fisarmonica, una polka di Strauss. All'improvviso un rumore, come di un carro, come di un mare in tempesta. Un susseguirsi di tuoni rotolanti in uno spazio
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Anche le due donne sono diverse, ora si chiudono in silenzi torvi, trascorrono i pomeriggi e le sere, ognuna nella sua stanza, davanti al televisore.
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E adesso che, se non faccio in tempo a trovare parole capaci di avvicinare le due parti della mia lacerazione, una sconfitta molto simile al deserto
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Soprattutto oggi, che mia madre mi rimprovera l 'indolenza e l 'essere sempre in giro, per sottrarmi al suo controllo stringo un 'alleanza con strade
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madre, che si cura degli uccelletti. Alcuni mesi dopo uno dei due pappagallini muore, nessuno in casa appura se il maschio o la femmina. La vecchia
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In casa pochissima roba, un velo di sudore sulle labbra e sul corpo, tu che mangi di malavoglia: ma non ricordo cosa. Io devo partire il giorno dopo
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Nota Il poeta riflette sul fatto che, nella notte seguente l'attentato, centinaia di milioni di telespettatori avranno presumibilmete sognato, in
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Lascio che si accumuli la polvere, non la scuoto dai tavoli, dal bordo delle sedie. Mi oppongo a questa inutile fatica. Amo guardarla in mattine come
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Al nord sole e schiarite, temperatura in lieve aumento, piogge anche di forte intensità all'intemo. Il tempo di spegnere la radio e fare mente locale
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In infermeria è un viavai di ufficiali. Poi un tenente assicura all`infermo che, l'indomani, il compagno trasferito verrà a visitarlo. Solo allora il
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che attende controvoglia nell'atrio e ha gli occhi chissà dove. L'ora ferma è un conforto, il primo pomeriggio, illeso niente che si muta in prosa
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Lungo la strada, cataste di legna sotto la neve. Di la dal villaggio, salendo, boschi con acque e sentieri, con dirupi e radure. In alto, pinnacoli
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nel traffico sugli autobus o in metropolitana.
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Due settimane dopo i funerali va in sogno al figlio, gli indica il platano davanti alla finestra, dice che ora se ne sta su uno di quei rami.
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scrivi per terra un'ultima volta, trasformando il sangue in vino e poi di nuovo in acqua. Chiedi che tutto si sciolga. Chiami la pioggia. Scagli il bastone.
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resurrezione. Dunque, con massaggi e soccorsi di vario genere, hanno riportato in vita uomini e donne morti da poco, che avevano il cuore già fermo, ma ancora
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I folletti in casa. Quando spariscono le chiavi o l'accendino, prima se ne lagna a voce alta, poi esce dalla stanza e conta fino a dieci. Quindi
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quadro - che conserva le ossa degli 800 martiri in una cappella della cattedrale di Otranto. Con un'ostinazione che non doveva conoscere noia, il
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rinfreschi. In questo caso la generosità è volontà di morte.La maggior parte delle piante invece qui resiste a lungo: settimane, soprattutto in acqua. Sono
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E un'altra cosa non vorrei: che questa dei sassi fosse conside- rata una “trovata"; perché sarebbe vero solo in parte: io sono veramente preoccupato
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, quando il non pensare si è tradotto in non sentire. Ho cercato allora di tomare a sentire, mai sensi sono della vita, e la vita non basta, almeno così mi
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Per esempio, a volte vedo gli alberi del viale vicino a casa guarire del loro male; vedo a volte avanzare gruppi di adolescenti, come in un bosco, e
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Da così tanto tempo ero pieno di senso che tutte le frasi mi prendevano in testa, lasciandomi più solo, non dico tramortito ma piuttosto perplesso
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plachi, plachi la fame in me e la mia voglia di vederti.
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In questo libro i nomi possono essere dati arbitrariamente da chi legge, possono essere associati a vecchie foto di visi che colleziono negli anni e
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Il compagno che trent'anni fa passava ogni domenica di casa in casa a chiedere chi volesse “l'Unità” e che ora vedo ogni mattina di ritorno
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Ha compiuto da un mese otto anni quando il vicino di casa torna dall' America , dove è stato in manicomio. Un giomo il vicino chiama dall`orto, è
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Si scuote di uccelli. Ti dico: per tutta la notte mi ha inseguito il vento in forma di lupo. Non erano le immagini che facevano spavento, ma la loro
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sentiero e in quel momento preciso dici di aver freddo, che vuoi tornare indietro. Ma è proprio lì che guardo meglio e pochissimo più avanti sento che l
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Mi sono sempre battuto in condizioni così sfavorevoli che desidererei farlo alla pari. Sono molto modesto e non vi domando, amici, altro segno che il
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I. Elemosina triste di vecchie arie sperdute, vanità di un'offerta che nessuno raccoglie! Primavera di foglie in una via diserta! Poveri ritornelli
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O piccoli giardini addormentati in un sonno di pace e di dolcezze, o piccoli custodi rassegnati di sussurri, di baci e di carezze; o ritrovi di sogni
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cuore di un usuraio, canora come l'anima di un fanciullo. Era la finestra di una torre in mezzo al mare, desolata terribile nel crepuscolo, spaventosa
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Di questa fiaba in versi ho tolto l'argomento Da una romanza scritta circa il mille e trecento. A dire il vero, in calce la data non ci sta, Epperò
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«Guardi dove cammina! o 'che 'gli è cieco?». M'erutta in faccia con fetor di vino un popolano dondolando l'anca. In vasta curva costeggiando il fiume
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le città. Nella pozza riflettete gocce unite in società grigio in grigio terra e cielo per i campi e le città. Ma la noia il disinganno fa le gocce
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estivo ha dispersi, sotto le fronde si matura il frutto e il bifolco gioisce. Ahi, la promessa della primavera in questo picciol frutto si rinserra ed
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- Ecco un battesimo nella città ; mio saggio demone, che mai sarà? - Rispose: - All'ombra di quel velo bianco, in mezzo al cor di un tuo fratello
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Elemosina a lei, la poverella che un dì fu bionda, giovinetta e bella. Fulgida, allor, le garrule barriere correvi in caccia di pupille nere
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Un dì due chèrubi in un essere sol vestir la creta; quel dì fra gli uomini giunse a esultare e a piangere il poeta. Uno era lamia conscia dei mali
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brevi, vetri appannati, e amabili grilli del focolare! Voglio l'uscio inchiodare, cantar l'inverno io vo'! Come cadenze tremule di cori in lontananza
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colle vostre clamidi, giù cogli scettri d'oro, gridando in mezzo al coro: Filiste, Iddio lo vuol! E tu, tu cogli il parroco, calvo domenicano, solo
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L'hai tu veduto, pensierosa luna, l'hai tu veduto il suo bacio all'amica?... Sorgevi appunto allor, per l'aura bruna, in un manto di fosforo e di
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intemerato e l'animo pudico, benché, or lungi da me tu sia sepolto, ti parlo ancora, e ti riveggo in volto. Ecco il canuto crine, e il mite sguardo! Oh
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ricciuto, o cadavere, o uccello in mar veduto, ah dimmi, dimmi che nel ciel dimora. e che tu te 'n dimentichi all'aurora! Non vedi? son pallida, son
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; - Eh via - le dissi - vien, vieni a cenare, io stesso poi ti voglio confessare, e se vedrò che mi vuoi bene assai, assoluzione e baci in copia avrai; ché
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muro, monumento futuro, in cui di verde l'edera ha vestito i fior che adora il profumier perito, e, amor dei vati e amor dei ciabattini, i pampini
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Quando muoiono i fiori ai davanzali, e quando i vetri la nebbia accarezza, e le rondini in mar battono l'ali, e del negro fanciul di val Vegezza il
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tipi, son tanti i colori, che di farli inoltrar mi venne in testa; ma una donna fra lor, cinta di fiori, mi dissuase, e la ragione è questa: mi disse
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, abbandoni, ebbrezze, incurie della vita e del destino! O memorie!... beatitudini come nuvole svanite! O miei fiori in preda al turbine, o mie ninfe
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