- Dalla mia; ma ci sarà anche la tua; non balla nessuna delle due stasera.
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(Va via dalla comune, preceduta da RITA e dal BARONE)
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Entrano dalla comune il DUCA, FABIO e il DOTTORE.
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- Riportatemela, giovedì, dalla Baronessa d'Isola: è il suo giorno di ricevimento.
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- Dalla Melia, per pagare un debito di Ernesto di Rogheredi.
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Torna FELICE; entra poi il BARONE dalla comune.
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II BARONE e FELICE vanno via dalla sinistra.
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Entrano SOFIA e il BARONE dalla sinistra.
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- Oh, venga un Nazzareno ad evocare questo Lazzaro dalla tomba!
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(Prendendo una gazzetta dalla tavola, presso la quale sta seduto)
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Entra RITA dalla sinistra, poi EMMA, dal fondo.
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Entrano GIULIA, EMMA e SOFIA, dalla dritta.
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Ginestra e Pietro tornano dalla cucina col riso.
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Sí. Mio figlio m'ha accennato qualcosa. È stata duramente provata dalla vita, sua madre?
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E perché se n'è andata via dalla signora Giacchetta?
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(Poi alla ragazza che è andata nel fondo spiando dalla comune).
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(intanto dalla destra piano e presto a Cecilia).
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VITTORIO in fretta dalla destra, e DETTI.
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Ma dunque è vero? Dunque la persona preferita dalla Contessa?...
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(Poi piano e presto all'orecchio di lei dalla parte opposta a quella dove è Fulgenzio.)
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- Per quanto provvenga dalla Stefani, è proprio vera!... Ne ho avuto la conferma al Ministero degl'Interni...
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(via, dalla seconda porta a sinistra, con Amalia).
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(dalla comune, con una lettera: - a Labani)
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(entra dalla comune: - cappello in testa, soprabito, ecc.).
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(colpito dalla freddezza di Emma, che contrasta con le parole)
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(dalla comune, in elegante «toilette» da passeggio. - Entra ilare, gaja, contenta)
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(quasi sedotta anche lei dalla proposta; ma esitante)
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(per uscire, a destra, dalla comune, dopo che ha aperto)
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(apparendo di corsa dalla gradinata ansante e sconvolta)
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Non vi conosco!...Io non so chi siate!... La mia anima è pura! Fuori dalla miseria!
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No, non voglio disturbarti: entrerò piuttosto un momento dalla tua signora.
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(Entra il dottor Rank, venendo dalla camera di Helmer).
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Pagina 32
(Entra Helmer dalla sua camera, con il soprabito sul braccio e il cappello in mano).
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Se tu fossi compiacente e docile, il tuo scoiattolino salterebbe dalla gioia e farebbe ogni sorta di follie.
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Pagina 61
(Egli esce dalla porta d'entrata. L'uscio dell'anticamera resta aperto sino alla fine).
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Pagina 92
(la conversazione continua. Dalla parte opposta una piccola risata di Candida)
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Pagina 102
No, no... Una povera piccola donnina qualunque, sbarcata fresca fresca dalla provincia per fare la vita!...
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E alla vostra, mia squisita amica! Perchè voi siete nata dalla spuma bionda di un bicchiere di champagne!
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Pagina 124
- Coraggio, vecchio! II tuo padrone ritornerà Vincitore dalla tenzone! Così è scritto là!...
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Pagina 148
Che ti viene a portare dei fondi, a giudicare dalla tua contentezza...
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Pagina 42
(E siedono sul divano in disparte, continuando a voce bassa. Dalla parte opposta, gli altri riprendono)
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Pagina 99
NENNELE e detti. NENNELE viene dalla sua camera.
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Pagina 127
Non va oggi a colazione dalla signora Orloff?
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Pagina 132
Che vuoi che veda dal mio guscio? Sono là dalla mattina alla sera.... e ancora....
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Pagina 133
Vieni per apparecchiare? Basto io. Va. Prende dalla credenza la tovaglia.
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LUCIA dalla camera di Giulia s'avvia verso la comune.
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GASPARE, appare dalla comune vestito di un tout-de-même a scacchi.
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viene dalla sua camera in un bellissimo costume da viaggio.
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LUCIA entra dalla comune con un biglietto che consegna a Giulia.
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L'ho visto ora dalla finestra che traversava il giardino.
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Accademia della crusca
