Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: fu

Numero di risultati: 110 in 3 pagine

  • Pagina 2 di 3

Otto giorni in una soffitta

204643
Giraud, H. 1 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
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interessata. - La povera signora è stata molto disgraziata a cascare da lei. Essa se la ricordava come una vecchia domestica devota, e fu per questo che ci

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Pagina 121

Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

206092
Garelli, Felice 1 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
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sottraendo dal valore del prodotto che fu di . . . . . . . . . L. 308 le spese fatte per ottenerlo, cioè . . . » 295 -- Benefizio L. 13 Ti sembra poco

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Pagina 122

Angiola Maria

207245
Carcano, Giulio 32 occorrenze
  • 1874
  • Paolo Carrara
  • Milano
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passar l'inverno nella città. Però, quando bisugnò partire, fu Vittorina che trovò lo spediente d'acconciarla bene per tutti.Un bel dì, fece a suo

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Pagina 129

ciascuna di loro s' era scelto, fu una sollecitudine, un pensiero. Ma poi, quel trovarsi chiusa sempre tra le pareti d'una sala, quantunque tappezzata da

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pochi dì venne a portar loro fresche novelle della patria; e fu il solo che il lord acconsentisse di vedere. Era un uomo di mezz' età, con un falso e

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sguardo che voleva di re tutta la sua speranza d'amore; e come gli parve averlo la fanciulla compreso, s'allontanò. Quel giorno, Maria non fu più veduta

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, nè sapeva che pensarne; ma Elisa, più tenera e dotata di più squisito senso non fu tarda a sospettare la cagione di quel segreto tormento, quantunque

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Arnoldo fosse lontano; e, sul far della sera, quando tornò a casa, a lui era ignota ancora ogni cosa. Vittorina fu la prima che gli corse incontro per

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che son quelli stessi: dica, dica su.... » « Insomma, finita che fu la messa, e tornato il prete nella sagrestia, quei due signori s' alzarono, gli

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lettera fu dall' autore premessa all' edizione fiorentina, del 1852, del volume che, con questo racconto, conteneva altre cose sue letterarie. E oggi

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che m' ha fatto, da poco tempo, il nostro Carlo! E queste parole mi sembrare quasi le sue.... mi ricordo che fu lui che me le fece leggere un giorno

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testa, e con gli sguardi muti e l'estenuato aspetto raccomandarsi alla carità del passeggiero, nel nome di quella che fu chiamata la Madre de' dolori

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più di trovare chi potesse amarla adesso, come lo fu allora. Appena il servitore ebbe aperta la porta del gabinetto, s'intese di là entro una voce

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Pagina 225

' intese il battere delle otto. Allora fu un cinguettio, uno scoppiar di risa e di scherzi, un coro di vocine stridule e gaje, una furia di smettere i lavori

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Pagina 232

: le parve che gli occhi del giovine si fossero incontrati ne' suoi.... Poi non si ricordava più di nulla; non l'aveva più veduto. Fu un sogno

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credere!... A che mi valse dunque la lotta lunga, penosa del dubbio? E se fu un martirio, perchè non ne ho io trion- fato ancora?... Io sono cattolico! l

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Pagina 245

cuore, se non quando divenne il nome de' suoi figli. Ma l' anima sua era pia, la sua volontà docile e rassegnata. Tutta la vita di lei, che non fu lunga

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Pagina 25

di cent' altri: tutto mi rapi, mi commosse; e ciò, posso dirlo, fu quasi il principio della mia conversione. Conobbi molti uomini d'alto ingegno, di

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Pagina 257

era stato schivo sempre d'ogni molestia e d'ogni cura; e se non volle mai prender moglie, fu per non avere il pensiero de' figliuoli e l' impaccio

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sognato l'ombra. Ma il più strano fu, quando venuta la domenica, egli fu veduto attraversar la piazzetta, vestito d' un pastrano nuovo color marrone

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Pagina 266

, pur non desiderava di più: la sorella e la nipote non ci vedevan dentro chiaro. Il giorno dopo fu lo stesso: cosicche la fanciulla cominciò a

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tutta la campagna fu ricoperta d'una nuova veste biancastra, che lasciava appena indovinare giù per le avvallate costiere la pesta del cammino. Già da

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Pagina 279

non più avvezza a quell' aspra vita, ben presto il suo non fu più camminare, ma uno strascinarsi lentamente su per la salita, che comincia a due mi

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***, prese a pigione una parte dell' antico palazzotto, ove suo padre aveva dimorato; ma quant' egli fece per trovar traccia della giovine orfana, fu

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Pagina 305

rivedrò finché non abbiate fatto miglior senno. » - E ogni ragione fu inutile. Ma Arnoldo non rinunciò alla sua affettuosa speranza. Prese a pigione

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Pagina 33

, poi che andò là entro non fu più veduto uscirne. Chi disse vi sia stato chiuso tutta la notte, chi tre giorni, e chi più d'una settimana: ma chi fosse

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Pagina 337

a conturbarmi lo sdegno d'una vita costretta a consumarsi nell'aspettativa de' giorni promessi da Colui che venne ad abitare fra gli uomini, e fu

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Pagina 348

di fratellanza e d'amore che fu il primo tormento dell'anima mia. Con lui, coll'uomo il più modesto, il più degno di fede ch'io m'abbia conosciuto

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Pagina 353

' è caduto da un' alta speranza. Elisa fu la prima che, avvicinandosi a sua sorella e abbracciandola con gran dolcezza d' affetto, le propose di

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Pagina 36

perdere del tutto, dopo l'estremo sospiro, quanto ne' travagliati anni della vita umana gli fu più caro, più desiato e più sperato. La natura medesima

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Pagina 373

. Ma v' accerto che, sebbene colui fosse una cima d'uomo, come dicono, per me fu il primo e l'ultimo prete che mi tenni vicino. Mi riuscì di

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Pagina 376

ancora il conte Francesco***, signore della villa, ove in quell' anno abitava la famiglia inglese, fu Andrea il fattor della casa, l'intendente, il

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Pagina 43

solitudine. Da quel tempo, una tinta di non so quale malinconia fu sparsa in tutti i suoi pensieri. Rifece allora gli studi della adolescenza, amò la

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Pagina 83

dell' usato. Bussò. Chi venne ad aprirgli fu Marta, la vedova d'un pescatore che Caterina alla morte del marito aveva fatto venire in casa per le

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Pagina 96

La giovinetta campagnuola

207465
Garelli, Felice 1 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
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appunto la materia fu disposta in brevi articoli, ognun dei quali si può leggere in una lezione, e mandare anche a memoria per la lezione susseguente

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Pagina frontespizio

L'uccellino azzurro

213520
Maeterlink, Maurice 3 occorrenze
  • 1926
  • Felice Le Monnier, Editore
  • Firenze
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quando si mette in gabbia.... TYLTYL E la gabbia, dov'è?... IL PANE È qui, padroncino.... Essa fu affidata alle mie cure durante questo lungo e

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«effetti» di musiche, di luci e di colori con cui fu rappresentata a Mosca e a Parigi, quando mirabili attori ed attrici e non meno mirabili apparatori

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fu sua interprete e inspiratrice, molti dei pensieri e molte delle certezze e delle speranze che gli rasserenarono l'animo e gli aprirono il cuore

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Pagina XIX

Quell'estate al castello

213792
Solinas Donghi, Beatrice 10 occorrenze
  • 1996
  • Edizioni EL - Einaudi Ragazzi
  • Trieste
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contessa, che piangeva addirittura mentre me li dava; ma quel che mi fece piú piacere fu di sentirmi dire da Remigio: - Però, che brava! alla seconda volta

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nuova voce fu: - Non me ne importa un fico della sua lettera. Adesso si mette a piangere, pensai. Non può dire questa cosa e continuare a star lí

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pensata palpitante? Cosí non hai da dire bugie e si guadagna tempo lo stesso. Cosa te ne pare? Fu quello il vero momento della decisione, anche se

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minestrone di pensieri che rni bolliva nel cervello, non sapevo neanch'io cosa dire. Fu di nuovo Ippolita a parlare. - Loro sanno bene, - disse, - che se

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piú su delle nostre teste. Un giorno mi girò di difenderla, io e la Guasti ci pestammo nei gabinetti e fu cosí che diventammo amiche. Io e Ippolita

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loro come gli occhi presero un'aria stupefatta. Fu allora che lei si rese conto di aver fatto un gravissimo sbaglio. Lo spiego dopo, che sbaglio fosse

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una cosa e l'altra. Ippolita adesso che il groppo si era sciolto non stava piú zitta come prima, anzi avrebbe parlato tutto il giorno. Fu allora che mi

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Pagina 141

guic! La prima cantina però fu un po' una delusione. C'erano solo bottiglie e damigiane, insomma le cose normali di tutte le cantine. La seconda, che

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Pagina 42

Mica che lo continuassimo subito, il discorso. Anzi. Prima ci fu il pranzo: una morte civile, quel giorno. Ippolita non alzava gli occhi dal piatto

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Pagina 73

sulla sponda del letto, che era il legno che avevo piú a portata di mano. Questo fu il nostro saluto. Adesso bisogna andare dietro a Ippolita: era lei che

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Pagina 86

I miei amici di Villa Castelli

214286
Ciarlantini, Franco 2 occorrenze
  • 1929
  • Fr. Bemporad & F.°- Editori
  • Firenze
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Mettere nel suo frutteto. Il Conte della Zucca fu felicissimo d'accontetarlo e mai si rallegrò tanto come allora pensando di aver avuto in mano la patata

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Pagina 119

! A quel baccano indiavolato il Re si fece in sul ponte levatolo con tutta la Corte. Visto che la figlia rideva in quel modo, il Sovrano fu così lieto

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Pagina 51