Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Regio Decreto 27 febbraio 1936, n. 645 - Approvazione del Codice postale e delle telecomunicazioni.

21216
Regno d'Italia 14 occorrenze
  • 1936
  • LLI - Lingua legislativa Italiana
  • diritto
  • ITTIG
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Art. 3. -

dell'art. 635, n. 3, del Codice penale.

punito a' sensi dell'art. 635, n. 3, del Codice penale.

3 aprile 1926, n. 563, e successivi decreti di attuazione, mediante contratti collettivi stipulati dalle Associazioni sindacali competenti.

altri conti correnti postali (postagiro); 3) dalla iscirzione annuale degli interessi liquidati ai sensi del successivo articolo 113.

. decreto-legge 3 gennaio 1926, n. 37. A tale scopo l'Amministrazione verserà annualmente la somma di L. 100000 all'Istituto medesimo.

Le disposizioni del libro II, capo 2° e 3°, del testo unico delle leggi sulla Cassa depositi e prestiti, approvato con R. decreto 2 gennaio 1913, n

d'imposta o tasse personali, fino alla concorrenza di un sesto, valutato al netto; 3) per tasse dovute ai Comuni, fino alla concorrenza di un decimo

Vittorio Emanuele III per grazie di Dio e per volontà della Nazione Re d'Italia Visto l'art. 3, n. 1, della legge 31 gennaio 1926, n. 100; Vista la

Le disposizioni dei nn. 1) e 2) dell'art. 304, si applicano anche ai gerenti; quelle di cui ai nn. 3) e 6) dell'articolo stesso 304, nonchè quelle

modificazioni, e del testo unico della legge comunale e provinciale approvata con R. decreto 3 marzo 1934, n. 383.

concessionario, o, nei casi di persona giuridica, quando essa perda la personalità; 3° quando il concessionario perda la cittadinanza italiana; 4° per

I ricevitori sono punibili con: 1) l'ammenda fino a L. 50; 2) la diffida; 3) la penale fino ad un ventesimo della retribuzione annua lorda; 4) la

Amministrazioni statali e parastatali; 3° le operazioni di servizio di versamento e di pagamento disposte dall'Amministrazione postale; 4° i versamenti eseguiti

Il Corriere della Sera

379527
AA. VV. 4 occorrenze

Erasmo Lena, 4 anni; rag. Vittorio Merello, 3 anni; Bruno Calamai e cap. Benedetto Giacalone, 2 anni.

Un certo allarme ha destato ieri alle 7 un principio di incendio manifestatosi in via Sala 3, dove, a muro a muro con gli uffici della Questura

: di 2° fila L. 80: di 3° fila L. 65: di 4° fila L. 55. Tutto oltre alle tasse erariali. Lo spettacolo finirà alle ore 0.20.

3) Sempre nei riguardi della tassa di concessione governativa per l'esercizio del commercio ambulante di cui al n. 40 della tabella B suddetta

Fondamenti della meccanica atomica

436898
Enrico Persico 29 occorrenze
  • 1936
  • Nicola Zanichelli editore
  • Bologna
  • fisica
  • UNIPIEMONTE
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(1) È utile rilevare fin da ora che nel caso delle onde elettromagnetiche questo vettore è strettamente legato all'impulso p dei fotoni (v. § 3

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l= 0 1 2 3 4 5 ...

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k= 1 2 3 4 5 6...

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(termini con l più elevato raramente intervengono). Così p. es. il termine per cui n = 3 e l = 0 si indica con 3s anzichè con , e si parla di termini

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. L. H. THOMAS, Phil. Mag. 3, (1927) p. 1; J. FRENKEL, ZS. f. Phys. 37, (1926) p. 243. . Con un calcolo, che non riportiamo, basato sulle ordinarie

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(1) V. L. H. THOMAS, Phil. Mag. 3, (1927) p. 1; J. FRENKEL, ZS. f. Phys. 37, (1926) p. 243.

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Se poi si rappresentano con tre vettori (v. fig. 3) l'impulso del fotone incidente (vettore AO, di lunghezza ), quello del fotone diffuso (vettore OB

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dS = dx e l'integrale è semplice). Si noti che l'integrale (3) non è sempre convergente: siamo perciò condotti a considerare d'ora innanzi solo

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Alla definizione (3) del modulo di un vettore f o norma di una funzione f si può ora anche dare la forma seguente: essa è la radice quadrata di f x f.

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equazione differenziale del tipo già considerato al § 3, p. II:

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che, per la formula di Parseval (v. p. 106), è equivalente alla (3). Similmente, si dimostra facilmente che il prodotto scalare si può calcolare

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che richiede, essendo f arbitraria, A' = B. Si trova dunque la condizione che abbiamo già espresso dicendo che l'equazione era autoaggiunta (v. § 3

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, cioè tra gli angoli θ e θ' (fig. 3). Se invece di scrivere la relazione (6) tra le sole grandezze dei tre vettori in questione, utilizziamo in pieno

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=1, k =2, k=3), ed ammette soluzioni non nulle solo se

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(3) A rigore, si dovrebbe precisare il dispositivo di misura : p. es. la camera oscura descritta al § 23 p. II (1° met.) definisce una osservabile

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osservabile, è implicito anche l'istante nel quale si esegue la misura: p. es., l'ascissa di una particella al tempo è un'osservabile (3) A rigore, si

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3 in su. Come si vede subito, col crescere di n, i valori di v˜ dati da questa formula tendono verso il limite R/4, e difatti le righe della serie di

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facendo n'=2, ed n = 3, 4, 5... si riottiene la (10) che rappresenta la serie di Balmer: e facendo n' = 3 ed n = 4, 5, 6... si ottengono le frequenze

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dove R è la costante precedente, ed n', n sono due numeri interi. Facendo n'=1, ed n= 2, 3, 4... si hanno le frequenze della serie di Lyman:

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(1) Ricordiamo che, in tutto questo capitolo, si indicano con lettere greche gli indici che assumono i valori 1, 2, 3, 4, e con lettere latine quelli

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Moltiplichiamo l'equazione diDirac(271) per (a sinistra), e poniamo (k =1, 2, 3):

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tutto questo capitolo, si indicano con lettere greche gli indici che assumono i valori 1, 2, 3, 4, e con lettere latine quelli che assumono solo i

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rapporto al numero dei positroni incidenti ha permesso a JOLIOT di concludere che per ogni positrone incidente vengono emessi da 1,6 a 3 fotoni, con

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Sostituendo nei sistemi (394) le (399) e le (400) si trova che, per i = l, 2, 3, le prime due equazioni sono identicamente soddisfatte e le altre due

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(Si noti che, nel caso , si ha a 0 e quindi mancano gli stati corrispondenti ad i = 1, 2, 3).

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meccanica ondulatoria, fu suggerita primitivamente da L.De Broglie Tesi presentata all' Università di Parigi, 1924; Ann. de Phys. 10, 3, 22, (1925

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Tesi presentata all' Università di Parigi, 1924; Ann. de Phys. 10, 3, 22, (1925).

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) col metodo di DEBYE e SCHERRER, spingendo la precisione nella misura di λ fino al 3 per 1000 (la correzione relativistica ammonta a circa 1% per

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(3)

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Enciclopedia Italiana

533504
Enrico Fermi 3 occorrenze
  • 1936
  • Istituto dell'Enciclopedia Italiana
  • Roma
  • fisica
  • UNIPIEMONTE
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muove descrivendo una traiettoria. Il movimento è determinato dalle equazioni di Hamilton (3) che determinano le derivate rispetto al tempo delle

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cioè: il calore atomico di tutti gli elementi solidi è costante e eguale a 3 R (cioè circa 6 calorie-gradi). Questa non è altro che l'espressione

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legati tra di loro da forze elastiche; il numero dei gradi è in questo caso 3 N, e quindi la (21) ci dà:

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