Il commento affronta la questione del pagamento di debiti anteriori alla procedura di a.s. speciale relativi a contratti commerciali tra società italiane e le sue controllate estere nei quali era subentrato l'amministratore straordinario autorizzato dal giudice delegato italiano.
Un punto fermo su revocatorie delle prime A.S. e diritto comunitario (nel senso della perfetta compatibilità)
Parmalat), dell'azione revocatoria fallimentare, nell'ambito del programma di ristrutturazione contemplato dall'art. 27, secondo comma, lett. b) d.lg. 270/99, offre all'A. l'occasione per una più generale riflessione sulla congruenza dell'istituto, pure recentemente riformato, rispetto al sistema concorsuale vigente; con la segnalazione dell'esigenza di una maggiore coerenza tra una tendenza, da una parte, significativamente riduttiva del suo impiego (proprio anche in relazione all'ambito dell'attività di impresa) e, dall'altra, addirittura di implementazione (e con evidenti effetti distorsivi sulla finalità istituzionale dell'azione), in vista di un (neppure troppo mascherato) intendimento di finanziamento del programma di ristrutturazione delle imprese in a.s. speciale, appunto.
La società ricorrente, lamentando l'inesistenza del contratto di cessione del Gruppo Valore in A.S. a Valore s.p.a., in quanto stipulato sulla base di una procedura di aggiudicazione annullata dal giudice amministrativo, e affermando al contempo di essere la legittima aggiudicataria del bene ceduto sulla base di un ragionamento prognostico sull'esito della rinnovanda procedura di aggiudicazione, propone un'inammissibile sequestro giudiziario per la tutela di un'aspettativa di mero fatto sul complesso aziendale ceduto. Sulla base del preteso "diritto" a vedersi attribuita all'esito della rinnovanda procedura amministrativa il complesso aziendale ceduto, Air one s.p.a. fa poi valere il principio diritto ad ottenere in sede di merito il risarcimento del danno subito dal medesimo complesso aziendale per la non idonea gestione del patrimonio sociale nel frattempo posta in essere da Valore s.p.a., legittima proprietaria dell'azienda: tale posizione giuridica, se esistente, deve - come rilevato dal tribunale romano - essere azionata contro la Pubblica amministrazione e davanti al giudice amministrativo. Quest'ultimo è in realtà già stato adito da Air One s.p.a. per la questione relativa alla validità del contratto di cessione ponendosi così delicati problemi di duplicità di giudizi, innanzi a giurisdizioni diverse, sul medesimo oggetto e di inammissibilità di un'istanza cautelare proposta in sede civile per un diritto la cui tutela è già stata avanzata in sede amministrativa.
Lo scritto analizza le modifiche intervenute in materia di lavoro negli ultimi mesi: dal controverso art. 8 di agosto fino all'art. 4 noviesdecies del disegno di legge A.S. n. 2968 (legge di stabilità 2012). Si tratta di una serie di norme, emanate sotto la spinta imperiosa della crisi, che hanno cambiato il volto del diritto del lavoro italiano. Sullo sfondo resta la modifica della disciplina dei licenziamenti che viene affrontata sotto l'aspetto comparato (le discipline lavoristiche europee) e dei disegni di legge pendenti in Parlamento.
Il "jobs act" prende forma: il d.l. n. 34/2014 e il d.d.l. a.s. 1428
La pronuncia in rassegna, nell'individuare il regime di prededucibilità dei crediti vantati dalle imprese mandanti nei confronti di una capogruppo in A.S. [Amministrazione Straordinaria] per compensi da questa incassati dalla stazione appaltante dopo l'ammissione alla procedura, offre lo spunto per una più generale rivisitazione della disciplina dei rapporti pendenti nelle varie fasi in cui si articola l'ammissione all'A.S., anche alla luce delle novità introdotte dal d.l. 22 giugno 2012, n. 83 ("Misure urgenti per la crescita del paese"), convertito con la l. 7 agosto 2012, n. 134.
Approvato alla Camera il 19 settembre 2013, il disegno di legge contenente Disposizioni in materia di contrasto dell'omofobia e della transfobia è ora all'attenzione della Commissione Giustizia in sede referente del Senato (A.S. n. 1052). La riflessione proposta cerca di dimostrare - attraverso una lettura condotta con gli occhiali di un costituzionalista liberale - il carattere prevalentemente strumentale delle critiche mosse al progetto legislativo, accusato di aggredire "tout court" la libertà di espressione o di introdurre "reverse discriminations". Nel contempo, con gli stessi strumenti interpretativi, argomenta le criticità costituzionali presenti nell'attuale formulazione legislativa del provvedimento, mettendone in evidenza i paradossi, le contraddizioni e fin'anche l'eterogenesi dei fini dichiarati.
(A proposito del disegno di legge delega A.S. n. 1428-2014 - cd. Jobs Act. Art. 2, commi 8 e 9)
Accademia della crusca
