sfilò una delle sue pistole dalla sua fusciacca e sparò in aria un colpo. Morgan afferrò al volo lo scudo che era ricaduto giù e lo mostrò ai pirati. Nel
capitano Morgan, espugnatore di Panama, il capitano Kid, il quale ha lasciato in giro tanti tesori che anche oggi, quando non piove, la gente combina delle
MORGAN INCITA I CAVALLI...
NON È IL NOSTRO AMICO DANNY MORGAN.
del prestito Morgan giudicati insufficienti, e alcune misure tecniche nelle operazioni di cambio, che i banchieri hanno fin da oggi applicato con
questo fenomeno, che fu poi compiutamente illustrato per opera della scuola di Morgan, fu dato il nome di allelomorfismo multiplo, o allelia multipla o
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Il Morgan e la sua scuola, poi, hanno messo in evidenza numerosi fattori letali nel moscerino dell’aceto, Drosophila, che è l’animale meglio
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facilmente comprensibile se si ammette che i fattori che determinano quei caratteri risiedano negli eterocromosomi. Ma spetta soprattutto a Th. H. Morgan il
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. Primo incrocio (spiegazione nel testo) (da Th. H. Morgan).
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Molti altri fattori che si comportano in modo analogo a quello «occhi bianchi» sono stati poi trovati dal Morgan e dai suoi collaboratori (Bridges
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La questione del valore del cromosoma Y nell’eredità è stata molto discussa; il Morgan era giunto alla conclusione ch’esso fosse «geneticamente vuoto
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Nel 1913 uno dei collaboratori del Morgan, C. B. Bridges, ottenne una brillante conferma dell’ipotesi che i geni associati al sesso siano localizzati
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La massima parte dei fatti e delle teorie che abbiamo esposto e di quelli che esporremo in seguito sono stati scoperti ed elaborati da Th. H. Morgan
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ricerca fisiologica, ma non era ancora stato oggetto di ricerche genetiche. In quell’anno Th. H. Morgan pubblicò il suo primo contributo sull’eredità
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Morgan, Bridges, Sturtevant (1925). Si usa scrivere i nomi e i simboli dei geni dominanti con l’iniziale maiuscola (Bar, B; Deformed, D; Pale-III, P-III
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Drosofila, analizzati dal Morgan, gli permisero di estendere le conclusioni a cui era arrivato per i cromosomi sessuali anche agli autosomi, e di gettare le
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incrocio (da Th. H. Morgan).
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precedente, che si rivelano stabili. Il Morgan ha interpretato questo risultato ammettendo che i fattori, che risultano così associati, o linked, come
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’aver posto in rilievo la semplicità della interpretazione dell’associazione data dal Morgan, e la mirabile concordanza dei dati genetici con quelli
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conto di questo fatto, si dovrebbe prevedere che l’associazione sia totale, o nulla. Vediamo come il Morgan abbia girato questa difficoltà.
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. H. Morgan).
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ricombinarsi con geni che risiedono in un altro cromosoma, il Morgan propose una teoria, che consta di due ipotesi principali:
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Secondo la concezione del Morgan, pertanto, la percentuale di scambio misura la distanza dei punti dove, in un cromosoma, son situati i geni; punti
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Alcuni autori hanno proposto di chiamare l’unità Morgan, in onore del genetista americano; poiché però le distanze calcolate con questo metodo non
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una buona conferma alla prima ipotesi. Il Morgan, del resto, fa osservare che i valori delle percentuali di scambio non possono dare altro che una
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spiega, secondo il Morgan, come due geni che, come Star e speck dell’esempio sopracitato, distano di 104 unità diano una percentuale di scambio di 48
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quelle finora proposte (Goldschmidt, Winkler), rende conto dei fatti. La semplicità della teoria di Morgan, e i suoi buoni fondamenti, alcuni dei quali
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associazione non è assoluta, ma può rompersi, con maggiore o minore probabilità (percentuale di scambio). Secondo la teoria del Morgan lo scambio genetico
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legge di Mendel Il Morgan, giustamente, considera le leggi di Mendel come due sole: 1) la purezza dei gameti; 2) l’indipendenza. , e, di conseguenza
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La teoria cromosomica ha trovato, fin da quando il Morgan e la sua scuola, nel secondo decennio di questo secolo, cominciarono ad elaborarla
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, senza alcuna eccezione. È questo un risultato della massima importanza. Le carte statistiche, come già aveva avvertito il Morgan, non danno quindi i
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Lo scambio è un fenomeno accertato geneticamente. Si è visto che l’interpretazione datane dal Morgan consiste nell’ammettere, che, durante la sinapsi
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Dopo che tali conclusioni furono accolte dalla scuola di Morgan e poste a base di tutta la teoria dello scambio, un immenso lavoro fu eseguito dai
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aveva previsto il Morgan. Fra le zone meno attive sono notevoli, nella Drosofila, l’intero cromosoma T (che si credeva un tempo geneticamente vuoto, e
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1925 Morgan, Bridges e Sturtevant calcolavano a circa 20 milioni il numero delle mosche narcotizzate e
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, non riuscirebbero mai ad emergere. Se il Morgan, nel 1910, non avesse isolato quell’un maschio con occhi bianchi (white), che divenne l’origine di una
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soprattutto per opera della scuola del Morgan, ma anche di molti altri studiosi indipendenti è veramente ingente; e, nonostante che molti casi
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Anche la scuola del Morgan ha elaborato una teoria quantitativa per l’interpretazione degli intersessi della Drosofila (Fig. 104). I fatti osservati
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La scuola del Morgan, pertanto, anziché di «valenza» dei geni, preferisce parlare di «bilancio» (balance) o di «equilibrio» dei geni e considera il
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), De Vries (1903), Wilson (1905) e poi di Th. H. Morgan, a cui fu conferito il premio Nobel per la medicina nel 1933. Si videro così confluire e
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cromosomi del nucleo cellulare. Nel decennio fra il 1910 e il 1920 lo zoologo americano Th. H. Morgan e i suoi collaboratori dimostrarono in modo
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, uno dei collaboratori del Morgan, annunciò una importante scoperta: bombardando con raggi X o con altre radiazioni ionizzanti i gameti (cioè
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, di non avere votato occuparsi del problema dell’evoluzione. È vero che alcuni fra i primi genetisti (ad eccezione del Morgan) sembravano non dedicare
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signor L. H. Morgan, A Conjectural Solution of the Origin of the Class. System of Relationship, nei Proc. American Acad. of Sciences, vol. VII
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L’opera del signor Morgan, The American Beaver, 1868, conferma molto bene questa osservazione. Io non posso tuttavia trattenermi dal pensare ch’egli
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Come pel castoreum del castoro, vedi l’interessantissimo lavoro del sig. L. H. Morgan, The American Beaver, 1868, p. 300. Pallas (Spic. Zool., fasc
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sig. Morgan e da sir J. LubbockPrimitive Marriage, p. 208; sir J. Lubbock, Origin of Civilisation, p. 100. Vedi pure il sig. Morgan, loc. cit., intorno
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Citato dal signor L. H. MORGAN, The American Beaver, 1868, p. 272. Il capitano Stansbury riferisce parimente il modo interessante in cui un giovane
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sviluppi rimasero interrotti quasi un secolo, e furono ripresi in parte indipendentemente, dalla scuola geometrica inglese (PEACOCK, DE MORGAN, BOOLE), e
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La classificazione della Cannon ha conosciuto raffinamenti successivi ad opera di Morgan, Keenan e Kellman con l’aggiunta di categorie stellari
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