Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIOR

Risultati per: a

Numero di risultati: 40 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Giornalismo ed educazione nei seminari

398365
Sturzo, Luigi 40 occorrenze
  • 1902
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 217-233.
  • Politica
  • UNIOR
  • ws
  • Scarica XML

Non pochi sono contrari a permettere la lettura relativamente al numero e alla qualità dei giornali, preferendo solamente i religiosi; altri sono contrarii in modo assoluto; molti sono favorevoli ad una libertà che non ostacoli una razionale disciplina.

Pagina 217

Prescindendo dalle disposizioni che i superiori dei singoli seminari d'Italia abbiano potuto dare in proposito, (il che non entra nella discussione) proverò di esaminare il problema nei suoi rapporti con la educazione dei chierici obiettivamente e, spero, con quel delicato discernimento che occorre a trattare argomenti, la cui soluzione pratica non dipende da noi.

Pagina 217

Perché possa esser completa l'educazione del chierico, occorre avere un'adeguata ed intiera visione di quel che dovrà essere e di quel che dovrà fare da sacerdote; a quel fine fa d'uopo coordinare tutti gli elementi educativi, l'ambiente, la scuola, la direzione dello spirito, la disciplina; affinché la grazia, operando con la natura, trovi meno ostacoli possibili sia negli abiti mentali, che in quelli volitivi.

Pagina 217

Nel Medio Evo vescovi e sacerdoti erano a parte del reggimento feudale e legislativo e della vita pubblica del tempo, che da Costantino a Bonifacio VIII divenne, in una lunga elaborazione, cristiano. Allora l'ordinamento della proprietà feudale e del diritto internazionale sorreggeva quella forma di partecipazione politica, che recò molto bene e anche (per difetto degli uomini) del male alla Chiesa.

Pagina 218

Or si è ripetuto mille volte che il sacerdote di oggi deve entrare fiducioso nella vita moderna per redimere a Gesù Cristo la società attuale atea e paganeggiante. Questo principio si è voluto presentare come una novità mentre è la legge storica e perenne della Chiesa che non invecchia, ma che trasforma le potenzialità naturali della società in mezzi o coefficienti di vita soprannaturale, e che insieme adatta le modalità del suo ministero alle esigenze delle epoche, dei popoli, delle nazioni, allo stato e mentale e volitivo degli uomini, alle aspirazioni individuali e collettive.

Pagina 218

A questo ideale dunque devono essere preparati di lunga mano, con illuminata educazione i chierici, affinché la loro

Pagina 219

Né ciò fa meraviglia, perché fin nelle pure speculazioni del domma e nella reggenza e amministrazione spirituale, la Chiesa ebbe a lagrimar molti mali da vescovi, frati e sacerdoti; e gli Arii, i Fozii e i Luteri non sono soli. Le istituzioni però che sorreggevano la partecipazione del clero alla vita pubblica furono di gran bene ai popoli e alla civiltà. E non si possono mai abbastanza deplorare gli effetti della riforma e specialmente del giansenismo e del cesarismo che infettarono tanta parte del clero latino, alto e basso; e che fecero del prete un servitore umilissimo del potere regio, e la rincantucciarono nelle sacrestie e nei cori, a curare solamente le feste e la pietà spesso di una turba di beghine, molte volte fittizia, superficiale, ipocrita. La società rimase in gran parte e nelle sue appartenenze di vita pubblica abbandonata a sé stessa, in preda degli errori del filosofismo prima, del liberalismo poi; e se non si oppone un riparo, anche del socialismo in avvenire.

Pagina 219

Così il sacerdote tende a ripigliare il suo posto in mezzo alla società; per comprendere e regolare le aspirazioni dei popoli, per santificarne il movimento progressivo, per esserne il maestro ed il padre, per far rispettare dai pubblici poteri la Chiesa, partecipandovi anche con il suo carattere sacerdotale (nei modi e con i limiti dovuti). In questa azione si sintetizza la funzione stessa della Chiesa di rigeneratrice in Cristo non solo delle anime ma anche della vita sociale dei popoli.

Pagina 219

L'educazione pertanto, arrivando a formare un abito mentale e volitivo, che è un prodotto insieme di principii naturali e soprannaturali, di inclinazioni personali e di abitudini sociali, di fatti biologici e tradizionali, individuali ed ambientali, di passioni, di convinzioni e di profonde modificazioni del proprio io (che ha una decisiva importanza per tutta la vita), non si può restringere al solo concetto caratteristico essenziale del sacerdozio, ma pervade tutte le facoltà dell'uomo e le modalità di ogni attività anche la più eccelsa e divina.

Pagina 220

Il complesso dell'educazione chiericale si forma destando idee teoriche e pratiche in ordine alla vita, nutrendo sentimenti attuosi, iniziando a un certo grado di attività sacerdotale, facendo sì che i mezzi ricreativi e fantastici divengano ausiliarii potenti della formazione delle idee e dei sentimenti del giovane. Tutti questi mezzi vengono completati, regolati nella loro origine e nel loro sviluppo, elevati a una finalità soprannaturale, per la viva direzione dello spirito, che penetra sino al profondo delle coscienze giovanili, ne studia le inclinazioni, i bisogni, le aspirazioni, le abitudini interne, ne disciplina l'esplicazione, per poter meglio edificare tutto l'edificio spirituale.

Pagina 221

Sta qua il segreto dell'educazione dei chierici; segreto chiuso alle anime superficiali, ed a coloro che non hanno nessuna preparazione scientifico-pedagogica, né adeguata cultura moderna, o reale contatto con la vita sociale, e quasi nessuna coesione di animi con la gioventù; la quale vive di sentimenti e di fantasie, turbinata dalle passioni, modificata dagli ambienti, i cui contrasti violenti portano turbamenti di spirito, scosse indicibili, oscillazioni continue, segrete aspirazioni di animo, incertezze, entusiasmi, reazioni.

Pagina 221

Ho detto che il destare nei chierici idee teoriche e pratiche, il nutrire dei sentimenti attuosi, l'iniziare a un certo grado di attività sacerdotale, il dirigere bene lo spirito, l'ordinare a elevati fini i mezzi ricreativi, sono il complesso dell'educazione del giovane chierico, e che tutto ciò deve convergere a formare il sacerdote tipo adatto ai bisogni moderni.

Pagina 222

Però io non ho creduto mai che un giovane possa arrivare sino al ventiquattresimo anno con le sole idee della scuola; che egli possa prepararsi adeguatamente alla vita, senza sentire l'influsso vivo, palpitante, vitale del contatto quotidiano con le idee tradotte in fatti nel mondo che ci circonda; che egli si debba mummificare in uno sgobbone, riducendosi a vivere del solo pensiero dei libri. Il professore (e così il rettore, il padre spirituale, il prefetto, ecc.) devono pel giovane essere il veicolo delle idee vive, idee non solo scientifiche o letterarie, ma pratiche, di vita vissuta, di aspirazioni, di agitazioni; veicoli che purificano, rettificano, aggiungono, rendendo le stesse idee nuovo elemento di istruzione e di educazione.

Pagina 222

A ciò servono i periodici ed i giornali cattolici di scienze, di letteratura, di sociologia, di politica, di azione cattolica, di movimento locale, di notizie di vita quotidiana. Tutto questo elemento di civiltà, di pensiero, di vita, che la stampa ogni giorno distribuisce agli uomini, è un elemento necessario alla educazione (nei dovuti modi e nella regolare misura, s'intende); necessario perché è ordinato alla vita pratica, perché riduce con l'applicazione al fatto concreto la teoria, eleva alla teoria con la critica il fatto concreto; siegue le correnti di un pensiero veloce che commuove i popoli, rivoluziona le scienze, determina nuove concezioni di arte, lega l'attività di nazioni disparate, di città lontane, di provincie non conosciute, uniti e stretti, dai vincoli di solidarietà, dalle aspirazioni di lotte, dalla forza del pensiero. Ieri la vita delle città si restringeva a poche relazioni; tolta al popolo e al sacerdote la vita pubblica, a cui pensava il paterno governo dei ministri, degli intendenti, dei senatori, d'intesa più o meno coi vescovi e col ministero ecclesiastico — ristretti i commerci, senza strade né comunicazioni — poco sviluppate le industrie, poco diffuso l'insegnamento — tutto si riduceva alla vita cittadina o di famiglia e a pochi avvenimenti politici, conosciuti attraverso... le dogane regie.

Pagina 223

La funzione educativa del giornale è immensa, non tanto per la continuità, quanto per la materia vivente di cui esso è composto, e per la rispondenza a un ciclo determinato di attività nella azione dei popoli, che si potrà chiamare partito, scuola scientifica o letteraria, relazioni religiose, organismi sociali od economici. Or se a destare le passioni fantastiche, a determinare un'educazione nell'animo del giovane sono efficacissimi la storia ed il romanzo, rappresentanze di vita vissuta o di vita immaginaria; quanto non contribuirà all'educazione di chi deve vivere nel mondo per santificarlo, la storia quotidiana dei dolori e dei rimedi, della lotta fra il bene e il male, fra la città di Dio e la città di satana, in cui si compendia tutta la storia e la sua filosofia, tutta l'attività umana naturale e soprannaturale?

Pagina 224

Si metta il chierico in una segregazione completa, totale dalla vita , si faccia sì che non conosca nulla di civiltà, di progresso, di scienze, di nuovi libri, di politica, di agitazione di partiti, di relazioni economiche, di aspirazioni popolari, di liberalismo o di socialismo, di democrazia cristiana e di Opera dei Congressi, di lotte amministrative e di documenti pontificii (elementi giornalistici della giornata); e si avrà o il prete che pensa alla benedizione, al messale, al breviario e al predicozzo a pochi fedeli riuniti in Chiesa; o per una reazione violenta, il prete che senza criteri sia sbalzato nel vortice della vita moderna col pericolo di perdersi. In ogni caso sarà chi entrando nella vita attiva senza tradizioni né adeguata educazione, vive senza palpiti, senza idee (che si

Pagina 224

Ora tra le attività sacerdotali, per comando di pontefici e di vescovi, per bisogno di popoli, oggi è da annoverarsi questa azione sociale detta democrazia cristiana o azione popolare; anzi l'abito, le idee, le convinzioni di questa azione devono esser in tutti i sacerdoti, qualunque possa essere il loro ufficio, perché tutti non solo sono uomini e cittadini, ma e più sono ministri di Dio, che stanno a contatto delle famiglie, nelle quali entra l'errore con la politica e la scienza, l'immoralità con le lettere e con i giornali; l'egoismo con le lotte amministrative o economiche.

Pagina 225

Tra le attività sacerdotali, il giovane ne prediligerà alcune o una sola, quella a cui inclinazioni, educazione, ambiente, circostanze lo avranno più o meno determinato. E il seminario, che è il semenzaio dei sacerdoti, che debbono nella multiforme attività delle diocesi, nella diversità dei bisogni e delle opere sacerdotali, edificare il regno di Dio nelle anime, deve saper destare e coltivare nei chierici i diversi desideri e le attitudini disparate, perché possa formarsi una specializzazione adatta ai bisogni, e perché non solo non si sciupino tante potenzialità in posti ed uffici, non adatti alle inclinazioni speciali, ma si destino nuove e potenti energie di attività e di zelo.

Pagina 225

., come è possibile che, nel tempo in cui queste idee maturano, fermentano, divengono ideale aspirazione, desiderio di vita, essi stiano come chiusi in una stufa, disputando solo sulle regole sillogistiche di Aristotele, o sugli errori di Nestorio o di Fozio, o ripetendo a tempo perso con Ariosto (si studia nella 5 ginnasiale)

Pagina 225

Infine, è necessario che il giovane chierico viva (nei debiti modi e nelle giuste misure) della vita quotidiana di idee teoriche e pratiche della quale vive la società; che il chierico di questa vita, elevata a missione sacerdotale rigeneratrice, se ne formi un ideale; che questo ideale pervada tutte le sue fibre morali, ascetiche, intellettuali, sportive, affinché questo pensiero dominante soffochi tanti altri pensieri inutili o dannosi; affinché nelle conversazioni invece di parlare di preeminenze [sic] di diritti di mozzetta o di mitra,di precedenza nelle processioni o nel suono delle campane (cose che nel nostro meridionale paralizzano tanta parte di attività sacerdotale), invece di pensare alle caccie e alle campagne,invece di sospirare il momento del sacerdozio per avere un posto in curia o una pieve o un. beneficio, o per sottrarsi al giogo della vita comune, o per conoscere il mondo a lui chiuso, che vede solo attraverso i vetri delle finestre o i pettegolezzi di sagrestia o i libri che parlan da morti e non da vivi; — sospiri a impiegare le sue forze nel campo dell'azione cattolica, che ha bisogno di giovani istruiti, volenterosi, entusiasti, atletici.

Pagina 226

Ogni uomo, invecchiando, tende a conservare sé stesso nella forma vitae che l'educazione giovanile gli ha creato, e che è stato il palpito, l'entusiasmo, la visione fantastica dei suoi begli anni. Sorgono così le due correnti che compendiano l'attività umana, la progressiva e la conservativa, che si compiono a vicenda. Or come è possibile avere una complessa, razionale, multiforme corrente di vita progressiva nel nostro campo, quando negli anni, attraverso i quali si matura questa forma vitae,dai diciotto ai venticinque, si vuole che la nuova corrente di idee e di opere debba essere vietata e chiusa alla mente, al sentimento, all'attività giovanile?

Pagina 227

E i superiori oculati sanno a prova come destare e nutrire vivo questo sentimento, che in un giovane diviene come la forma volitiva della sua vita, come il motivo determinante delle sue opere, e che ha profonda indelebile influenza sino alla tarda vecchiaia.

Pagina 227

La conoscenza vera dei mali reali della società e dei rimedi che la Chiesa addita e che i cattolici mettono in opera, della lotta aspra che si combatte, del compito concreto che aspetta i chierici, valgono a destare potente il sentimento.

Pagina 227

Ma ciò è poco, troppo poco pel giovane e non è tutto per la vita sacerdotale: che male vi sarebbe, se, come faceva il vescovo Blandini di Girgenti, i superiori, con discrezione e discernimento, avviassero i giovani già maturi a pigliar parte alla vita dei circoli cattolici di azione e di cultura, della stampa, dei congressi? Si avvezzerebbero a far qualche conferenzuccia, a stare in contatto con i giovani cattolici studenti ed operai, (ai quali comunicherebbero con l'ardor giovanile l'aroma dello spirito raccolto), a scrivere qualche articolo nei giornali e nei periodici (l'Era novella incoraggia tanto e così bene questa attività), ad aiutare in tante e tante circostanze i comitati, quando il lavoro di congressi, di pellegrinaggi o di altro abbonda e mancan le braccia. Il giovane così intravede il suo campo di lavoro e di azione, pregusta il piacere della fatica e del sacrifizio, modifica le abitudini dell'animo, si spoglia delle piccole meschinità del collegiale chiuso e ristretto, e sveste l'abito di quella forma societatis,che per dieci o dodici anni di vita comune necessariamente gli si deve imprimere nella mente.

Pagina 228

Quasi in nessun seminario si trascura l'esercizio oratorio, per educare i giovani alla composizione e alla declamazione e per prepararsi bene a questo importantissimo ufficio sacerdotale.

Pagina 228

E cade qui di parlare dell'altra difficoltà che suole aver gran peso nella mente di molti; « il permettere al chierico queste attività che chiamerò iniziali, specialmente la lettura dei giornali e la partecipazione a un po' di vita di azione cattolica, reca, dicesi,distrazione forte sia nello studio che nella pietà ».

Pagina 229

E la vita comune, a tanti di peso, riuscirà un motivo di esplicazione di energie complesse, nel quotidiano attrito e sviluppo di idee e di sentimenti.

Pagina 229

Anzi io credo qualche cosa di più; son sicuro che quando non si sente oppresso dalla regola, ma può in certo modo aver coscienza della propria personalità, il giovane esplica meglio le sue facoltà e diviene per convinzione e per abito di coscienza, quel che la sola regola morta lo costringerebbe a divenir in apparenza. Del resto, se un giovane (parlo dei più grandicelli, di coloro che frequentano le scuole scientifiche), quando ha da esplicare in certo modo la sua attività, e gli è perciò concessa una misurata libertà, non sa mantenere la virtù ed il carattere chiericale; se per assistere o per fare una conferenza o per scrivere un articolo o per occuparsi degli affari di un congresso cattolico, egli è capace di abusare, di violare la disciplina; allora è meglio cacciarlo dal Seminario; la sua virtù è falsa, è fittizia, è insufficiente; non potrà mai essere buon sacerdote in mezzo al popolo, in mezzo ai mali che inondano la società, nel vivo contrasto delle passioni individuali e sociali.

Pagina 229

Altri dicono tutto ciò distrae dalla pietà, divaga lo spirito, fa penetrare la dissipazione nell'animo di chi è destinato a servire nel Santuario.

Pagina 230

E poi non è la sola scuola che prepara alla vita; ma tutto ciò che con la scuola è atto a perfezionare le tendenze e le facoltà umane.

Pagina 230

I giorni e le ore debite, le occupazioni segnate, i giornali riconosciuti idonei allo sviluppo graduale delle idee e dei sentimenti dei chierici e alle cognizioni da acquistare come complemento della scuola e della giornaliera discussione; la partecipazione a un po' anche di vita attiva che non modifichi sostanzialmente la regolare successione delle occupazioni chiericali e lo spirito di preparazione, che è la ragion formale della istituzione dei Seminari, sono limiti necessari, che applicati con discernimento riescono di grande vantaggio all'educazione del chierico.

Pagina 230

La pietà non consiste nel passare tutte le ore a recitar preghiere, ma principalmente nell'abito virtuoso dell'umiltà, nell'esercizio della presenza di Dio, nel desiderio di patir per Gesù Cristo e per Lui mortificar sé stesso, nell'ordinar tutto a Dio come ultimo fine.

Pagina 231

Francesco di Sales, a lasciar Dio per Dio.

Pagina 231

Anzi la direzione dello spirito nei seminari deve determinare quelle disposizioni d'animo, che i chierici devono avere nel ministero sacerdotale; tra cui principale l'abito della sollevazione della mente a Dio fra tutte le più svariate, agitate, complesse occupazioni; e lo spirito di zelo e di abnegazione sino ai sagrificii più inauditi.

Pagina 231

Ci vuol fede in Dio sincera, forza a lottare, preghiera fervente, ed una preparazione di spirito fatta di lunga mano; perché gli entusiasmi sono facili a sbollire (quanti se ne son visti), le ambizioni tentano l'animo del sacerdote, e la tranquillità di un, posto senza tante noie, quante ce ne sono nell'azione cattolica, molti animi frolli seduce. Io ho più fiducia, per l'avvenire dell'azione cattolica, nella sapiente direzione dello spirito ecclesiastico dei seminari, che in tutti gli altri mezzi educativi, pur tanto efficaci. E qui cade opportuno il notare che la proibizione della lettura dei giornali e periodici cattolici, suole generare nell'animo del giovane un desiderio intenso e potente di conoscere e di sapere quel che dicono quei fogli di carta per lui proibiti, ma che però egli vede in mano altrui, che trova nella famiglia, e dei quali loro parla qualche professore o qualche amico. La reazione si desta violenta anche negli animi buoni, specialmente perché il giornale cattolico ha l'impronta di un carattere non solo negativamente non cattiva, ma positivamente buona e religiosa e consentanea alle aspirazioni dei chierici.

Pagina 231

Resta a far un cenno dei mezzi ricreativi, della cui potenza educativa nessun dubita.

Pagina 232

Sventuratamente di questi drammi non ne conosco, ed è doloroso che nella gran parte dei seminari si è costretti a rappresentare quei drammi medioevali di cavalieri, di congiure, di briganti,

Pagina 232

vigilanza sarà ad arte elusa; onde si avrà un male disciplinare, cioè la violazione di una legge del superiore, che costituisce uno stato d'animo non disciplinato, ed educa ad un sentimento pernicioso, cioè il far di nascosto; e un pericolo permanente che possano cioè cadere in mano a giovani inesperti giornali e periodici non buoni.

Pagina 232

di assassini, di guerre, di torri misteriose, di sotterranei tenebrosi, di spettri e di diavoli, che formano il repertorio antiartistico e antieducativo, che abbonda nelle nostre collezioni, fatte pochissime e rare eccezioni, (come i drammi di Lemoyne e le commedie di Cantagalli) a non parlare di certi drammi ascetici, che per lo più fan cadere dal sonno attori e spettatori.

Pagina 232

Così una gita in campagna, una bicchierata, una tombola, possono divenire mezzo di propaganda; possono esser chiuse da un voto, da un telegramma, da una piccola raccolta per qualche giornale cattolico o pel parroco a cui vengono tutte le temporalità, o per operai cattolici in isciopero — da una conferenza briosa, da un entusiastico brindisi —. Elemento educativo divengono i libri di premio scelti fra i tanti che si pubblicano di democrazia cristiana, di sociologia, di letteratura; i concorsi e le gare giovanili su argomenti del giorno, coronate dal plauso dei superiori; le gite nelle vicine borgate, a visitare Comitati e Circoli, Cooperative e Unioni Professionali... Tutto può e deve contribuire a rendere i chierici idonei all'alto ministero a cui sono chiamati.

Pagina 233

Cerca

Modifica ricerca