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Il paradigma di Aarhus. Interesse meta-individuale, potere diffuso e processo - abstract in versione elettronica

154842
Ionta, Riccardo 2 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Il paradigma di Aarhus. Interesse meta-individuale, potere diffuso e processo

L'idea che muove questo scritto è l'ipotesi che la Convenzione di Aarhus rappresenti un cambio di paradigma culturale e giuridico incentrato sull'accesso alla giustizia e sul ruolo delle organizzazioni meta-individuali intese come un potere dal carattere diffuso. Un paradigma costituito, in quanto tale, da una regola, che tende a essere una metodologia, e da una prospettiva, che tende a farsi riflessione. Paradigma che presuppone ontologicamente l'esistenza di una necessità, strutturatasi in problema giuridico, che si vuole (o si deve) risolvere. L'enucleazione del paradigma è anticipata dall'analisi delle linee essenziali della Convenzione, con particolare riferimento alle norme dell'art. 9 sull'accesso alla giustizia. Il discorso successivo coinvolge il meccanismo di "compliance" della Convenzione visto come peculiare forma di tutela dell'interesse ambientale a livello globale. Il paradigma di Aarhus è esaminato poi alla luce delle regole per l'accesso alla giustizia dell'Unione europea. Il passaggio è strettamente metodologico. L'ordinamento europeo, pur aderendo alla Convenzione, ne è il più distante sul piano dispositivo e interpretativo. Questo, da un lato, consente di discorrere di Aarhus e di osservare il suo inveramento attraverso l'ottica di un sistema normativo-processuale cogente; dall'altro, l'ordinamento europeo costituisce una realtà normativa che tenta di falsificare le ipotesi del paradigma, non conformandosi ad esso, mettendone così in luce le peculiarità ma soprattutto i profili problematici. Il vaglio dell'atteggiamento europeo e la consapevolezza delle delicate questioni su cui esso si fonda costituiscono la base, arricchita e intermediata da alcuni spunti della dottrina e della giurisprudenza, per le considerazioni (non) conclusive dello scritto che coinvolgono la natura delle questioni ambientali, i concetti giuridici tradizionali per l'accesso alla giustizia, il ruolo delle ONG [Organizzazioni Non Governative] quale potere diffuso.

L'"(Um)Weltgeist di Aarhus" continua ad ispirare l'Europa: discrezionalità del legislatore ed accesso alla giustizia ambientale - abstract in versione elettronica

155370
Poto, Margherita 2 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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L'"(Um)Weltgeist di Aarhus" continua ad ispirare l'Europa: discrezionalità del legislatore ed accesso alla giustizia ambientale

La Corte di giustizia dell'Unione europea opta per un'interpretazione estensiva del concetto di "interesse sufficiente" a partecipare alle decisioni ambientali: in linea con le previsioni dell'art. 9 (2) della Convenzione di Aarhus, la Corte afferma che il potere discrezionale del legislatore nazionale deve essere contemperato dall'esigenza di garantire il più ampio accesso alla giustizia per il pubblico interessato. Pertanto, non può essere interpretato restrittivamente l'art. 11 (3) della Dir. 2011/92, che, dando attuazione alla Convenzione, riconosce la legittimazione ad agire in giudizio in capo ai membri del pubblico interessato dalle decisioni, dagli atti o dalle omissioni che riguardano l'ambiente.

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