atteggiamenti della vita pubblica nostra di fronte 1) al problema della liberta‘ individuale, e civile 2) al nazionalismo e 3) all’organizzazione
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addormentarono con paroloni, ora si risvegliano colle cifre. E questo clericalismo? 3) costringere la maggioranza a rivedere e a correggere in buona
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minoranza può riuscire tanto con otto, quanto con ottocento voti. 3. Se vi sono poi più di due partiti o gruppi d’interessi, come sarà il caso a Trento
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un clericale in Municipio. E ancor più addietro risuona sempre il medesimo allarme. Nel 1905, quando abbiamo presentato tre soli candidati (3 su 36
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’abuso dell’articolo 3 della legge comunale e provinciale ha finito col concedere ai prefetti tali poteri discrezionali che equivalgono in realtà ad
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Trento, 3 aprile 1924
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cristiano per il quale sono sorte e diano sostegno alle società di coltura. 3. Nell’istituzione di nuove società professionali od economiche raccomanda
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per i rispettivi collegi. Il compromesso naufragò per l’agitazione svoltasi nel Tirolo in seguito al comizio di Egna dei 3 gennaio e per la posizione
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’anime locale e il capocomune. Hanno inoltre diritto di intervenire uno o più delegati della direzione con voto consultivo. 3. L’adunanza confidenziale
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Trento, 2-3 gennaio 1902
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scolastiche. 3. Non si deve introdurre alcun mutamento nel regime degli enti locali prima che la rappresentanza elettorale delle terre redente possa
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militare, e ciò anche nei riguardi delle popolazioni tedesche. 3. Il governo ha accettato pienamente il terzo postulato di mantenere fino alle
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3. L’assemblea protesta vivamente contro la ritardata applicazione della legge sul risarcimento dei danni di guerra e quindi dell’opera di
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, reintegrandole ove fossero state intaccate durante il regime militare e ciò riguardo anche alle popolazioni tedesche. 3. Il governo accetta pienamente il terzo
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) contatto col popolo e agitazione incessante delle nostre idee 3) ferrea disciplina che lascia da parte tutte le questioni secondarie, per raggiungere lo
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annunziare entro il 15 marzo 1907 la sua costituzione alla direzione dell’Unione politica popolare. 3) Per stabilire le candidature del partito popolare
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, altrimenti è ammesso che gli elettori di quei comuni affidano alla direzione l’incarico di nominare i delegati. 3) La direzione convoca i delegati di ogni
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politico e costituite le undici regole a comuni indipendenti, cioè divisa la Comunità in undici comuni; 3) che il patrimonio della cessata Comunità
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relatore si diffonde a spiegare il vigente sistema che risale al 1889 e la riforma votata per l’ultima volta nel Consiglio comunale ai 3 settembre
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