accenno solo ai più discreti, i più usati il rossore mi vieta di scriverli: vien qua bestiaccia! che il diavolo ti porti, somaro maledetto! va all'inferno, brutta strega! E le imprecazioni, e i moccoli che attaccano, Dio ne liberi! E poi vi lagnate che i vostri ragazzi parlan male, dicono di brutte parolacce, bestemmiano!Santo cielo, chi gliele ha insegnate le bestemmie, le parolacce? Gli è vero, che anche le donne hanno la loro colpa. Ve n'ha di quelle che non terrebbero la lingua per l'oro del mondo. Son sempre lì, stuzzicano, ripicchiano, raffacciano cento volte la stessa cosa, tormentano sì, che farebbero uscir di pazienza un santo. A volte quando vedono il marito sdegnato, se usassero un po' di prudenza a non rispondere, la burrasca passerebbe liscia; ma andatele a tenere; a una parola ne rispondon dieci; e pare proprio che se le vadano a cercare le busse. Un vizio riprovevolissimo, che la signora Bianca non poteva, comportare era la sordidezza e la sporcizia che qualche volta trovava nelle case de' contadini, e di ciò incolpava in tutto e per tutto le donne. La cucina serve di mondezzaio, de' paiuoli il dentro non si distingue dal fuori, un po' di cibo si fa alla carlona, senza cura di sorta; onde rimane insipido, e tale da far più male che bene; le vedete lì colle mani sucide e nere impastare i tagliatelli, forbire il cucchiaio o il coltello col grembiule unto e bisunto, che manda un tanfo lontano di qua là; i ragazzi con vesti lacere, imbrodolate, malconci i capelli, le mani sporche, colla ruggine sulla faccia da fare pietà, toccano tutto, sciupano ogni cosa. E pensare che l'acqua non costa niente; e che la pulizia non dipende che da un po' di cura e di pazienza; e che un po' di nettezza ridonderebbe a tanto di salute, e di risparmio; chè non si vedrebbero più tutte quelle schifose malattie della pelle, crostole quà e là sul viso e per le mani; e se negli abiti, come si fa uno strappo, subito si rattoppasse, si scanserebbe un vestito nuovo; gli utensili di cucina puliti e lucidi si conservano assai più a lungo, la ruggine li rode e li consuma; le vivande allestite con più cura e con un po' di condimento divengono più nutritive e più gustose, e il corpo se ne avvantaggia con tanto di robustezza; e que' soldi, che si sciupano al lotto, e in nastri, se si spendessero in un po' di carne, non fosse che alla domenica, la complessione si farebbe più salda, e le membra più forti, e quindi più atte alla fatica; giacchè è provato che là dove il nutrimento è più sostanzievole, anche gli uomini sono più intelligenti, più gagliardi, e più operosi. Onde quel che più si spende in vitto, si guadagna in lavoro, e si risparmia in malattie. A ciò devono badare le donne di campagna, dalle quali si deve ripetere tutto il miglioramento della famiglia. E le superstizioni, e i pregiudizi, e gli errori, e il così faceva mia nonna, sono proverbiali nelle campagne. Marina diceva, che in nessuna classe sociale si trova tanta cocciutaggine, come ne' contadini. Avete un bell'ammaestrarli sui nuovi trovati della scienza, sulle migliorie nell'agricoltura, nell'orticoltura, nell'allevamento delle bestie, nella cura de' bambini, ma sì, è un predicar al vento, il sistema della nonna è sempre il migliore. Eppure vedete contraddizione singolare, dove trovate tanta credulità, come nelle campagne? V'è da notare ciò, che i contadini non prestano fede agli studiosi, ai dotti, quasi temano il malefizio; ma se una cosa vien detta da un tanghero zoccolato, oh allora la tengono come parola di vangelo! Guardateli nelle malattie; il medico prescriverà il tal farmaco, una persona di studio suggerirà di far così, piuttosto che così, e le contadine faranno sempre il viso dell'incredulo; passa una sucida donnaccia, che non saprà fare un o coll'imbuto, ordina un empiastro della malora, che avrà appreso dal cerretano sulla piazza, ed eccoti subito alla prova, e tengono il male bello e sparito. Già la ragione di tutto questo è nell'ignoranza, la quale fa sì che si creda negli sciocchi, e si insospettisca di chi sa. Le quali ubbie, pregiudizii, e credulità non si potranno levare dalla campagna, finchè la donna non sarà istruita daddovero; perchè è dessa che le alimenta e le moltiplica. Fate la donna illuminata, e che le metta in ridicolo, e l'uomo si vergognerà di conservarle. Così ragionava la signora Bianca, la quale era tutta in promuovere l'istruzione femminile in quel villaggio; dove aveva impiantato un asilo infantile, una scuola per gli adulti; e per ultimo aveva istituito di suo una biblioteca circolante di libri semplici e educativi, riguardanti l'igiene, l'agricoltura, la storia e geografia; e li mandava essa stessa alla lettura per le case. Il che riuscì di un profitto incredibile; perchè in pochi anni si vide quel paese mutato di faccia; pareva tutto un giardino; non un lembo incolto, e ogni terra aveva quella coltura che più le s'addiceva; le casette si alzavano pulite e bianche in mezzo al verde delle viti e delle piante; i letamai non erano innanzi alla porta o sotto le finestre; ma in scavi dietro le case a mezzanotte; le camere aerate ed esposte a levante o a mezzodì; nel paese poi le contrade pulite e ben ciottolate; guai a chi gettasse le immondezze o le spazzature dalle finestre nelle vie. Le donne cortesi accudivano alle faccenduole di casa, mandavano i ragazzi ravviati alla scuola, se li conducevano alla chiesa con sè, facendoseli inginocchiare da canto, con i loro libricciuoli aperti, nè li lasciavano correre alle monellerie; ma raccolti e quieti, che era un amore. E fu una bella consolazione un anno, che imperversando il cholera asiatico e portando il terrore e lo sterminio in tutti i paesi del contorno, neppure una vittima fece in quel fortunato paesello!

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