Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: aarhus

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Legislazione ambientale e libertà di informazione: la Convenzione di Aarhus - abstract in versione elettronica

82294
Harrison, John 2 occorrenze
  • 2000
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Legislazione ambientale e libertà di informazione: la Convenzione di Aarhus

La Convenzione di Aarhus sull'accesso all'informazione, sulla partecipazione del pubblico e sul ricorso alla giustizia segna un significativo progresso in materia ambientale. Per la prima volta il contributo di privati e delle Organizzazioni non governative nel processo decisionale ottiene il riconoscimento legale. La Convenzione introduce le seguenti innovazioni: prevede il diritto specifico della libertà di accesso ad un vasto campo di informazioni ambientali in possesso di enti governativi, sia a livello nazionale, che regionale e locale. In secondo luogo, chiede agli Stati di prendere l'iniziativa di pubblicare e disseminare le informazioni riguardanti lo stato dell'ambiente, di dare informazioni al pubblico, di far conoscere le proposte di progetti e programmi ambientali, di concedere tempo sufficiente per il loro esame e di prendere in considerazione il parere del pubblico. In terzo luogo, affronta il problema di come rendere esecutivi questi diritti, sia attraverso tribunali nazionali che per mezzo di organismi imparziali e indipendenti, senza proibitivi costi aggiuntivi.

La Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti (POPs) - abstract in versione elettronica

84375
Morettini, Marco; Onida, Marco 1 occorrenze
  • 2002
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Dopo avere messo in luce i loro caratteri ed effetti, gli AA. si soffermano sui primi atti a livello internazionale per il controllo del commercio di sostanze pericolose e le restrizioni alla produzione ed all'uso di tali sostanze, analizzando, in particolare, la Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e sul loro smaltimento, la Convenzione "PIC" di Rotterdam e la Convenzione di Ginevra sull'inquinamento transfrontaliero a grande distanza, unitamente al Protocollo di Aarhus sui POPs adottato nell'ambito di quest'ultima Convenzione. L'articolo delinea poi gli sviluppi relativi ad una strategia globale in materia di inquinanti organici persistenti, che hanno portato all'adozione della Convenzione di Stoccolma, della quale vengono analizzati i contenuti, con particolare riguardo ad alcune problematiche: la gestione dei rifiuti; le norme sul commercio ed il contesto OMC; il regime delle esenzioni ed il principio precauzionale reso operativo. Vengono proposte alcune considerazioni sul negoziato, in particolare in relazione alle differenti posizioni degli Stati, e vengono fatte alcune osservazioni sulla democraticità del processo decisionale. L'articolo accenna infine al tema delle competenze comunitarie e nazionali ed alla natura "mista" della Convenzione.

Il diritto di accesso alle informazioni ambientali - abstract in versione elettronica

90575
Franzoso, Federica 1 occorrenze
  • 2005
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Dopo la ratifica della Convenzione di Aarhus del 25 giugno 1998, intervenuta con legge 16 marzo 2001, n. 108, e, soprattutto, con la nuova direttiva 2003/34/CE, abrogativa della precedente direttiva 90/313/CEE, il diritto d'accesso alle informazioni ambientali, la cui disciplina generale è rinvenibile nella legge 816/1985, legge 142/1990 e legge 241/19990, è destinato ad evolversi nei suoi contenuti, limiti e garanzie. Il contributo mira a fornire un quadro generale sulla normativa vigente nel nostro ordinamento, anche attraverso richiami alla più recente e significativa giurisprudenza in materia, in correlazione alla disciplina generale del diritto di accesso alla documentazione amministrativa di cui alla legge 241/1990.

Associazioni ambientaliste e procedimento amministrativo in Italia alla luce degli obblighi della Convenzione UNECE [United Nations Economic Commission for Europe] di Aarhus del 1998 - abstract in versione elettronica

132400
Fasoli, Elena 2 occorrenze
  • 2012
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Associazioni ambientaliste e procedimento amministrativo in Italia alla luce degli obblighi della Convenzione UNECE [United Nations Economic Commission for Europe] di Aarhus del 1998

Ciò si pone in contrasto con gli obblighi internazionali sanciti dalla Convenzione di Aarhus, ai sensi del secondo comma dell'art. 9, nonché con i corrispondenti obblighi comunitari previsti dall'art. 10 bis della direttiva 85/337 che richiedono agli Stati di garantire un ampio ed effettivo accesso alla giustizia. Un'associazione ambientalista locale, che intende impugnare un provvedimento ambientale ad effetti territoriali circoscritti e in relazione al quale essa sia stata privata del diritto a partecipare alla procedura decisionale, nel caso in cui si veda negato l'accesso al procedimento amministrativo per mancanza di legittimazione processuale, potrebbe far valere l'effetto cd. "diretto" dell'art. 10 bis della direttiva 85/337, così come interpretato dalla sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea del 15 ottobre 2009 che ha escluso la possibilità di fissare limiti di carattere territoriale in materia di accesso alla giustizia. L'associazione locale potrebbe così ottenere il riconoscimento della propria legittimazione processuale. Inoltre, la ONG [organizzazione non governativa] potrebbe fondare il proprio diritto ad agire in sede di giurisdizione amministrativa sul principio costituzionale della sussidiarietà orizzontale. In termini cumulativi, l'associazione potrebbe anche inviare una "comunicazione" al meccanismo di controllo della Convenzione di Aarhus.

Accesso alle informazioni ambientali e urbanistica ambientale - abstract in versione elettronica

142969
Boscolo, Emanuele 1 occorrenze
  • 2013
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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La Corte di giustizia sottolinea la rilevanza del diritto all'eccesso alle informazioni ed agli atti in materia ambientale, rimarcando che tale diritto, sancito dalla Convenzione di Aarhus e dalle direttiva 2003/4/CE, deve essere garantito in maniera piena anche in relazione a (sub-)procedimenti di matrice urbanistica, comunque preordinati alla decisione produttiva di effetti sull'ambiente: si estende in tal modo il perimetro di operatività dei principi ambientali.

Ambiente ed estensione oggettiva della legittimazione ad agire delle associazioni riconosciute - abstract in versione elettronica

148757
Reggio D'Aci, Andrea 1 occorrenze
  • 2014
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Il principio così enunciato e la conseguente esclusione della legittimazione ad agire del Codacons vengono esaminati nello scritto in relazione alla natura del Codacons di associazione ambientale riconosciuta ex art. 13 della l. n. 349/1986, alla posizione del Colosseo, il quale non si può negare caratterizzi l'ambiente ed il paesaggio di Roma, ai contenuti concreti delle censure proposte, nonché alle indicazioni provenienti dal diritto comunitario ed agli obbiettivi di effettività del diritto all'accesso alla giustizia in materia ambientale sanciti dalla Convenzione di Aarhus del 25 giugno 1998, approvata dalla Comunità europea con decisione del Consiglio 17 febbraio 2005 e già ratificata dall'Italia con l. n. 108/2001.

Il paradigma di Aarhus. Interesse meta-individuale, potere diffuso e processo - abstract in versione elettronica

154842
Ionta, Riccardo 2 occorrenze
  • 2015
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Il paradigma di Aarhus. Interesse meta-individuale, potere diffuso e processo

L'idea che muove questo scritto è l'ipotesi che la Convenzione di Aarhus rappresenti un cambio di paradigma culturale e giuridico incentrato sull'accesso alla giustizia e sul ruolo delle organizzazioni meta-individuali intese come un potere dal carattere diffuso. Un paradigma costituito, in quanto tale, da una regola, che tende a essere una metodologia, e da una prospettiva, che tende a farsi riflessione. Paradigma che presuppone ontologicamente l'esistenza di una necessità, strutturatasi in problema giuridico, che si vuole (o si deve) risolvere. L'enucleazione del paradigma è anticipata dall'analisi delle linee essenziali della Convenzione, con particolare riferimento alle norme dell'art. 9 sull'accesso alla giustizia. Il discorso successivo coinvolge il meccanismo di "compliance" della Convenzione visto come peculiare forma di tutela dell'interesse ambientale a livello globale. Il paradigma di Aarhus è esaminato poi alla luce delle regole per l'accesso alla giustizia dell'Unione europea. Il passaggio è strettamente metodologico. L'ordinamento europeo, pur aderendo alla Convenzione, ne è il più distante sul piano dispositivo e interpretativo. Questo, da un lato, consente di discorrere di Aarhus e di osservare il suo inveramento attraverso l'ottica di un sistema normativo-processuale cogente; dall'altro, l'ordinamento europeo costituisce una realtà normativa che tenta di falsificare le ipotesi del paradigma, non conformandosi ad esso, mettendone così in luce le peculiarità ma soprattutto i profili problematici. Il vaglio dell'atteggiamento europeo e la consapevolezza delle delicate questioni su cui esso si fonda costituiscono la base, arricchita e intermediata da alcuni spunti della dottrina e della giurisprudenza, per le considerazioni (non) conclusive dello scritto che coinvolgono la natura delle questioni ambientali, i concetti giuridici tradizionali per l'accesso alla giustizia, il ruolo delle ONG [Organizzazioni Non Governative] quale potere diffuso.

L'"(Um)Weltgeist di Aarhus" continua ad ispirare l'Europa: discrezionalità del legislatore ed accesso alla giustizia ambientale - abstract in versione elettronica

155370
Poto, Margherita 2 occorrenze
  • 2015
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L'"(Um)Weltgeist di Aarhus" continua ad ispirare l'Europa: discrezionalità del legislatore ed accesso alla giustizia ambientale

La Corte di giustizia dell'Unione europea opta per un'interpretazione estensiva del concetto di "interesse sufficiente" a partecipare alle decisioni ambientali: in linea con le previsioni dell'art. 9 (2) della Convenzione di Aarhus, la Corte afferma che il potere discrezionale del legislatore nazionale deve essere contemperato dall'esigenza di garantire il più ampio accesso alla giustizia per il pubblico interessato. Pertanto, non può essere interpretato restrittivamente l'art. 11 (3) della Dir. 2011/92, che, dando attuazione alla Convenzione, riconosce la legittimazione ad agire in giudizio in capo ai membri del pubblico interessato dalle decisioni, dagli atti o dalle omissioni che riguardano l'ambiente.

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