Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 con 
Supposto anzitutto h > 0, notiamo che  con  questa ipotesi (e con la precedente h 2 > k) sono
Supposto anzitutto h > 0, notiamo che con questa ipotesi (e  con  la precedente h 2 > k) sono compatibili le tre eventualità
si indichi  con  Θ un angolo di orientazione del piano mobile, cioè
l’anomalia che una retta solidale col piano mobile forma  con  una retta fissa, sarà naturalmente
di raccogliere in una unica sommatoria anche il termine  con  l'indice 4, e l'equazione si scrive così nella forma (1)
(1) Ricordiamo che, in tutto questo capitolo, si indicano  con  lettere greche gli indici che assumono i valori 1, 2, 3, 4,
greche gli indici che assumono i valori 1, 2, 3, 4, e  con  lettere latine quelli che assumono solo i valori 1, 2, 3. :
al § 62, se nella funzione (371) si scambiano le variabili  con  le si ottiene ancora un'autofunzione del sistema,
sistema, appartenente allo stesso autovalore: indicandola  con  avremo
quale, confrontata  con  la (35), mostra che si passa dalle f alle f" mediante la
passa dalle f alle f" mediante la matrice nel modo stesso  con  cui la matrice fa passare dalle f alle f'.
(scambiando  con  ),
 con  l più elevato raramente intervengono). Così p. es. il
Così p. es. il termine per cui n = 3 e l = 0 si indica  con  3s anzichè con , e si parla di termini della serie s, della
il termine per cui n = 3 e l = 0 si indica con 3s anzichè  con  , e si parla di termini della serie s, della serie p, ecc.,
sempre la serie s incomincia col termine 1s, la serie p,  con  2p, la serie d con 3d, ecc. Spesso però, invece del vero
s incomincia col termine 1s, la serie p, con 2p, la serie d  con  3d, ecc. Spesso però, invece del vero quanto totale n, si
quadrato della distanza di Q dall’asse OP, così, designando  con  Ί il momento di inerzia del corpo potenziante rispetto ad
momento di inerzia del corpo potenziante rispetto ad OP e  con 
un filo di dato peso unitario, τ varia, come si vede,  con  a, crescendo costantemente, e con φ (che dipende, se si
τ varia, come si vede, con a, crescendo costantemente, e  con  φ (che dipende, se si vuole, dalla lunghezza del filo).
la sua espressione (286), e osserviamo che è permutabile  con  le p e con V, e che inoltre, come risulta immediatamente
(286), e osserviamo che è permutabile con le p e  con  V, e che inoltre, come risulta immediatamente dalle (266),
vettori e alle grandezze vettoriali (cioè rappresentabili  con  vettori), i numeri (relativi) e le grandezze
i numeri (relativi) e le grandezze rappresentabili  con  numeri siffatti si dicono scalari.
sostituendo  con 
 con  θ arbitrario.
dapprima i sistemi  con  due sole particelle uguali (come è, p. es., l'atomo di
poi estenderemo sommariamente i ragionamenti a sistemi  con  quante si vogliono particelle uguali.
in modo diverso l'una dall'altra) di pesi, e si indichi  con  M 1 il momento, rispetto ad a La direzione di a essendo,
AA' risulti positivo. , dei pesi di cui è caricata AA';  con  M 2 il momento, rispetto a b, dei pesi da cui è caricata
2 il momento, rispetto a b, dei pesi da cui è caricata BB';  con  M 3 il momento, rispetto a c, dei pesi che caricano CC';
il momento, rispetto a c, dei pesi che caricano CC'; infine  con  M 4, ecc.
un vettore infinitesimo insieme  con  lo scalare Δt, nel senso che la sua lunghezza è
scalare Δt, nel senso che la sua lunghezza è infinitesima  con  Δt. Perciò generalizzando una nota locuzione del Calcolo,
se si denotano  con  P i', P j'', i punti di S', S'' con m i', m j'' le
se si denotano con P i', P j'', i punti di S', S''  con  m i', m j'' le rispettive masse, si ha, per un qualsiasi
 con  facili trasformazioni
di un generico elemento materiale dm = v dσ. Se indichiamo  con  r la sua distanza da P e con Θ l’angolo (acuto) che la sua
dm = v dσ. Se indichiamo con r la sua distanza da P e  con  Θ l’angolo (acuto) che la sua congiungente con P forma
da P e con Θ l’angolo (acuto) che la sua congiungente  con  P forma colla normale al piano di σ, codesta componente
di avere un albero motore O 1, (uniformemente ruotante  con  data velocità angolare ω1) e di adattarvi una cinghia per
angolare ω1) e di adattarvi una cinghia per far girare,  con  velocità angolare prefissata ω), un altro albero O,
un certo complesso di resistenze, di cui indicheremo  con  γ il momento (anzi il valore assoluto del momento) rispetto
un sistema di coordinate cartesiane  con  gli assi x ed x nel piano (fisso) dell'orbita: il loro
assi x ed x nel piano (fisso) dell'orbita: il loro legame  con  le coordinate polari r, si può riassumere nella formula
che il profilo del gruppo si sposta senza deformarsi,  con  velocità v'0: si può quindi dire che tutto il gruppo d'onde
si può quindi dire che tutto il gruppo d'onde progredisce  con  questa velocità, la quale perciò si chiama velocità di
quale perciò si chiama velocità di gruppo e verrà indicata  con  v. Essa sarà dunque (sottintendendo k = k0)
 con  Δ la distanza OO', con ω e ω' i valori assoluti delle
con Δ la distanza OO',  con  ω e ω' i valori assoluti delle velocità angolari; e terremo
 con  μ ≥ 0.
si vede, l'operatore coincide  con  quello che si presenta nel problema del moto dell'elettrone
nucleo supposto fisso, salvo la sostituzione della massa m  con  la m' (leggermente inferiore): la dunque coinciderà con la
m con la m' (leggermente inferiore): la dunque coinciderà  con  la della teoria svolta al § 46, P. II, purchè si
svolta al § 46, P. II, purchè si sostituisca la massa m  con  la massa ridotta m' (questa modificazione è la stessa che
della rulletta, e quindi di P, designando al solito  con  l il relativo punto di contatto (centro istantaneo di
punto di contatto (centro istantaneo di rotazione),  con  O il centro della circonferenza.
 con  l'insieme delle coordinate e dei momenti di una di esse,
l'insieme delle coordinate e dei momenti di una di esse,  con  quelli dell'altra, includendo nelle q anche la variabile di
nelle q anche la variabile di spin, che designeremo  con  , e potrà essere, p. es., la del capitolo precedente
ai due gruppi di variabili, cioè tale che scambiando le  con  le corrispondenti l'espressione risulti la stessa:
B' è allineato  con  A e B e coincide con A. In tal caso, basta al nostro scopo
B' è allineato con A e B e coincide  con  A. In tal caso, basta al nostro scopo far ruotare il piano
 con  la soddisfacente l'equazione
i punti P dell’arco, Θ varia da -α a +α, ove si designi  con  2α l’apertura dell’arco, cioè l’angolo al centro Si la
cioè l’angolo al centro Si la manifestamente designando  con  r il raggio,
a questi corrispondono altrettante ellissi, tutte  con  lo stesso semiasse maggiore, ma con diverso semiasse
ellissi, tutte con lo stesso semiasse maggiore, ma  con  diverso semiasse minore: l'ultimo è il cerchio di raggio ,
 con  notazioni più comode,
abbiamo indicato  con  2p,
 con  gli operatori (hermitiani)
 con  costanti e legate da
inviano gli elettroni sul cristallo non più normalmente ma  con  un angolo di incidenza θ (fig. 14). La direzione di
di propagazione, nell'interno del cristallo, forma  con  la normale un angoloθ'
si indica  con 
 con  λ1 la parallela alla base, che ne dista di 2a, toccando l
la parallela alla base, che ne dista di 2a, toccando l 1,  con  A 1, Ω1, I 1, B 1 le proiezioni di A, Ω, I, B su λ1.
spostamenti virtuali dai possibili, i primi si designano  con  la lettera δ anziché colla d, talché, dato un sistema
i in uno spostamento virtuale dell’intero sistema si indica  con  δP i e le sue componenti secondo gli assi si denotano con
con δP i e le sue componenti secondo gli assi si denotano  con  δx i, δy i, δz i.
primo caso si ha dunque , vale a dire lo spin è diretto  con  certezza nel verso dell'asse z, nel secondo caso e lo spin
nel verso dell'asse z, nel secondo caso e lo spin è diretto  con  certezza nel verso opposto.
a k. Possiamo renderla espressiva, immaginando di tagliare  con  questo piano la superficie cilindrica, e di designare con
con questo piano la superficie cilindrica, e di designare  con  l* la circonferenza sezione.
le loro 3N = f coordinate saranno indicate talvolta  con  e talvolta, se farà comodo, con . Si dovrà (generalizzando
saranno indicate talvolta con e talvolta, se farà comodo,  con  . Si dovrà (generalizzando il criterio di impostazione
tra e rispettivamente: questa probabilità sarà indicata  con 
la y,  con  che
rappresenta l'energia misurata  con  l'unità ).
 con  , dove i coefficienti sono delle costanti da determinare
la convenzione, che sarà mantenuta in seguito, di indicare  con  lettere greche gli indici (assumenti valori da 1 a N) che
(assumenti valori da 1 a N) che distinguono le varie , e  con  lettere latine gli indici (= 1, 2, 3) che distinguono le
coordinate spaziali (che sono indicate indifferentemente  con  . La scrittura si semplifica notevolmente introducendo la
introducendo la notazione delle matrici, cioè indicando  con  e rispettivamente le 4 matrici a N righe e N colonne, il
) . Da una di queste coppie se ne ricavano infinite altre  con  sostituzioni ortogonali: p. es. dalla (29), con la
altre con sostituzioni ortogonali: p. es. dalla (29),  con  la sostituzione (20) si ricava la coppia
lo individua perfettamente, e che si indica generalmente  con  lo stesso simbolo dell'operatore: spesso, quando sia
in evidenza che si tratta della matrice, la indicheremo  con  .
si è indicato, come faremo sempre,  con  un semplice segno di integrazione l'integrale, generalmente
generalmente multiplo, esteso a tutto il campo S, e  con  dS l'elemento di volume del campo, cioè . (Nel caso di una
all’altra di codeste due posizioni il piano p sarà passato  con  un certo moto continuo; ma, ove si prescinda dalle
piano p dalla prima alla seconda delle posizioni prefissate  con  una rotazione o, in casi particolari, con una traslazione
prefissate con una rotazione o, in casi particolari,  con  una traslazione (rettilinea); cioè sussiste il teorema di
Ogni spostamento rigido di un piano su se stesso attuabile  con  una certa rotazione o, in particolare, con una certa
stesso attuabile con una certa rotazione o, in particolare,  con  una certa traslazione (rettilinea).

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