, quasi coetaneo di Nello e il suo miglior amico. Si può dire che que' due ragazzi fossero a dirittura cresciuti insieme. E se fin qui non s' è ancor
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qualcosina. Il libro era pieno di figure, inframezzate a' racconti. C' era, fra le altre, la storia d'un bastimento francese, narrata da un vecchio marinaro
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pigliavano e davano ordini; nell' appartamento de' signori, i tappezzieri mettevano tutto a nuovo, drappeggiando alle finestre e alle porte le belle tende
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contessa Sernici, stava per lo più, mentre i suoi bimbi cicalavano, seduta a un elegante tavolinetto da lavoro, tutto ingombro di sete e di fili d
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Moschino, lo abbiamo detto, era uno spiritello curioso, sempre in giro, sempre pronto a cambiar di luogo, con la smania dell'ignoto, con un desiderio
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era il mondo? Una carrozza a due cavalli che passava ratta come un baleno, e alcuni carri pesanti, carichi di pietre, che facevan tremare tutto il
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gli fece dar un balzo a dietro: era una lucertolina color di smeraldo, che corse via come se avesse visto il diavolo. - Chi sa che signore sarà, così
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Pagina 113
Di fuori, l' uragano continuava a imperversare; la forza del vento schiantava i rami degli alberi; contro le vetrate della scuderia l' acqua batteva
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Pagina 120
dov' era capitato per caso, gettatovi dal temporale, stimò una fortuna di poter barattare due parole con qualcuno della sua razza, e s' affrettò a
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tante punte di ferro.... Avrebbe voluto cedere alla compassione, e fermarsi; ma a che pro? Che avrebbe potuto far lui, contro quel mostro? Gli
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spavento.... Sentiva di non aver più nulla da sperare, e le sue sofferenze, a mano a mano che il tempo passava, diventavano così acute, da fargli quasi
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A un tratto, nel buio, brillò un lume che errava qua e là per il giardino. Su la ghiaia sonavano i passi di due o tre persone; su le foglie bagnate
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, cominciò a sentirsi un prurito per tutta la pelle; sicché ogni momento doveva grattarsi fin quasi a farsi uscire il sangue. Su le prime nessuno gli
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giù per la veste, e via di corsa a traverso le stanze, andò a nascondersi in un cantuccio della cucina, perchè nessuno potesse notare la sua vergogna
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soffiò il nasetto, tossì due o tre volte, e cominciò a parlare nel modo seguente:
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- Poverino! - esclamò la Ninì, quando Dodò, a questo punto; si fermò per pigliar fiato. E gli altri topi che fecero? - saltò su a domandare Moschino
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A questo punto Dodò tacque, perchè era l' ora del pranzo. Quel giorno la contessa stava meglio assai, e volle che i topini mangiassero sul letto con
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Pagina 155
Quando Dodò ebbe terminato, - Bravo! - gridarono tutt' i topi. - Bravo! Oggi bisogna dare a Dodò ciascuno un po' della sua parte di dolce, per
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dopo, una pallottola di zucchero in ricompensa de' begli esercizi, fatti con tanta precisione. - E questo? - badava a dir Vittorio, indicando Moschino
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Ma Vittorio da quell' orecchio non ci sentiva; e continuò a dar la caccia alla Ninì, finchè sua madre non lo chiamò ..a pranzo. Era un ragazzo di
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Dei passanti si fermarono, poichè di topi indiani non se ne veggono dimolti, e mai su la strada. La Ninì faceva pietà anche a quelli che avevano il
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Pagina 180
A quando, a quando, da poco più di un mese, la Lilia scompariva, nè si facea più vedere per ore e ore: e ciò accadeva anche se Rita e Nello
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Pagina 182
- Cattivo! cattivo! - si mise a singhiozzare la Lilia. - S' io non avessi la famiglia, alla quale non voglio dare dispiaceri anche maggiori, verrei
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Pagina 192
presto a sostituirlo con un altro. - L'uomo insistè: - Creda, signora, che quando è sano, è il più bravo. - I bambini, vedendo ormai le trattative
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. - Bravo Dodò! L' hai trovata tu eh, questa birichinaccia? Ci volevi tu! Bravo Dodò! O dov' era, dimmi? - I bimbi s' eran chinati a prendere in mano la
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Nello affettò una pera, e pigliando il centro pieno di semi, lo porse al nuovo venuto; che si mise subito a mangiarlo con bel garbo e buon appetito
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quei pantaloni a coscia di pelle bianca serrati negli stivali neri ad alto gambale. Ciò che lo divertì più di tutto, fu la parrucca bianca con la coda
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Pagina 228
loro Lilia col signor Mimmì Rosicalegno. Si ballerà. » NB.- Gl'invitati saranno tutti in costume.» Questi bigliettini furono spediti a dodici o
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A Rita e a Nello la mamma aveva data una graziosa canestra con un coperchio ricamato in lana a rosoni rossi per farne un nido ai loro nuovi piccoli
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Pagina 24
quello che la circondava le era nuovo e le tornava gradito, si fece animo e, per curiosità, allungò la linguetta e cominciò a leccare. Bono
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Pagina 27
: - Anche tu, mio Ragù, sei bello. I tuoi occhietti spiccano in mezzo a quel cappuccino bruno come due brillanti neri. Anche tu, appena guarito, sarai tutto
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Pagina 33
Un giorno la contessa Sernici e i suoi bambini erano a colazione; e c'erano anche i due topi, perchè la piccola Rita s' era messa in testa d
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Pagina 36
- Guarda chi t' ha rubato i tovaglioli.... - La Caciotta! Ah, birbona d'una Caciotta! - esclamò la donna, e buttatasi in ginocchio, s' affrettò a
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alcuno, a domandare notizie e a recare conforti alla moglie. Da quel giorno, la Caciotta fu trattata nella famiglia Sernici con ogni sorta di premure
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poppare; e s' addormentavano assieme l' uno su l' altro come un mucchiettino di carne. Ogni poco, quando eran liberi, i loro padroncini li andavano a
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Pagina 52
studiava la letteratura con amore straordinario. Ma non era certo il valore morale di quei volumi che potesse importare a Dodò. A lui piaceva innanzi
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descriveva con la rozza semplicità degli uomini usi a non far complimenti nè con la vita nè con la morte. A una certa pagina si vedeva il bastimento
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da fogna! - A poco a poco, a furia di tirate d' orecchie, la Lilia capì e si corresse. Ma era sempre d' un naturale un po' irrequieto; e quando non
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andava prima degli altri nella paniera a voltarvi e rivoltarvi carta e tela, lacerandone pazientemente i pezzi che gli parean troppo grandi, Dodò e
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a nessuno, nè pure a Rita, che la trattava ancor più amorosamente degli altri, per via di quel caratterino afflitto che la faceva parere una
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soggiunse, volgendosi a Rita, che era felice di veder il suo grave babbo occuparsi dei sorcetti con tanta bontà: - Come gli dici tu, Rita, quando lo
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trattar il conte come trattava la Rita, e subito si mise furiosamente a baciarlo, a baciarlo, senza lasciargli tempo di dire una parola. Con uno
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A quattro mesi Dodò pareva già un vecchio topo di tre anni, tanto era serio e ordinato in tutte le sue faccende. In uno scaffale della libreria s
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spassava a fare un solitario con le carte da giuoco, Dodò, che aveva sonno, ne pensò un' altra. Quando le carte erano tutte disposte in tre o quattro
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lo lasciava fare, e gli dava de' buoni consigli. Zì, zì, tu sei un cattivo soggetto, Moschino! A me non la dài a intendere, zì, zì. Il primo dovere
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- Che ne dici? - conchiudeva Dodò aprendo a mezzo gli occhi, e guardando il fratello. - Dico che non è molto allegra, la storia - rispondeva Moschino
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acuti come aghi, si ficcarono fino all'osso in un dito del malcapitato. - Ahi! ahi! - si mise a gridare colui - ma che ci tengono qui dentro? che cos
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