Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Menhir

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Prete, Antonio 1 occorrenze

Quell'abbaglio nell'aria, il treno era fermo nella piana di Cerignola, il maggio rotolava di là dai finestrini, mia madre era morta all'alba, ed era

poesia

Il letto vuoto

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Bertoni, Alberto 1 occorrenze

sfide degli altri, tutti i pomeriggi per lunghe ore, a Modena, nella vecchia piazza d 'armi, fra la Cittadella e la via Emilia. Ogni tanto lo accompagnavo

poesia

Sciame di pietra

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Luzzi, Giorgio 1 occorrenze

alcuniidentikit che mi saranno fatali e che ho ricavato con lamoneta nella fessura di un piccolo box alla stazionedelle autocorriere appena fuori Cana. Mia

poesia

Menhir

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Prete, Antonio 1 occorrenze

C'erano nel bianco riverberi di bianco, che spumeggiando rotolavano su una distesa bianca, il cielo, sopra, era bianco, un cielo perso nella luce che

poesia

Ritorno a Planaval

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Dal Bianco, Stefano 2 occorrenze

o da frugare altrove. Questa signora io non la conosco e non ha niente di particolare: è una signora e basta, che sta nella sua casa e si nasconde. A

poesia

momento, ed è un momento, un attimo, in cui non voglio dimostrare niente, voglio solo andarmene contento, nella sicurezza di aver parlato con qualcuno, e

poesia

Il letto vuoto

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Pecora, Elio 1 occorrenze

sciolte e gli occhi spalancati. Nella casa dell'uomo vengono trovati quattro biglietti e su tutti sta scritto: “Se vuoi salvare il mondo devi uccidere

poesia

La Verna

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Campana, Dino 2 occorrenze

, una fonte sotto una cupoletta getta acqua acqua ed acqua senza fretta, nella vetta con il busto di un savio imperatore: acqua acqua, acqua getta senza

poesia

una cavalleria di screpolature screpolature e screpolature nella roccia fino ai ribollimenti arenosi di colline laggiù sul piano di Toscana: Castagno

poesia

Poesie - La morte di Tantalo

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Corazzini, Sergio 2 occorrenze

sempre nella città muta dei sogni. Io mi allontano e la mia veste bianca se la dividono i rovi, e la mia ghirlanda s'è mutata in una corona di spine

poesia

silenzio per i tonfi sordi sé avvolse in bende assai più gravi e tetre. Un ragno tesse la sua tela folta per il mio teschio e nella tela stanno, morte

poesia

UNA PARTITA A SCACCHI - Leggenda drammatica in un atto

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Giacosa, Giuseppe 1 occorrenze

dico: adagiato! Nella lunga poltrona stavo lungo sdraiato Cogli occhi semichiusi e con un libro in mano, Semichiuso ancor esso. - Mi giungeva di

poesia

POESIE

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MICHELSTAEDTER, Carlo 6 occorrenze

, poiché ho esperta e ancor vivo ad ogni istante nella tua indifferenza la mia morte. Né più mi giova mendicare i giorni né chieder altro più dal dio nemico

poesia

stesso? - Tu sei come colui nella notte vide l'oscurità vana ed attese da dio chiedendo la divina luce e d'ora in ora il fiero cuor nutrendo di più

poesia

la pianura risuscita ugualmente illuminando nella lor gloria varia delle ben note forme all'abitante. Ma splendono più chiare e più serene

poesia

che tristi rimembranze chiami mentre filtra sottil pei suoi forami vena di fumo. O caminetto antico quanto è triste che nella nera bocca tua rimanga la

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amar la sua vita. E i parenti - che allor nel neonato, nella creatura fragile impotente, della speranza lor videro il frutto, e con pavido amore a

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nella morte già eri raccolta ed alla morte come ad un riposo stanca le membra e i veli disponevi, con moto lento, come di chi ascolta d'una squilla

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Penombre

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Praga, Emilio 16 occorrenze

morti gonnellin di legno fatto a pennello, gonnellino di moda eternamente!... Vanne fanciulla, e oblìa nella tempesta delle note e dei salti il mar

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sguardi indovini - di un sonno legger. Il giuoco accendevasi nei turpi ridotti; e maghi e sedotti,- con strana virtù, già ungean nella bile dell'anima

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, tutti all'aperto! Presto, rotonda - e rubiconda nella bonaccia, la bella faccia risplenderà. Corna a ponente, luna crescente! Betulla e salice, olmo ed

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turberan, scontrandola, l'ironia del mio viso; nell'orgia e nella nebbia fui di un mio sogno in traccia, né ho mai guardato in faccia i corpi intorno a me

poesia

della chiesa, e un requie di più. L'altra tornò nella sua casa stretta, oscura, pudica come la bara della estinta amica. E più di quella restò forse

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nato il bambinello, candido, vispo, vigoroso e bello. É nato il bambinello, il sospirato, il Messia della placida casetta: egli è là: nella culla è

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l'Accidia, l'Accidia anima pia, soave primogenita del ciel; e verrà spesso nella stanza mia perché le aggiusti sulla faccia il vel. Poi la Lussuria: le

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O bella donna di latte e di rosa, donna sdegnosa, m'han raccontato che nessun ti agguaglia nella battaglia ; che hai di ferro le braccia, e che il

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stolto e profano il basso incenso dell'ossequio umano! O bella creta passa nella festa poiché sei tanto bella e tanto mesta, in mezzo all'orgia delle

poesia

Il marchio aspetto delle bianche chiome, a cinque lustri errando nella vita, vecchio come una quercia, e affranto come un sibarita. E lo sa Iddio se

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azzurro strano! Affediddio!...battiamoci a quartine, o nella botte entriamo a teste chine, o diam di fiato a qualche tromba che assordi il creato

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del solingo prete. O settantenne fante - zoppicante nella queta dimora, certo, tanto l'amavi. Sei morta seco per servirlo ancora: senti, io scordai

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alla sua gonna, come si attacca un fior, e della sua celeste anima d'ava farne rugiada benedetta ancor! Ella è discesa nella fredda terra, e dal buio

poesia

abbaglianti, ammiccan gli occhi i santi e parlano fra lor. - Ahimè! - sussurra il martire che da una nicchia brilla: - uno spruzzo acidissimo mi entrò nella

poesia

ancora, tanto sono accorti, e tanto ponno! Bussano ancora alla finestra mia, e: - Apri, gridano, apri ai vecchi amici; abbiam pescato nella tenebrìa rime

poesia

dice di sì, chi dice di no... Gli è il coro dei matti che Adamo intonò! Eppure costì finiscono i dì: andrem nella luna, negli astri, o nel sol? Non

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TAVOLOZZA

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Praga, Emilio 5 occorrenze

- O del mio mesto april rondine cara, vieni a volar nella stanzetta mia, quando l'arte, di amplessi ahi! troppo avara, del disinganno vittima mi

poesia

forme! Nella memoria mi riposa ancora la vita di quell'ora, e veggo omeri bianchi e bianchi denti, e labbra sorridenti, e occhi mesti e pupille accese e

poesia

cammino, oh torna, e sèguita la canzonetta, o forosetta! Ma là, sul lido candido, ahi! forse, o bricconcella, ti aspetta nella nota navicella ansioso

poesia

, forti ho le braccia, e l'ali al cor potenti! - Dite, entrar posso nella ridda anch'io? Roteamo, cantiam, bimbe, giganti! E d'amore e di vin qui scorra un

poesia

salmodiar si sente; è il cantico stridente, il rantolo del nano, che a buon momento, piano stuzzica alla pietà la lieta gente e i pescator nella sua rete

poesia

Trasparenze

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Praga, Emilio 11 occorrenze

Amo sedermi, quando spunta il sole, tra queste blande aiuole, nel silenzio infinito, nella pace profonda che il buio orbe circonda. Le perle di

poesia

Volge la nostra età per via funesta; Cristo è di nuovo in croce; e la vestal nella sua bianca vesta trema e non ha più voce! La libertà che

poesia

nuda assomiglio, mia carne ideale, al legno d'un feretro che avesse le ale. Oh!... I mistici effluvii che hai tu nella gonna!... Talvolta fantastico

poesia

della gloria, ch'ora, ironie dell'esistenza schiava, piangon nella memoria. Albe, concenti, aureole svanite, in cui fu il mio bambino animo assorto, voi

poesia

, l'empietà sposando al facile rimeggiar delle canzoni. Assai più che nella crapula non sian tristi i baci e il riso, i miei versi al fango attinsero ciò che

poesia

ale... il volo è l'Ideale! Credo che i morti stesi nella fossa sentano anch'essi il risveglio d'Amore, che nude, infrante, gelide quell'ossa, l'april

poesia

Era l'estate e l'alba - un'alba pura di amaranto, di viola e di carmino - parean soli olezzar nella natura la viola e il gelsomino. Dissi alla Musa

poesia

fa col bastone addormentare. Pazzo! e sia. Gelo, il verno; nell'estate dalle inferriate mi piove olio bollente... Ma nella mente, sia verno o estate

poesia

, consoli, schiavi, liberti e sacerdoti, si fanno immoti. E fosse anche il pontefice di Giove, errante nella sua sedia di avorio, umilmente si inchina

poesia

a spirare quando giunta la strada sia qui. Che diran gli infelici cui preme la tremenda miseria del pane? E cui nulla concede il dimane, nella vita

poesia

mèta ben ti avrei dato il mio! Mi è fuggito e a te giunge. - Io, da lontano, nella crescente mia ombra perduto, quando, plaudendo, ti diran sovrano del

poesia