i pittori a riprodurre con briosissima verità le più disparate e più vivaci tinte. L’occhio è un organo, che ha, come tutti gli altri organi, le sue
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— È un servitore, a cui un accidente qualunque fa sanguinare il naso.
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— No, ma mi fu detto di ornarlo a mio gusto. Era vasto, e ci potevamo capire molte figure.
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non aveva preso tante cose in consideration. In Ispagna il buon Paolo sarebbe forse andato sul rogo; a Venezia il tribunale del Santo Ufficio si
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Così a Venezia l’arte, che dianzi tentava di emulare le grandezze antiche, sformandole o in figuroni senza garbo, o in leccornie sensuali, o in orgie
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candidi sciorinati dalle lavandaie sui prati intorno a Treviso, nelle giovenche nere chiazzate di bianco, nelle pianure verdi del veneto, nelle lagune
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Entrammo, tempo addietro, nella bottega di uno scarpellino a Verona. C’era un giovinotto coi capelli rabuffati e in maniche di camicia, il quale con
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Quel giovinotto, fratello di due artefici simili a lui, è figliuolo di Salesio Pegrassi; il quale, nato a Verona il 1812 da una lavandaia e da un
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chiesa di Oppeano e qualche altra figura; ma tornò presto, e fece bene, alle sue frutta, a’suoi animali, alle sue frasche, insegnando coll'esempio l'arte
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C’è, fra gli altri, quattro giovani scultori a Firenze, che non sono di primo pelo: ingegni, quale più, quale meno, singolari e degni di essere
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restrizioni mentali, che trapelavano al di fuori. L’Accademia, dovendo giudicare se il Suicida fosse degno di venire condotto in marmo, chiamò a
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a quelli famigliari, da’ greci a’ contemporanei, dai romani a tutto il resto, sempre gentile, esatto, spedito. I cappelli piccini a tre punte, che
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Ma sentite che bel soggetto, e come risponde a capello a colui, per il quale fu ideato, che è Giovanni Duprè: Fidia; che nella sua stanza guarda con
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Questi nuovi pittori, in fatti, cercano di comporre il meno possibile: vanno intorno, finché trovino un siterello in Firenze o intorno a Firenze, non
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Tornò presto a Firenze. A Firenze la pittura era in quegli anni come un riverbero, non più dell’arte del Benvenuti, ma di quelle del fiorentino
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Venne il Cinquantanove. Il Signorini entrò nell’artiglieria soldato, e andò a battersi, senza cessare di essere pittore e macchiaiuolo. Finita la
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L’ardire nei giovani, anche soverchio, ci pare bello. L’ardire, che non giova spesso a chi lo ha, giova quasi sempre all’arte ed a coloro medesimi
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dì almeno della settimana, ciondolando sul Corso, o a visitare gli artisti nei loro studii, o a fare il chilo seduto all’ombra degli alberi del Monte
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— Bene. Imparerete — notai — a serrare il vostro danaro in un cassetto con chiave inglese o a tenerlo sotto il vostro origliere. Dall’altro canto, se
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Lo rividi in fatti a Genova, a Torino, a Firenze, a Milano. Non lo rividi a Venezia.
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L’arte famigliare dei Romani non avrebbe quindi se non pochissime applicazioni, non si potrebbe estendere a tutti i generi dei nostri edificii, ed
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Ora noi, da più di quarant’anni a questa parte, viviamo in una condizione unica nella storia degli uomini: non abbiamo nessun carattere di arte; ci
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sia una ingegnosa falsificazione fatta a Venezia nel primo anno di questo secolo; che un leggìo da chiesa sia bisantino e abbia viaggiato da
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A Capo di Monte è altra cosa. Ecco sopra un immenso vassoio una bella nave senz’alberi, e Trittoni che portano sulle spalle conchiglie, e Nereidi che
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A Milano le vecchie porcellane non manifestano un carattere proprio: ora imitano un po’le francesi, ora un po’le germaniche, ora quelle delle altre
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le forze di molti, e, non mutando a ogni tratto, si perfezionino via via, a poco a poco accrescendosi e sviluppandosi, come fanno appunto il Salviati
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Queste cose a Milano c’è poco eccitamento a pensarle, tanto la mostra è povera di oggetti contemporanei. V’è qualche saggio di mobili, alcuni secchi
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Rinascimento, del Seicento, del Settecento. Fra tante cose l’occhio più volentieri si riposa sugli oggetti di tutto legno, lavorati a semplice intaglio in
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Come il Brustolon nacque a Zoldo nelle montagne bellunesi, così questo Fantoni nacque a Rovetta nelle montagne bergamasche (pare che l’intaglio
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— L’avidità del guadagno — rispose il vecchio — di questo rovescio è cagione. Lisippo morì di miseria per avere troppo a lungo ricercate le forme di
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addietro a Brera. Era la cosa più sgangherata, sconclusionata, vuota, artificiosa, faticosa che si potesse vedere. Kaled? Kaled, il mattino, come dice il
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calze rosse e le gale bianche a’polsi e sul petto, come dice il Passeri che egli vestiva solitamente, galante, ma non alla cortigiana e senza
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ispirati dalla fede; e in fatto di monumenti v’è l’eclettismo che ci rovina. A Milano in due grandiosi e ricchi edificii pubblici, la Stazione della
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su, di giù, senza sottomettersi a quelle libere leggi dell’unità, che davano ai secoli scorsi un carattere loro proprio. Tutto bolle nella gran
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Certo, a chi guarda ai soggetti in sè, scompagnati dal monumento, le sante ed i santi, la più parte ignoti e scipiti, devono destare assai poco l
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Ma tale criterio, ripetiamo, ci pare sbagliato. Lo scultore deve invece dire a sè stesso: per quel finestrone, che guarda a ponente o a mezzodì, ch’è
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Chi gira intorno al Duomo, guardando in su, vede un popolo confuso di statue. A un po’per volta si distinguono l’una dall’altra, e si colgono nette
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Brera, in toga romana, si fa un Beccaria in veste da camera. A Cesare Balbo si mettono in mano gli occhiali, al Bodoni si mette in mano il cappello a
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Noi non esaminiamo ora se si operi bene o se si operi male; ne importa solo accennare a questo indirizzo dell’arte, la quale dappertutto s’affatica a
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Il Civiletti aveva mandato a Milano lo scorso anno un Dantino fanciullo, che, seduto tra i fiori, ripensa alla sua piccola Beatrice e fantastica il
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Più scorretta, ma più animosa è la modellatura del Nerone, che il fiorentino Gallori mandò da Roma a Firenze per saggio della sua pensione accademica
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A Vienna i quadri che svelano meglio l’indole del sapiente pittore che, nato ad Anversa, il Belgio ha da poco tempo perduto, sono il Pellegrinaggio e
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vengono a studiare in Italia, altri vanno a Monaco, altri a Parigi; talchè si sente l’influenza ora de’ vecchi Veneziani, come nel Barzaghi-Cattaneo
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Una settimana prima della sua morte, mentre andavamo insieme noi due a desinare fuori di Porta, ed egli era tutto allegro e correva dei lunghi tratti
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liete gite di Tivoli e di Frascati, alle gaie passeggiate in Trastevere, dove andava a bere il limpido vinello; chiuso tra i bastioni della sua Milano
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Aveva ventidue anni quando la sorella e il cognato lo mandarono a Roma. Egli accettava dai cari parenti restìo e a spizzico. Trovò a Roma il Rossetti
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Bisognava iniziarsi alla professione; ma come fare se gli mancava uno studio? La camera, in cui dormiva, era tanto piccola, che non poteva bastare a
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Modellò così l'Ismaele, leggendo per distrarsi storia Greca e Romana. Non sapeva egli stesso se l’opera valesse qualcosa, quando capitò a trovarlo un
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Leonardo nella farraggine delle sue carte ha lasciato poche noterelle intorno a’suoi discepoli. Sappiamo com’era fatta e quanto costava la cappa del
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Il Vinci teneva scolari a dozzina: un Galeazzo con patto di dare 5 lire al mese pagando ogni 14 dì de’ mesi, e il padre pagava in fiorini di Reno; un
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