Fra le grandezze e i capi d’opera di Roma e di Firenze si videro in seguito sorgere alcuni statuarj, non pochi dei quali compirono molto felicemente
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propositi, Con tutto il trasporto si volse allo studio dell’arti, e la Scultura fu la sua prediletta. E sulle opere degli antichi in Firenze, poi in Roma
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Roma i principali centri artistici attuali - non si deve dimenticare che l’apporto dato all’arte odierna dalle regioni meridionali e centrali è notevole
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, in particolare di Roma e di Venezia. In una mostra tenutasi a Roma alcuni anni fa, intitolata Gaspare Vanvitelli e le origini del vedutismo, erano
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nella Galleria d’Arte Antica di Palazzo Barberini, a Roma (figura 67).
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Annibale Carracci nell’affresco con il Trionfo di Bacco e Arianna di Palazzo Farnese, a Roma, utilizza un’iconografia ancora più complessa (figura 78
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L’episodio riguarda la contesa tra Roma e la città nemica di Alba Longa, risolta facendo combattere tre romani, gli Orazi, contro tre esponenti della
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Sul versante opposto la mimesi dell’arte etrusca o della Roma repubblicana, dove la fedeltà alla natura significava anche raffigurare i difetti
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Basti rammentare, fra i fiamminghi, Gerard van Honthorst (1590-1656) (a Roma dal 1610) che nella Decollazione dal Battista a Santa Maria della Scala
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Roma è insieme la Chiesa e lo Stato, il punto d'unione di potestà divina e autorità temporale, il luogo dove la portata dell’immaginazione è tanto
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-1652): formatosi a Roma tra il primo e il secondo decennio del secolo, si trasferisce, nel 1616, a Napoli. Dipinge, ancora a Roma, la serie dei cinque
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A questa corrente borghese, che poteva fare di Roma una città comoda e moderna, pose fine Clemente XII, chiamando il fiorentino ALESSANDRO GALILEI
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A Roma, il processo di idealizzazione si precisa come processo di sublimazione. Lo stesso Canova non parla di «invenzione» ma di «esecuzione sublime
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Era dal 1951 che non vedevamo a Roma in una mostra personale (fu all’Obelisco) opere di René Magritte, uno dei pittori surrealisti più noti e validi
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, almeno a Roma, la scuola di via Cavour (Scipione, Raphel, Mafai) all’epoca in cui gli ultimissimi portati dell’informale (Burri vive a Roma) pongono
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Vili Quadriennale d’arte di Roma. E non solo perché dallo «sguardo alla giovane scuola romana dal 1930 al 1945» si ricava con soddisfazione quanto
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non deve essere singolarmente sospettata in quanto è sorretta da molti dati riscontrabili. Pone la venuta del Greco a Roma sotto Pio V, ed infatti la
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partenza del Greco da Roma? Io suppongo che la fonte sia stata precisamente quel Lattanzio Bonastri da Lucignano, che il Mancini di certo conobbe
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artista che in questa pausa s'infanga a Roma, Domenico Greco, fugge presto, come credo, per asfissia fantastica.
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Fin che non s'abbatte su Roma il nuovo sacco rinnovatore di Caravaggio. Alle sorgenti. Il corpo immane del Rinascimento affogato, macerato, sfatto
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Le deviazioni iniziali che Caracciolo imprime allo stile caravaggesco, ci fanno ricordare che il Calvario di Vienna fu comperato a Roma nel 1810
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Infine, parecchio prima della Gentileschi era venuto a Napoli da Roma Giuseppe Ribera, e questa è la terza tendenza che si frappone alla
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, come credo, L'apparizione del Bambino a Sant'Antonio da Padova** che è a Roma nei Santi Cosma e Damiano 1.
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piccoli fatti di importanza: viaggi forse frequenti dei Gentileschi a Firenze; e soprattutto dei giovani fiorentini a Roma; formazione di soggetti
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Seguì per tal modo Artemisia a fiorire sete, carni e pavimenti in Roma accanto al Bilivert e a Riminaldi; mentre il padre inseriva visibilmente la
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Se si prescinda da questi e da altri piccoli problemi di «dopo Gentileschi» che potrebbero rilevarsi a Roma, rimane a dire del seguito massimo dello
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Roma» e l'altra definizione (a pag. 23) di «G. B. Tiepolo convinto restauratore dell'arte di Roma antica... »; si ha quasi l'impressione che si tratti
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della Valle a Roma; ma vi assicuro, che se pure c'è stata mai, ora non c'è affatto.
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servirono al Ricci più che i Carracci e il Correggio le forme agili e ricche di contrasti ottici che Lanfranco e Brandi avevano svolto a Roma, largamente. Nel
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spendere in Roma li quadrini meglio».
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di giudizi sui pittori contemporanei operanti in Roma, ironeggiava invece come segue.
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«Cap. V. Le Vedute - Gli ultimi giorni di Piranesi - I suoi continuatori». (Relativo specialmente alla mirabile serie delle «Vedute» di Roma in
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Ritroveremo la strada di Roma, e nel ripassar per Napoli, ecco alcuni altri soggetti più recenti, fra' quali è il Giordano, giammai assente da
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frequente anche in Roma ove ci convien tornare.
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Al Maratta ultimo caposcuola in Roma si ascrive con qualche ragione un Presepio [figura 203]; ma il San Giuseppe con Gesù fanciullo sarà forse di
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9. Santa Marta e il demonio. Roma, Barberini, Avvertii che già dall'Oldenbourg (1921) era stata riconosciuta al Fetti, come variante dell'opera di
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156. Pescivendolo [figura 220]. Roma, Galleria Nazionale. Non del Cagnacci. [Parecchi anni dopo, per collegamento con un'opera che l'accompagnava in
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365. Decollazione del Battista. Roma, Galleria Nazionale. Sebbene l'attribuzione fosse mia, la sentivo già incerta (e così venne indicato nella
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Era rappresentato soltanto dal Bacco e bevitore (658) della Galleria Nazionale di Roma, opera genuina. A me sembravano copia probabile da lui i
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659. Madonna in trono fra angeli e Santi. Roma, Galleria Borghese [figura 249]. L'attribuzione era del Cantalamessa e così ci si astenne dal
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713. Un Santo. Roma, Galleria Nazionale. Sebbene il riferimento durasse in entrambe le edizioni, il quadro non mi pareva del Novelli, anzi
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Proposi di restituirgli il bel Ritratto della Coll, G. Marchesi di Roma [figura 221], prima esposto (200) come «attribuito al Caravaggio», ma non
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ghirlande di Fra Giovanni; dalla gravità un poco fredda del Sammicheli sino alle irrequietezze del Bibiena. Salvo Roma, nessuna altra città raccoglie in
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pensionato dall'Accademia di Firenze, e doveva fare una statua in saggio de’ suoi studii. Per modellarla preferì al soggiorno di Roma quello di Napoli
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canto la Roma della Repubblica e dei Cesari, quella dei Cristiani, quella dei Papi si mischiano insieme senza confondersi. L’occhio del corpo e l
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Roma è la sola città, dove l’architettura classicamente accademica possa trovare anche al giorno d’oggi un qualche sviluppo. Di quella sua
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Ancora l’arte papale non era sorta. Bramante guardava alle forme speciali di Roma antica, e si perdeva nelle ammirabili minuzie di quelle grandezze
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Più scorretta, ma più animosa è la modellatura del Nerone, che il fiorentino Gallori mandò da Roma a Firenze per saggio della sua pensione accademica
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Aveva ventidue anni quando la sorella e il cognato lo mandarono a Roma. Egli accettava dai cari parenti restìo e a spizzico. Trovò a Roma il Rossetti
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dello scultore toscano. Il Granduca aveva una vasca o tazza immensa di porfido, che, tolta da Roma imperiale all’Egitto, fu poi da papa Clemente VII
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