(a Cercleux)
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Sarebbe a dire?
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(a Candida)
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A te! A te!... Non lo sai!... Lo saprai prestissimo, ma ancora, no, non lo sai!
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A me?
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(continuando, a Bista)
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(a bassa voce)
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(piano a Betty)
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(a bassa voce)
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(a Bista)
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Vi decidete a venire a tavola?
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(piano a Bista)
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(a Grazia)
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(a Vapierlowska)
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(a Bista)
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(a Betty)
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(a Bista)
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troviate a cercarle, a mantenerle, a disputarvele, e sopratutto a portarvele a cena! Io, come me, alzo il calice, e vi dichiaro che a queste orge
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(a Cercleux)
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(a Grazia)
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(a fior di voce)
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(a Candida)
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A me?
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(a Grazia)
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(a Bista)
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Ti proibisco di compiangerlo ! Che merito hai tu - a trent'anni - a possedere tutti i giorni della tua settimana!
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A me?
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(traendo a poco a poco degli accordi)
Pagina 31
(a Bista)
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Che ti viene a portare dei fondi, a giudicare dalla tua contentezza...
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Ti ricordi, Armando, quando eravamo ragazzi, e tu venivi qualche volta a passare le tue vacanze a Juvisy?
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Tu... a me!
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Perchè mentre io vado là per distrarmi, il pensiero di te, qui, sola, afflitta, desolata, turberà la mia distrazione. Tu, a casa, immalinconita
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(a Grazia che continua a consultare l'orario)
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(A poco a poco durante la scena che segue, dalla finestra aperta si intravvede scendere la sera, e la città illuminarsi)
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(a Giacomo)
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(e cade a sedere)
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Consommé froid en tasse - Veau à La Pompadour - Asperges - Gibier à la Restif de la Bretonne.
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(a Vapierlowska)
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(Tutti, parenti, amiche, il Bonzo, partono in gran fretta, scendendo la collina e continuando a strillare e imprecare contro Butterfly. – Le voci a
(Sharpless all’udir queste parole è preso da un triste presentimento, saluta ed esce frettoloso. Butterfly si regge a stento: Suzuki si affretta a
(Goro nel seguire i servi che rientrano in casa si accorge che altre persone salgono il colle: osserva; poi corre ad annunciare a Pinkerton e a
Rubria ricomincia a pregare con intenso fervore. Fanuèl continua a guardarla fissamente.
La luna si fa più torbida. Simon Mago s’affretta a Porgere a Nerone la tazza libatoria.
Fanuèl torna a sederlesi a lato. Rubria posa la testa sul petto di Fanuèl.
È un sotterraneo del Circo dove si depongono i morti. La luce riflessa d’una torcia che s’avvicina dirada a poco a poco le tenebre, rischiarando a
Rubria fa cenno a Fanuèl, il quale s’affretta a riempire la ciotola coll’acqua dei fonte e gliela porge.
Accorrono sacerdoti a spegnere le fiamme sul corpo di Dositèo e con grande agitazione lo trasportano in parte non vista del sacrario, a destra.
Nerone ricade come fulminato sulla gradinata. Asteria, lentamente, scende qualche gradino, s’avvicina a Nerone, chinandosi a poco a poco, gli si
Si parlano a distanza.