2. Salvo quanto diversamente disposto dall'art. 57 , la massa complessiva a pieno carico delle macchine agricole su ruote non può eccedere 5 t se a
nella carta di circolazione, quando detta massa è superiore a 10 t è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma: a) da lire
4. La massa massima sull'asse più caricato non può superare 10 t; quella su due assi contigui a distanza inferiore a 1,20 m non può superare 11 t e
Conducete un’orizzontale che da P vada a incontrare la B c, in T, ove innalzerete la verticale T S, e, trasportata l’altezza T S sulla P R, in PP
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Gomma gutta. Giallo indiano. Ocra gialla. * Giallo di Napoli. * Terra di Siena naturale. Lacca carminata. Rosso inglese chiaro. T Garanzarosa. T
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F. T. MARINETTI
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T-TU?!
?! T-TUTTI QUESTI?
T-T-TESORO? CHISSÀ COSA VOGLIONO DIRE Q-Q-QUEI RAGAZZI?!
Pierantoni, U. - Nozioni di Biologia. Torino, U. T. E. T., 1924.
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Dechambre, P. - Zootecnia generale (trad, di E. Mascheroni). Torino, U. T. E. T., 1932.
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Ilvento, A. - Eredità e igiene. In trattato di Igiene, Torino. U. T. E. T. 1931.
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In. modo analogo, considerando f(r, t) come funzione solo di t (cioè fissando l'attenzione su un determinato punto dello
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Consideriamo ora la (x, y, z, t) più generale possibile. Fissato un valore di t, p. es. t = O, la potrà essere sviluppata in serie mediante le
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al concetto classico di una grandezza fisica funzione di t. Pensiamo perciò che lo stesso processo fisico che, messo in opera al tempo , definisce
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ora, essendo un operatore simmetrico, se in un certo istante t è simmetrica (o antisimmetrica) tale risulta anche e quindi : dunque la al tempo t
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Dette a e a' le distanze medie e T, T' i tempi periodici dei due pianeti, si ha
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Chiamasi poi accelerazione del punto nell ’ istante t il limite cui tende codesta accelerazione media, quando, tenuto fisso t, si faccia tendere Δt
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variabile t ammette due soluzioni x 1(t), x 2(t) linearmente indipendenti, cioè tali che il loro rapporto non è costante; e l’integrale generale dell
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e di più supponiamo assegnato il moto di trascinamento mediante le funzioni vettoriali O(t), i(t), k(t), dove i , j , k, designano al solito i
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q = q(t),
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assunto in un generico istante t una certa configurazione (fra quelle relative a quell’istante) non può passare nel successivo tempuscolo dt se non ad
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od ogni altro moto, la cui equazione si ottenga aggiungendo al secondo membro un addendo (t - t 0 )2 c, dove c designa un vettore qualsiasi (anche
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Ciò posto, dicesi lavoro della F corrispondente al moto (2) del punto di applicazione fra due istanti generici t 1 e t 2, o dalla posizione P(t 1
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Perciò si assume come lavoro elementare della forza variabile F corrispondente allo spostamento infinitesimo P(t) a P(t + dt) lo scalare infinitesimo
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tempo da t a t + Δ t il rapporto del lavoro compiuto in quell’intervallo di tempo alla durata di esso, cioè
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ove si indichi con Δ(m v) l’incremento che la grandezza vettoriale m v subisce dall’istante t 0 all’istante t 1.
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degli spazi percorsi in uno stesso intervallo di tempo da t 1 a t 2.
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dove con t e t + Δt denotiamo due valori generici dell’intervallo considerato; e formiamo il rapporto incrementale
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Se P dipende da t pel tramite di un altro parametro s, funzione a sua volta di t, si ha
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70. Sia v un vettore variabile, funzione continua di un parametro t in un generico intervallo (t o, t 1) e siano X, Y, Z le relative componenti.
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T = py + cost.,
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(33) T = py,
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39. Ciò premesso, cerchiamo di determinare, come si è preannunziato, la massima differenza fra i valori estremi T A, T B della tensione, sotto cui
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. Se t 0 è l’istante in cui P abbandona σ, negli istanti t immediatamente consecutivi la reazione, in quanto è venuto meno il vincolo, è
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Una tale disuguaglianza è certo verificata dalle nostre T A e T B. Noi le abbiamo infatti determinate, combinando le due equazioni
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s = s(t)
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è la retta che interseca l’asse dei tempi per t = t, (ascissa l’origine) ed ha per coefficiente angolare la velocità v.
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Fissato l’intervallo di tempo Δt fra gli istanti t e t + Δt, e considerato lo spazio Δs percorso da P in codesto intervallo, cioè
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cioè il valore nell’istante t della derivata rispetto a t (la quale sotto le poste ipotesi certamente esiste).
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In un generico istante t si dirà velocità (scalare) di un punto mobile secondo la equazione oraria s = s(t) il
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P = P(t),
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Ogni funzione crescente f (t), presa in luogo di t, conduce egualmente nei tre casi a rappresentare la successione ordinata dei tempi, delle
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τ = f(t)
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T. Villa»
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