protettore. L’interpretazione non trova conferma nell’iconografia delle statue ma, venendo da una fonte così vicina al maestro e probabilmente autorizzata, non
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Inoltre non va sottovalutato il problema dell’iconografia, cioè non va sottovalutata la necessità di decifrare il soggetto di un’opera d’arte del
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’iconografia cara a quelle Confraternite della Misericordia, assai diffuse fin dal Medioevo, che erano associazioni laiche, ma con fini religiosi e
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, a quanto hanno immagazzinato nella propria memoria visiva non riguardi solo la sfera dell’iconografia, ma possa investire anche quella, più
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NOLI ME TANGERE: L’episodio dell’apparizione di Cristo alla Maddalena nasce come iconografia tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV secolo
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di iconografia: Gesù è visto di profilo, ha i piedi immersi in una nuvola e le braccia sollevate verso il cielo, mentre in basso fanno la loro
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PENTECOSTE: Questa iconografia ha origini medioevali e trova il suo maggiore sviluppo nel XIV secolo; in seguito compare piuttosto raramente. Vi
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sviluppa con l’intento di rinnovarne l’iconografia, come ad esempio Luca Signorelli nell’affresco della Sagrestia di San Giovanni, nel Santuario della
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Forse, prima di passare alla descrizione dell’iconografia del tema, è bene ricordare brevemente la vicenda della Santa, tratta dal racconto della
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BANCHETTO DI ERODE, SALOMÈ CON LA TESTA DEL BATTISTA: L’iconografia, risale al XII secolo ma si afferma solo nel Rinascimento ed in genere si
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Tiziano nella Salomè della Galleria Doria Pamphilj ripropone, più o meno, lo stesso tipo di iconografia ma limita il numero dei personaggi. Sopra l
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San Benedetto: Il fondatore del più antico ordine monastico occidentale ha una iconografia che presenta un considerevole numero di attributi riferiti
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Non meno originale è l’iconografia delle Nozze di Amore e Psiche, viste dal basso in scorcio, con le mani dei due protagonisti che si congiungono per
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Annibale Carracci nell’affresco con il Trionfo di Bacco e Arianna di Palazzo Farnese, a Roma, utilizza un’iconografia ancora più complessa (figura 78
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lanciate da Deucalione nacquero degli uomini da quelle lanciate da Pirra delle donne. L’iconografia ricorrente è quella che rappresenta Deucalione e
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Quest’idea di movimento esasperato, di tumulto, ritorna nella iconografia più famosa, e sicuramente più riuscita, del tema, ossia la Caduta dei
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e violentò Europa. L’iconografia più antica risale al V secolo a.C. e riguarda l’arte vascolare, dove l’immagine mostra semplicemente Europa in
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coppiere. L’iconografia più antica è quella che compare nell’arte vascolare del V secolo a C. e mostra un giovane con berretto frigio, coperto da un mantello
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abbracciarla fini nell’acqua ed annegò, e fu poi trasformato nel fiore che porta il suo nome. L’iconografia è quella che mostra Narciso nell’atto di
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parte avversa, i Curiazi; Roma ottenne la vittoria poiché l’unico sopravvissuto nello scontro fu uno degli Orazi. L’iconografia tipica è quella
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rapido: deviò il corso di un fiume facendone passare le acque nelle stalle, che così furono mondate. L’iconografia contempla la figura di Ercole che
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’iconografia mostra Ercole che con l’arco teso è pronto a colpire gli animali in volo.
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Tirinto. L’iconografia è caratterizzata dall’immagine di Ercole che tiene il toro per un laccio, legato al collo dell’animale.
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Diomede le sfamò con il corpo di quest’ultimo, riuscendo a domarle. L’iconografia mostra Ercole mentre tiene per le redini una cavalla, brandendo con l
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, poi visto che era inseguito da Gerione dovette uccidere anche quest’ultimo scagliandogli contro una freccia avvelenata. L’iconografia è di due tipi
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pomi che portò ad Euristeo. L’iconografia mostra Ercole ai piedi di un albero attorno al quale è avviluppato il drago.
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fuori dagli inferi. L’iconografia mostra Ercole mentre trascina Cerbero tirandolo per una catena legata intorno al collo dell’animale.
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UVA: È il simbolo del sangue di Cristo e può essere raffigurata come semplice grappolo, oppure in una iconografia più complessa dove lo stesso
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Se sottoponiamo la stessa iconografia ad un’analisi “diacronica”, notiamo dei cambiamenti: Giotto (figura 5), Duccio, Masaccio (Madonna di Ognissanti
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MADONNA CHE ALLATTA IL BAMBINO o MADONNA DEL LATTE: È forse il tipo di iconografia pili antica (il primo esempio si trova nella catacomba di Santa
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MADONNA COL BAMBINO E SAN GIOVANNINO: È un'iconografia che comincia ad affermarsi nel XVI secolo: il San Giovannino è colto in atto d’adorazione o di
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FUGA IN EGITTO: L’iconografia della fuga in Egitto, che viene in qualche modo codificata nel XII secolo trae spunti dal Vangelo di San Matteo e dai
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DISPUTA DI GESÙ NEL TEMPIO: L’iconografia è una creazione del XIV secolo che contempla l’immagine del giovane Gesù, in genere al centro, circondata
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BATTESIMO DI CRISTO: L’iconografia risale al periodo paleocristiano e si perfeziona in ambito bizantino, come possiamo vedere nel mosaico della
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TRASFIGURAZIONE: Questo tema ha un’iconografia che si fa risalire al VI secolo, in ambito orientale. L’episodio, descritto dagli Evangelisti Luca
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CENACOLO O ULTIMA CENA: Come iconografia compare nel VI secolo in diversi mosaici bizantini; può essere d’esempio quello della parete destra della
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rispetto a quelle dei tre apostoli, introduce l’immagine di un Angelo in volo che porge il calice a Gesù; lo stesso tipo di iconografia verrà usato da
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L’iconografia è di origine bizantina ed in genere mostra l’episodio del bacio di Giuda a destra, mentre a sinistra compaiono dei soldati armati di
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INCORONAZIONE DI SPINE: Anche quest’iconografia ha origini medioevali e viene associata in genere all’episodio del Cristo deriso, dove dei personaggi
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ad essere raffigurata e per trovare l’iconografia della Crocifissione, così come noi la conosciamo, dobbiamo attendere il VI secolo. L’origine è
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più caratterizzata nel gesto. La Crocifissione risponde anche ad una iconografia che contempla la presenza dei due ladroni crocifissi ai lati del
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CRISTO MORTO: Il corpo del Cristo morto, adagiato sulla pietra dell’unzione, è una iconografia piuttosto rara, sostanzialmente dipinta in due
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criticamente sull’ideologia e sull’iconografia del regime comunista.
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Altrettanto vero è che il cambio del gusto che si opponeva a un’iconografia troppo rappresentativa e trionfante aveva le sue radici negli anni Trenta
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disegni sommari dati dai missionari, sono costruite e decorate da maestranze locali. La contaminatio d'iconografia pagana e d'iconografia cristiana
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. E c’è un mutamento anche nell’ordine «mistico» e della «iconografia» religiosa del maestro bergamasco dopo il Cinquanta: se le sue bambine sedute, le
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’arco di queste esperienze americane ed europee, è l’iconografia del mondo esterno ad imporsi all’artista, in Pascali si fa strada un opposto
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dell'iconografia pretiana, che l'Autoritratto di Preti agli Uffizi sia stato dipinto almeno mezzo secolo dopo Mattia?
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servirono a diffondere in Francia l'iconografia senese. D'altra parte nel 1337 lo stesso Simone Martini portò in Avignone il fiore più squisito della civiltà
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l'iconografia e la tematica alchemica. Facevo due domande molte precise, sottolineando che avrei pubblicato le risposte in una monografia che avrebbe