di ritrovare quell’immagine mentale nel vero, di poterla identificare con un oggetto, di incontrare se stesso nella natura. Ma già Hogarth s’era posto
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La linea retta nel gruppo canoviano è una linea funzionale, la corda di trasmissione di un sistema cli forze combinate; ed è un oggetto reale, ma un
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- quando tanta parte delle arti visuali si avvia verso una produzione di serie che viene quasi ad identificarsi con l’oggetto industriale - si assista a un
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quello del comune design, con la differenza che l’oggetto d’uso industriale copre un’area meno frivola e edonistica di quello artistico «fatto in
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Ma è troppo facile, del resto, e troppo ingenuo scagliarsi contro l’oggetto artistico e la sua «mercificazione», e dunque il suo asservimento al
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Non è, dunque, sopprimendo volontariamente o tentando di sopprimere l’oggetto artistico o sostituendo all’artista l’«operatore formale» che si giunge
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tecnologico mutuato all’oggetto industriale e al panorama iconico della città moderna; ed ebbi altresì a evidenziare l’importanza che, nell’origine
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sopra lo stesso piano realizzativo dell’oggetto industriale, pittura e scultura hanno finito, spesso, per diventare preda degli stessi pericoli che
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parte di quel raggruppamento che ebbi, a suo tempo, a definire della «pittura-oggetto», o «pittura oggettuale», perché in loro il dipinto si
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pseudoartistico del Kitsch. Il Kitsch - ossia la non-arte, l’oggetto che ha ogni apparenza artistica senza averne la sostanza - è venuto in luce soltanto
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oggetto estetico. Oggetto estetico, che, ovviamente, dovrà sempre partire da una matrice soggettiva, tanto se questa matrice sarà piuttosto evanescente
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ricondurre al progetto senza oggetto, ossia all’ideazione dell’elemento progettuale che non giunge, e addirittura non intende giungere, sino alla
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Il rifiuto dell’oggetto, la constatazione di quanto repugnante sia o possa essere la mercificazione di qualsivoglia fenomeno, fa sì che si debba
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E questo «passato che vive nell’oggetto» è ancora più evidente nelle opere che accolgono oggetti presi di peso, tali e quali e trasferiti nell’opera
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Duchamp ebbe ad «inventare», a partire dall’ormai leggendaria Ruota di bicicletta del 1913, quell’oggetto appunto per il quale nel 1915 l’artista coniò il
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È stato certo merito di Marcel Duchamp di avvedersi - con un mirabile slancio premonitorio - di questa invincibile potenza dell’oggetto e di questa
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di più rigida osservanza) si è giunti ad un recupero della figurazione e a un suo successivo rifiuto, attraverso la glorificazione dell’oggetto
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, come nei trapassi dell’evoluzione della specie, è venuta a strutturarsi. L’oggetto non è cosa o roba, non implica l’annullamento del soggetto, come
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quella del pittore. Ora è chiaro che il pittore, nel costituirsi l’oggetto, non si pone come spettatore dell’oggetto, ma anzi sospende l’oggetto dal
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maggiore avvicinamento, in quanto che questo avvicinamento non avviene più, per consonanza apparente, nello stadio della costituzione d’oggetto, nella
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distinzione non può farsi da altro punto di partenza che dal modo con cui l’oggetto va intenzionato nella fotografia, che, secondo che si è visto
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La resa dell’oggetto intenzionato, nelle più minute particolarità, è una direzione ricorrente durante il corso della storia della pittura e della
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quanto che la pittura moderna fino a poco fa aveva praticamente estromesso l’oggetto, si modella sulla fotografia, e, proprio in questo modellarsi sulla
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, alla versione in prosa dell’oggetto piuttosto che rappresentarne la verifica in natura. Naturalmente, nella pittura olandese, dopo i pochi grandi, si
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L’oggettualizzazione, che è l’intenzione stessa rivolta all’oggetto, se si considera dal punto di vista semantico, si configura come connotazione. A
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Noi dunque accettiamo che una conoscenza assolutamente oggettiva dell’oggetto non si possa avere, postuliamo che percepire è già connotare, ma la
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Nel Cinquecento il nudo diviene oggetto di studio per la formazione artistica, confortato da studi di anatomia, e diventa un modo per significare la
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studio ma realizzato altrove da artigiani professionisti, mentre l’oggetto diviene il prodotto meramente finale e una quantità di artisti stanno perdendo
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storia è la base dell’esperienza, l’argomento della fiducia nel futuro, la vita; oppure e il passato senza ritorno, l'oggetto di un rimpianto senza
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L’antitesi di universale e particolare, spazio e oggetto, rettorica e antirettorica è superata da Velázquez con La resa di Breda (1634-1635). Lo
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la sensazione, ma sempre la nozione: l'oggetto non è visto come nota luminosa o macchia colorata ma come bicchiere, piatto, frutto, fiore: è dunque
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di comunicazione non per esaltarla ingenuamente e nemmeno per farne oggetto di ironia negativa. Gli artisti del Gruppo T non vogliono restare ai
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L’edificio non deve essere una rappresentazione dello spazio né la forma allegorica di concetti religiosi o politici: è un oggetto che l’artista
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, ed il gesto vi registra le sembianze, la pelle dell’oggetto più ancora che solcarlo, penetrarlo. Johns accompagna all’azione l’atto percettivo: l
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Alla fine delle rispettive operazioni un uguale obiettivo di fondo accomuna di nuovo Rauschenberg e Johns: afferrare ed esibire l’oggetto
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Dine si preoccupa di facilitare al massimo l’esibizione dell’oggetto curando attorno lo spazio e l’illuminazione: la falce, la pala ed il coltello
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Ma può intervenire anche la nostra facoltà pratica. Da uomini positivi maneggiamo l’oggetto, lo impieghiamo a fini costruttivi, e così implicitamente
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centro gravitazionale resta pur sempre spostato sull’oggetto che continua a far mostra di sé fuori dal quadro. Se dimenticassimo, infine, che il
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’immagine e dall’oggetto, che escono fuori al termine di un processo di rifacimento al tempo stesso complesso come un’indagine ed elementare come un
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risponderemmo che basta una lieve sfumatura reale dello stesso oggetto perché la sintesi dinamica varî del tutto. L'artista potrà fare, ed ha fatte, infinite
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quelle trame analogiche per non lasciare che le analogie stilistiche fra un'opera e l'altra. Il soggetto-oggetto -ridiventa ancora indifferente.
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Sono appunto, qui, le Forme-forze di una bottiglia. Pensate che l'analogo oggetto non aveva prima ardito designarsi più che sviluppo di una bottiglia
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Ma comunque sia di ciò, noi vediamo ancora una volta Boccioni giungere al capolavoro, in assoluto, isolando un oggetto per quanto convolto in tutte
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letteraria, la cui relazione con l'oggetto che la determina è spesso accidentale, è discorso assai più scabroso ed immodesto.
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, che tocchi l’animo, e che lo tocchi per certe condizioni particolari, in cui esso si trovi, quasi indipendentemente dall’oggetto contemplato: il quale
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l’oggetto tale e quale, ma rispetto a’proprii occhi, a’ proprii studii, alla propria intelligenza, al proprio gusto, il quale gusto parte è durevole
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Kitsch: termine tedesco che equivale a: oggetto o azione di cattivo gusto, riferito di solito alla produzione pseudo-artistica di massa (cfr. G
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-oggetto,” ossia di opere dove tela, telaio, e sagomatura eventuale delle stesse costituiva un tutto unitario, quasi sempre monocromo, e del tutto privo
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anzi per ottenere un effetto spesso stridente, e “difficile,” Frank Stella, Ophir, 1971 denuncia la sua ricerca di fare del dipinto un "oggetto da
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, Disegno d'oggi viene considerato come "di primo oggetto cinetico della nostra epoca”).
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