Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il codice della cortesia italiana

184219
Giuseppe Bortone 37 occorrenze
  • 1947
  • Società Editrice Internazionale
  • Torino
  • verismo
  • UNICT
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È una delle cose a cui bisogna badare e tenere di piú, prima di venire a contatto col nostro prossimo. La buona educazione non riguarda soltanto il

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Un noto proverbio dice: « A tavola e al tavolo si conosce il signore». Ciò significa che mai, come stando a tavola o al tavolo, si possono

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Ho già brevemente esposto, e giustificato, il mio pensiero al riguardo. È passato, grazie a Dio, il tempo in cui usava prendere scrupolosamente nota

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famiglie amiche. In Toscana, quest'abitudine era diffusissima, e si diceva « andare a veglia »; ma si è venuta a mano a mano rarefacendo, quasi non vi

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Non si esce senza prima aver provveduto a tutti i bisogni e senza aver fatto un rapido esame per accertarsi che si è in ordine per tutto e con tutto

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nostalgia ottocentesca, ma non piú consona al nuovo costume italiano: tollerabile tuttavia, ma a condizione che gl'inchini non somiglino troppo a quei

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famiglia, a lavorare fuori di casa. Ciò ha portato una certa complicazione negli uffici, nei laboratori e, in genere, ovunque lavorano promiscuamente

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Oggi che il movimento, specie nelle grandi città, è divenuto quanto mai febbrile, quasi vertiginoso, càpita piuttosto frequentemente di assistere a

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che dura la « corsa », sono come vetture private. In una vettura, l'uomo solo non siede mai a destra, perché il posto di destra dev'esser lasciato

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È bene cominciar dall'informarsi, allo sportello dei biglietti, se vi son posti liberi a sedere; perché, non ostante sia vietato, si vendono spesso

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di non disturbarsi a vicenda. Inopportuna e inutile ogni recriminazione sull'eventuale biglietto d'ingresso o sul prezzo del medesimo; si depositano

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che, a nessuno, e in nessun caso, è lecito sorpassare. Quindi, non si lanciano coriandoli o altro sul viso, tanto meno con violenza; non s'insiste

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fastidio ad altri spettatori. Le signore, o che vengano in vettura, o che vengano a piedi, possono lasciare il cappello in casa e recarsi a teatro col

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di propositi e di badare accuratissimamente agli ambienti in cui si va e alle persone con cui ci si troverà a contatto. Quanto ai primi, si sa che ce

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lungo e in largo per regioni e continenti. E poiché, viaggiando, ci troviamo continuamente a contatto di persone diverse, in ambienti nuovi, non si

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Speriamo che presto si possano rifare viaggi con i cosí detti « treni popolari »: viaggi sommamente opportuni ed utili, in quanto dànno a tutti la

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presenti la stagione e il clima dei Paesi da visitare; specialmente se si deve passare da climi mediterranei a climi nordici. Durante questi viaggi, la

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È, per il gentiluomo, uno dei primi doveri. Recarsi a un convegno piú tardi dell'ora stabilita è grave mancanza di riguardo verso quelli che ci

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alle partecipazioni di morte, chi voglia ancora seguire l'antica usanza comune, e dar modo ad amici e conoscenti di prender parte a un ufficio funebre

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leggerezza! E per giungere a questo, occorre, prima di tutto, aspirare non a un marito o a una moglie, ma al marito e alla moglie: ossia a quella

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Quanto agl'inviti a cerimonie nuziali, a ricevimenti in occasione di nozze, a colazioni di nozze, vanno mandati una decina di giorni prima, con la

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di formare le coppie, badando a mescolare parenti della sposa con parenti dello sposo. Gli sposi vanno alle sedie preparate per loro: lei a sinistra

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Quando non possiamo, o non vogliamo, rivolgerci a qualcuno direttamente e con la parola, lo facciamo per iscritto; e son tante le cose che si

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I genitori che vogliono risparmiare a se stessi rimorsi e fastidi d'ogni genere, e poco gradite sorprese ai figli provvedono per tempo a dare e a far

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ufficio, a un superiore, a qualche autorità. Anche se siamo presentati da altri - se, cioè, altri garantisce per noi - la miglior garanzia è sempre

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sono parecchie; principalissima, a mio giudizio, quella che quasi tutti hanno annesse delle scuole d'ogni ordine e grado parificate. Né pur accenno qui

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Poche cose su questo argomento che, forse, non è dei noti, pur trovandoci tutti, piú o meno frequentemente, a contatto con membri del clero, e con

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moltissimi quelli che si lasciano vincere dalla timidezza e che, per questo appunto, si dimostrano inferiori a se stessi. Quante volte non ci accade di

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questo giovi a far comprendere quale importanza si debba attribuire alla conversazione. Conversando, si tocca ogni sorta d'argomenti, dai morali ai

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Se è indispensabile badare a « quel » che si dice, lo è non meno badare al « come » si dice. Debbo confessare che ho incontrato poche persone le

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piú inaccessibili: si raggiunge, in una parola, l'irraggiungibile. E chi non può metter mano alla tasca bisogna che si rassegni! Qui, a ogni modo, si

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L'usanza degli augúri in occasione di alcune ricorrenze è molto antica. Ma va, a mano a mano, scomparendo; e senza lasciare rimpianto. Se mai, si

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Alcuni decenni addietro, si fece un simpatico tentativo: quello di usare il voi, invece del lei, rivolgendosi a signore. Il tentativo riuscí e la

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deliziosi della signorile dimora, fornito di tutto il confortevole, caldo di sincera simpatia e di viva cordialità; dove l'ospite si trovava a suo

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fare buon viso a cattivo gioco; rinunziare all'audizione, cercando di non far pesare, anzi di non far capire il sacrifizio fatto. Può darsi anche che

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Richiama subito alla mente l'idea della banca, dell'ufficio commerciale, dello « studio ». Perciò, per quanto sia comodo averla a portata di mano, il

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contegno nella casa? Bisogna che cominci dall'evitare ogni piú piccola causa di dissidio: al che gioverebbe una cura a fondo con la famosa acqua

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Cosima

243741
Grazia Deledda 13 occorrenze
  • 1947
  • Arnoldo Mondadori Editore
  • Milano
  • verismo
  • UNICT
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Ma a consolare l'umiliazione sdegnosa di Cosima arrivarono le prime lettere delle sue ammiratrici, ed anche di qualche giovanissimo ammiratore, cosa

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, per lei, umiliante? Non si mise piú alla finestra, per aspettare il passaggio della meteora: non andò piú, con le sorelle, a far visite alle amiche

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, a ricordarla sembra anch'essa una invenzione fuori della realtà. Si chiamava Nanna; e adesso siede certamente alla destra di Dio, fedele ancora ai

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Muscetta. Proto, il servo di cui si parla a pag. 35, è Proto Manedda di Fonni. Antonino, a pag. 50, è Antonino Pau. Gioanmario, a pag. 64, è Giovanni

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Adesso il signor Antonio è nella stanza al pianterreno, seduto allo scrittoio, e sbriga la sua corrispondenza, adoperando certi grandi fogli a

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Intorno a quel tempo morì la nonnina.

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d'indulgenza, era come una musica che esprimeva l'inesprimibile. Del resto egli aveva una certa cultura, ed era, in fondo, un poeta. Aveva studiato a Cagliari

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non era borghese ma neppure esclusivamente paesana, che anzi vantava essere di pura e antica razza locale: abitavano in una casa buia, in fondo a un

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sentiva profonda la gioia di vivere. Durante l'infanzia aveva avuto le malattie comuni a tutti i bambini, ma adesso era, sebbene gracile e magra, sana e

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col paesaggio sonnolento dei monti alla finestra, poteva aver fra le mani una rivista illustrata, ne studiava a lungo le figure, specialmente le

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L'ESTATE era certamente la stagione piú bella, per Cosima sopra tutto. Grande era il caldo, a giorni, ma un caldo secco, che alla notte si placava in

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diviso in mezzo da una parete: a destra la scala, la prima rampata di scalini di granito, il resto di ardesia; a sinistra alcuni gradini che

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il Monte, già anch'esso coperto di nebbia: il grido dei corvi annunzia l'inverno. Ma ancora ci sono, per lei, momenti nei quali il cielo torna a

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Pagina 99

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