Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

400342
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
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Noi abbiamo già esaminato quel processo di impoverimento della vita spirituale per cui la religione, in luogo di essere l'ispiratrice di tutta la nostra vita spirituale, si restringe e ritira in alcuni riti e pratiche speciali, abbandonando ai capricci ed alle illusioni dell'egoismo il resto di quella; e quei riti, destinati ad alimentare la sorgente di questa vita morale, si isteriliscono ed assumono all'occhio del credente una significazione falsa e quasi un potere meccanico o magico. Il giusto vive di fede, diceva S. Paolo; il che vuol dire che in lui e per lui i vari atti e riti sacri, la preghiera, i sacramenti, gli esercizii pii hanno valore ed efficacia pratica ed immediata dal pensiero operoso che li riferisce all'origine ed all'istituto loro, prepara l'anima a riceverli, ne fa un vincolo d'unione presente fra la divina virtù che ci si comunica per essi e lo spirito alacre e pronto a riceverla. Quanto, agli occhi nostri sonnolenti, i riti sacri della Chiesa hanno perduto di bellezza e di significato! Lo smarrirsi, negli atti e riti di culto, della loro fondamentale ispirazione, li isterilisce quasi e ne fa delle inutili esteriorità.

Pagina 117

Il Parlamentarismo in Italia e la funzione del partito socialista

402465
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 166-191.
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Ma il gruppo parlamentare socialista era allora agitato da forti dissensi interni; esso non era sicuro della sua politica, per le lotte fra sindicalisti e riformisti che dilaniavano il partito nel paese. Le dimissioni in massa del gruppo parlamentare, dopo uno dei soliti eccidii proletari, Questi eccidi sono corto dolorosi; ma seno anche inevitabili, data la poca educazione delle nostre masse e la facilità del diffondervisi di moti impulsivi e violenti in periodi di agitazioni. L'ingenuo sentimentalismo del popolo, che facilmente si commuove al racconto di tali conflitti, è stato spesso sfruttato da avventurieri della politica in mariera deplorevole. furono certo un grosso errore politico, da qualunque punto di vista esse vengano considerate; ma sarebbero state errore assai più grosso, e tale da caratterizzare una strana inettitudine del partito alla vita pubblica, se non avessero almeno avuto queste ragioni interne: che l'appoggio dato, e promesso dal gruppo parlamentare al Ministero Sonnino era contrario all'ultima solenne deliberazione del congresso nazionale del partito, tenutosi in Bologna nel 1904; che la campagna sindacalista aveva tenuto vive nelle file degli aggregati al partito le diffidenze contro i parlamentari, e vivo quel desiderio fanciullesco di mosse risolute e di atteggiamenti rivoluzionari contro il quale urtava, e si infranse, il ministerialismo del gruppo. Vincere le ire della folla eccitata, continuare, anche dopo la protesta popolana per l'eccidio, nell'appoggio al ministero Sonnino, mostrarsi, ai proprii, associati a questo ministero per l'esecuzione di un piano di riforme e di progressi legislativi del quale si erano pure avuti dal governo notevoli saggi e maggiori promesse, sarebbe stato pel gruppo parla mentare socialista un mettersi definitivamente per le vie del riformismo. Ma il seguir questa linea di condotta riconduceva, naturalmente l'on. Turati, e con lui il programma riformista, alla direzione del partito; e ciò non conveniva in nessun modo alla posizione assunta in questo, contro il deputato del V collegio e gli amici di lui, dall'on. Ferri, il quale propose le dimissioni in massa, che il comune senso di disagio fece accettare pare da quelli che le disapprovavano. Da quelle dimissioni in massa nacque poi l'integralismo, l'ambigua posizione politica di chi non vuol giungere fino in fondo, e tien conto dello spirito delle masse, e di tutte le sue fanciullagini e di tutti i suoi difetti, per dominarle più facilmente; e l'on. Ferri ed i suoi amici integralisti conservarono nel partito la loro posizione e crearono la piattaforma per i dibattiti del futuro congresso; pur abbandonando al suo fato quel ministero Sonnino che era sorto da una situazione parlamentare creata in gran parte da essi, e sulle spalle del quale avevano così solennemente gittato un bel programma di democrazia di governo.

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Introduzione alla sez. "Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922)

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 101-131.
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Il fascismo, arrivato al potere, va abbandonando (almeno al centro) il metodo violento che lo ha reso efficiente, e cerca opportunamente consensi all'agire governativo per poter esser di fatto una forza morale riformatrice e rinnovatrice.

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