, che è sotto il vetro, e la superficie vetrosa esteriore. Perciò gli specchi di vetro presentano molte immagini di uno stesso oggetto quando si osservano
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’oggetto posto in l, e ciò succede perchè i raggi riflessi diventano raggi incidenti, e viceversa; i due punti L ed l sono perciò i due fochi coniugati
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’immagine oltre all’apparire sempre dietro alla superficie dello specchio, è più piccola dell’oggetto , e tanto più piccola quanto più cresce la distanza
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Egli è facile l’esperimentare questo andamento della distanza dell’immagine rispetto a quella dell’oggetto, questa relazione dei due fochi coniugati
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principale. Se si fosse posto un oggetto assai piccolo, l’occhio dalla parte opposta C la vedrebbe in 0, ingrandito e nella sua naturale posizione
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per conseguenza m non può essere sulla retta b a, ma si trova in m’. Però, se il rapporto della grandezza dell’oggetto A B colla distanza sua dalla
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risulta che il foco di tutti i raggi luminosi emanati da uno stesso punto di un oggetto, non è un punto unico, e da ciò nasce la confusione nelle
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vengono eliminati in tal maniera, che per avere un’immagine di tutto l’oggetto sarebbe necessario allontanare più del bisogno la camera oscura dall
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focale della lente acromatica semplice colla frazione che rappresenta le rispettive dimensioni lineari delle due immagini, di uno stesso oggetto distante
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le estremità dell’immagine non sono trasfigurate, e le linee rette e verticali dell’oggetto sono pure rette e verticali nell’immagine.
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’oggettivo quasi nel fronte della camera oscura copiatrice, e l’oggetto deve essere illuminato, il più fortemente che sia possibile, o col mezzo di una
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sono capaci di illuminare l’oggetto a copiare in grado molto più grande. In questo caso la camera copiatrice richiede di essere leggermente
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aplanatico, e si vuole ottenere un ingrandimento un po’ forte di un oggetto piano, si trova che il foco pel centro è molto più breve che per la
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di un piccolo oggetto, che sia uniformemente nitida dal centro alla circonferenza. Da ciò nasce che nei casi ordinarii non si deve oltrepassare un
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prospettive, simultaneamente si vede una sola immagine coll’apparenza dell’oggetto nella sua naturale posizione e distanza. Infatti gli assi ottici, quando
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prospettive o da due immagini dissimilari di uno stesso oggetto, mentre nello stereoscopio comunemente usato l’effetto si produce col mezzo di lenti
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Le fotografie dissimilari di uno stesso oggetto, se si osservano senza il soccorso dello stereoscopio, danno egualmente la sensazione stereoscopica a
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camere in modo che l’asse di ciascuna concorra verso uno stesso punto prominente dell’oggetto. La convergenza che così si viene a dare alle due
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dei composti che formano l’oggetto dello studio della chimica. Perciò nelle seguenti pagine ci limiteremo, come già ci proposimo, a far conoscere per
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determinato le sostanze polverose, la lana, il cotone, ecc. A tale oggetto pongasi sotto di una campana di vetro una capsula contenente dell’acido
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giorno che si riceve dalla parte del laboratorio che si lascia aperta per tale oggetto, e che si chiude dopo terminato il collodionamento. L’eseguire
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forma nitida, perchè bisogna operare con oggettivi aventi una larga apertura angolare, e l’oggetto a ritrarre deve essere molto più vicino alla lente di
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’oggetto, p. e. se un tempio, una torre, ecc., può di rado avere tutto intiero il monumento nel suo quadro.
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centimetri. Porto questa lente tra l’occhio e l’oggetto, ed osservo così nella mia lente il monumento rovesciato, come nel vetro smerigliato della
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