Ricordiamo come Gowers, avendo notato atti bestiali frequenti negli epilettici, quali abbaiare, miagolare, bere sangue, conclude: «Sembra che queste siano manifestazioni di quella istintiva animalità che possediamo allo stato latente» (Epilepsy, London, 1880). Che se mancano spesso nei criminali-nati gli accessi epilettici completi, gli è che molte volte essi sono latenti, e compaiono in epoca tardiva sotto date cause (ira, alcoolismo) che li mettono in mostra; vedemmo poi che la psicologia dell'epilessia è parallela a quella dei rei: in entrambi, infatti, si ha insufficiente sviluppo dei centri superiori, che si manifesta colle alterazioni del senso morale, dell'affettività, coll'inerzia, coll'ipereccitabilità fisio-psichica, e sopratutto col disquilibrio delle facoltà psichiche, le quali anche quando son geniali ed altruistiche presentano lacune e completo contrasto ed intermittenza eccessiva. Nell'epilessia si aggiunge l'irritazione, l'ipereccitabilità di determinati centri corticali, che dànno luogo ad accessi convulsivi, o sensorii, o psichici; fenomeni che anche nei delinquenti appaiono, benchè meno spiccatamente.
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