lo sbarco sulla luna, sono in pochissimi a interessarsi alle astronavi che toccano pianeti remoti e roteano per anni e decenni nel vuoto siderale
L'insieme della Terra e dei pianeti forma col Sole, centro comune delle loro rivoluzioni, ciò che si dice Sistema planetario Per l’estrema piccolezza
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immensamente grandi in paragone alle dimensioni si del Sole che dei singoli pianeti.
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I numeri appena scritti confermano per intero quanto rispetto alla diversa velocità dei pianeti diversi si è or ora detto. Mentre ad esempio Nettuno
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Questo rallentarsi, stare, retrocedere, riavanzare dei pianeti superiori è uno degli argomenti capitali che guidarono la scienza a scoprire come
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di tutti gli altri pianeti, non giace esattamente nello
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distanze tutti i pianeti dal Sole.
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e non mostra schiacciamento sensibile; fra tutti i pianeti è quello che per grandezza più richiama la Terra, il suo diametro si può, con qualche
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147. Dopo Marte, nella regione del cielo che si estende fra questo pianeta e Giove, circolano gli asteroidi o piccoli pianeti ad una distanza media
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148. Giove, dopo Sole, tiene nel Sistema solare il primo posto: è il più grande tutti i pianeti conosciuti; il suo splendore apparente, malgrado la
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165. Urano è il settimo dei nostri grandi pianeti, e fu agli antichi ignoto. All'occhio nudo esso appare come una stella di sesta grandezza, e quale
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sulla Terra e sugli altri pianeti, dipende dal tempo che ciascuno di questi corpi impiega a fare il suo giro intorno al Sole; che la durata del
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avvicendarsi. Che cosa è mai questo corpo così importante, i cui raggi diffondono la luce, calore e la vita su tutti i pianeti, e che è collocato nel
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206. Ho parlato alquanto a lungo della composizione del Sole, non solo perchè essa è molto differente da quella della Terra e degli altri pianeti, ma
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295. I piccoli pianeti, dei quali già si parlò al capo 147 del paragrafo quinto del capitolo terzo, hanno la grandezza apparente delle stelle minori
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, con quello dei pianeti e con quello ancora della luce diffusa del cielo.
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Or aggiungerò che i pianeti, mentre percorrono le loro orbite intorno al Sole, a chi guarda dalla Terra paiono muoversi tutti entro una zona
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centro dell'universo, e di non poter considerare come fatti per lui il sole, la luna, i pianeti, tutti gli astri del firmamento.
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frangie o strascichi lineari divergenti sistematicamente come sarebbero le posizioni dei nostri pianeti proiettati attorno al Sole. Un corpo centrale
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diventate inquilini permanenti, e circolano come pianeti attorno al Sole in orbite ellittiche: di queste sono conosciute come periodiche le seguenti i cui
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pianeti da Giove all’estremo confine del sistema, ove le masse sono le più grandi, e le densità piccolissime talchè per alcuni è minore assai di
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essi non conoscevano che un Sole circondato da pianeti che formavano i sistemi di prim’ordine, e questi circondati da satelliti, formanti i sistemi
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alle medesime leggi di Keplero, che reggono i pianeti giranti attorno al nostro Sole. Se i Soli secondarii che fanno da satelliti al principale, sono
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aggiungiamo la terza legge, che porta l'attrazione esercitata dal sole sui pianeti, e così da Giove sui satelliti, proporzionale alle masse attratte. Si
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newtoniano, e si presentano come una diretta generalizzazione dei moti dei pianeti intorno al sole. I movimenti in orbite quasi paraboliche (e forse
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a porre in generale il principio d'azione e reazione e ne dedusse tosto che l'attrazione si esercita anche dai pianeti sul sole; ciò non importa
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. Keplero sta elaborando le sue “leggi” del moto dei pianeti usando i dati di Tycho Brahe, processo che richiederà un quindicennio; mancano ancora sette anni
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Questo modello riusciva a descrivere abbastanza bene i moti dei pianeti e del Sole, e in mancanza di prove definitive poteva essere considerato
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, alla Luna e ai pianeti si attribuivano doti divine, e di conseguenza si riteneva che influissero sulle sorti umane. Superstizioni. Nonostante ciò, i
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La teoria generale del moto dei pianeti e delle loro reciproche perturbazioni gravitazionali nel 1859 riportò Le Verrier a un interesse di vent’anni
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Le prime immagini in alta definizione dei fenomeni solari e dei pianeti sono frutto dell’eccezionale nitidezza atmosferica del sito di Pic du Midi
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’Osservatorio di un telegrafo. Nel 1904 fa installare uno spettrometro al fuoco del rifrattore da 33 centimetri per analizzare le atmosfere dei pianeti
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. Non è più un pianeta, da allora è collocato nella nuova categoria dei “pianeti nani”.
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escogitato per descrivere il vagabondaggio dei pianeti. Che testardamente continuavano a manifestare moti non uniformi.
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svolte tra il luglio 1969 e il dicembre 1972, tutti i pianeti del Sistema Solare e i loro satelliti hanno ricevuto la visita di navicelle spaziali, siamo
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stella 51 Pegasi, lontana 48 anni luce. Da allora molte cose sono successe. Alla fine del 2011 i pianeti extra-solari noti erano più di 1000 e si
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Curiosa è l’anagrafe del migliaio di pianeti extrasolari schedati a fine 2011. Circa metà di essi sono giganti gassosi: massa enorme, niente
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esaminate dall’attrazione dei loro pianeti, se ne sono affiancati altri: quello dei transiti, che consiste nel misurare lievi diminuzioni di luminosità delle
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, rispettivamente a 12 e a 10,5 anni luce. Oggi è noto che intorno a Epsilon Eridani girano due pianeti: senza saperlo, Drake aveva scelto bene il bersaglio
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passo del Codice Arundel accenna all’osservazione dei pianeti riflessi in uno specchio.
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del sistema eliocentrico. Accanto alla scritta brilla un Sole d’oro circondato da sei pianeti tra i quali c’è anche la Terra, definitivamente spodestata
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Frate domenicano nato a Nola nel 1548, Giordano Bruno non fu il primo a immaginare altri pianeti simili alla Terra. Ci avevano già pensato filosofi
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orbite a forma di uovo, si accorge che non corrispondono alle osservazioni, e infine scopre che in realtà le orbite dei pianeti sono ellittiche
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al centro dell’universo. E poiché i pianeti accelerano in vicinanza del Sole e rallentano quando se ne allontanano (seconda legge, quella detta
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pitagorica armonia che permea di sé tutto il creato: i pianeti e le loro variabili velocità all’afelio e al perielio sono associati a intervalli musicali
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Ma neppure questa volta Galileo era destinato a lasciare il suo segno nell’onomastica astronomica. I “pianeti medicei” furono cancellati nell’uso
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traslatorio dei pianeti. Più chiaramente: quel punto di traiettoria, che è più vicino al Sole, il così detto perielio, nel corso del tempo, si sposta rispetto
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anche, in genere, nel corso del tempo, poi che soli, pianeti, mondi, comete e le altre masse dell'Universo si muovono continuamente e, per ciò
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Ciò premesso, appare chiaramente come di due pianeti, che distino diversamente dal Sole, quello più vicino corra più rapidamente che non l'altro
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si han notizie di miliaia e miliaia di mondi e di soli splendenti che, come il nostro, hanno a torno corone di pianeti.
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