Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: a

Numero di risultati: 1120 in 23 pagine

  • Pagina 1 di 23

Il codice della cortesia italiana

184219
Giuseppe Bortone 2 occorrenze
  • 1947
  • Società Editrice Internazionale
  • Torino
  • verismo
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

Qui, a ogni modo, si vuol accennare a quel « ringraziamento tangibile » che si suol dare a chi ci ha reso un servizio. D'altra parte, è giusto che chiunque ha fatto per noi qualche cosa a cui non era tenuto abbia una ricompensa: da chi ci porta un mazzo di fiori a chi ci aiuta a infilare il pastrano; da chi ci serve a tavola, in un ristorante o in una casa d'amici, a chi ci attacca un bottone nell'albergo. Perciò, è tutto detto quando si è raccomandato - a chi può - di non lesinare in fatto di mance; badando solamente che esse non sieno « poco dignitose » per la esiguità o per il modo.

Pagina 55

Ma va, a mano a mano, scomparendo; e senza lasciare rimpianto. Se mai, si pensa con una punta di nostalgia al nostro bel tempo antico, quando mettevamo la letterina augurale, dettataci generalmente dal maestro, sotto il piatto della mamma o del babbo; alla poesiola d'occasione, mandata a memoria, recitata con cugine e cugini, in casa del nonno, che ci ascoltava sorridente e commosso e ci rimunerava con qualche regalino. Ma ora anche i ragazzi pare che abbiano da pensare ad altro! Delle ricorrenze alcune sono di carattere religioso - Natale, Pasqua, onomastico - altre di carattere civile - Capodanno, genetliaco, nozze d'argento e d'oro ; - quindi, si capisce che variano da popolo a popolo, da regione a regione, e quasi da famiglia a famiglia. In realtà, non si comprende perché si debbano far voti di salute, di prosperità, di bene, di gioia, soltanto in alcuni giorni dell'anno. Ma se coloro ai quali li esprimiamo son persone a noi vicine e a cui siamo legati da affetto, espressi o non espressi quei voti, son vivi e fervidi sempre; e lo sanno quelle persone proprio come lo sappiamo noi! Di modo che gli augúri servono, in fondo, a null'altro che a ricordarci a qualcuno, ovvero a far sapere a qualcuno che, in quella speciale circostanza, ci siamo particolarmente ricordati di lui. Perciò, poco male se, avendo tempo e denaro da sprecare, si continua a lanciare augúri in tutte le direzioni. Dal momento che c'è ancora la vana ipocrisia delle visite cosí dette ufficiali, possono benissimo sopravvivere anche gli augúri; tanto piú che, in fondo, essi sono pur sempre « una forza di bene » che si invia. Però, se si è liberi di farli o di non farli, si è in dovere di ringraziare almeno coloro che hanno avuto un pensiero gentile per noi. Può dispensarsene soltanto chi è troppo in alto: e chi, a costo di riuscire scortese, vuole interrompere una tradizione che non gli va a genio. È prudente non fare augúri per il genetliaco a signore e a signorine cui si sa che gli anni cominciano a pesare... Il mezzo piú sbrigativo è, oggi, la cartolina illustrata, ma è un mezzo che suppone familiarità; meglio è adoperare, come ho detto, la carta di visita, con una concisa espressione cordialmente amichevole o devota, secondo la persona cui si scrive e la natura della relazione con lei.

Pagina 69

Malia. Commedia in tre atti in prosa

242633
Luigi Capuana 22 occorrenze
  • 1891
  • Stabilimento tipografico di E. Sinimberghi
  • Roma
  • verismo
  • UNICT
  • ws
  • Scarica XML

A me niente, cognata? Rubo il vostro bacio a Nedda

Pagina 13

(a lana)

Pagina 14

(a Cola)

Pagina 14

È per non darcene quanto toccherà a voi? A noi piacciono i dolci. Alla vostra salute...

Pagina 15

(A Cola)

Pagina 15

(A Nedda)

Pagina 15

Oggi a me, domani a te! Così va il mondo. Chi l'avrebbe detto che io mi sarei afforcato prima di te?

Pagina 15

(a Nedda)

Pagina 16

(a lana)

Pagina 18

(a Nedda)

Pagina 19

(a Nino).

Pagina 20

A sinistra, alla parete, altarino. In fondo, finestra e letto; A desera, cassettone e tavolino ZIA PINA e MASSAIO PAOLO, poi IANA.

Pagina 21

(fingendo di non capire e deviando il discorso; così, a a riprese, per tutta la scena).

Pagina 24

Io vado a casa mia. Se hai bisogno, chiamami, siamo a due passi. Povera figliola!

Pagina 26

Ridurmi a questo!... Povera a me! Povera a me!

Pagina 29

Tu pure credi a queste minchionerie? Vatti a far benedire...

Pagina 30

Aveva anche cominciato a ridere... poi, tutt' a un tratto...

Pagina 30

Che sei venuto a infinocchiare a mio padre?... Vi saluto, compare Nino... Come stai, lana?

Pagina 31

(A Iana:)

Pagina 31

Se non volete dirlo a me, ditelo a lui. Ha fatto il più, può fare il meno. Abbiate fiducia in lui... Lo chiamo?

Pagina 39

Ma si dice anche: A chi ti toglie il pane, taglia le mani... A chi ti ruba un core... spaccagli il core... Così!...

Pagina 45

(a Caterina).

Pagina 9

Cavalleria rusticana

243342
Giovanni Verga 12 occorrenze

(a Santuzza, che arriva agitata dalla prima viottola a sinistra, col viso nascosto nella mantellina)

E vostra moglie, che vi vede soltanto a Pasqua e a Natale, cosa dice?

Pagina 15

Oggi son venuto a far, la Pasqua a casa mia.

Pagina 15

(dalla prima stradicciuola a sinistra, con la mantellina in capo, va a dare la chiave a suo marito)

Pagina 17

Piuttosto andate a dire a vostra moglie che suona la messa, scomunicato!

Pagina 17

Corro a governare le mie bestie, e vado a dirglielo. Non dubitate, son cristiano anch'io.

Pagina 17

Non andare in chiesa a far peccato oggi! Non mi fare quest'altro affronto di faccia a quella donna.

Pagina 38

mala Pasqua a a te!

Pagina 39

COMPAR ALFIO in fretta, dalla viottola in fondo a destra, e SANTUZZA a metà della scena.

Pagina 39

Scellerati son coloro che ci mettono questo coltello nel cuore, a voi e a me. Chè se gli si spaccasse il cuore davvero a tutti e due con un coltello avvelenato d'aglio, ancora non sarebbe niente! Ora, se vedete mia moglie che mi cerca, ditele che vado a casa a pigliare il regalo pel suo compare Turiddu.

Pagina 43

(La gente comincia a tornare dalla chiesa e si disperde a destra e a sinistra. TURIDDU MACCA, LA GNA' LOLA, COMARE CAMILLA, LA GNA' NUNZIA, LA ZIA FILOMENA vengono avanti senza badare a SANTUZZA che resta verso la viottola in fondo a destra, imbacuccata nella mantellina. Solo LO ZIO BRASI, che viene l'ultimo, accorgendosi di lei)

Pagina 44

(di sotto la tettoia fa segno a sua moglie di andarsene a casa. Comare Camilla via).

Pagina 54

L'indomani

246241
Neera 1 occorrenze
  • 1889
  • Libreria editrice Galli
  • Milano
  • Verismo
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

In margine a questa lettera, scritto a matita, c'era un conticino da trattoria.

Pagina 128

Rosario. Dramma in un atto

249312
Federico de Roberto 2 occorrenze
  • 1899
  • Copisteria Presaghi
  • Roma
  • verismo
  • UNICT
  • ws
  • Scarica XML

Chi a venti anni non sa, a trenta anni non fa; a quaranta non ha fatto e non farà. Ave Maria, piena di Grazia il signore è con voi, voi siete benedetta fra le donne e benedetto il frutto del ventre vostro, Gesù.

Pagina 14

Ditele che le ho serbate apposta per lei, a soldo a soldo...

Pagina 5

La caccia al lupo. La caccia alla volpe

250605
Giovanni Verga 11 occorrenze
  • 1902
  • Fratelli Treves Editori
  • MIlano
  • verismo
  • UNICT
  • ws
  • Scarica XML

dopo aver scosso il capo, quasi a scacciarne la tristezza, e tornando a mostrarsi gaia o sorridente.

Pagina 101

senza guardarla, continuando a soffiare e a fischiettare.

Pagina 18

E il danno che si fa a me non lo fanno a te pure?

Pagina 21

No, va a coricarti. Eri già a letto quando son venuto.

Pagina 27

A letto?... No.... No.... grazie tante!... Prima.... No! a letto, no!... Chi dorme non piglia pesci....

Pagina 30

a DI FLERI.

Pagina 61

Almeno a me!... Voi non so. Siete così strana! A volte arrivo a dubitare persino delle parole che mi dite.- con cui mi fate perdere la testa.... dinanzi a tutto il mondo però!

Pagina 65

S'interrompe a un tratto fingendo di tender l'orecchio a non si sa che rumore, ed esclama:

Pagina 77

Tanto, poichè nessuno vorrà crederci poi.... nè a me nè a voi!...

Pagina 80

A buon rendere.

Pagina 94

Non ci avrei guadagnato nulla a fare il geloso.... E, perdonatemi, non avrei voluto cominciare a farlo proprio con voi.

Pagina 97