giapponese, di quelle che si vedon disegnate su' paraventi, pieni di sentimento, quasi che sempre gliel'inumidisse un leggiero velo di lacrime
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, mi accorgo, sta diventando un dono miracoloso. Confesso che dopo alcuni giorni, non vedendo nulla apparire sulle pareti, la mia impazienza di padre mi
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In che modo studiai la lingua? In un modo semplicissimo, per il quale non occorre il calamaio. È la buon'anima di mio padre, dantista appassionato
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Falso monetario della lingua, s' intende. Era un pittore ligure, digiuno di lettere, ma pieno d'ingegno, che parlava il, più bizzarro italiano ch' io
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PANACÉA Tu non sei di quelli che pronunziano panàcea, non è vero? Non t'aver per male della domanda: non di rado io sento dire stentoréo per
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Ora ti debbo dire alcune, cose per preservarti da un senso di scoraggiamento, dal quale e probabile che tu sia preso a quando a quando, nel primo
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- La lingua - dicon molti - s'impara leggendo. Lo crede davvero, signor mio? Ma se anche ella non legga che libri, dai quali la lingua si possa
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importerà di pronunziare con dolcezza parole spurie e frasi barbare? E le parrà che non abbia a studiar la lingua la donna, che per ragione di natura e per
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Ritorno a te, giovinetto. Hai visto che cosa s' ha da rispondere a chi dice: - Che importano le parole? - A quella risposta debbo fare un'aggiunta
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bocca, al modo di dire il meglio che si può quello che si vuol dire. E tu avvèzzati a pensarci. Dirai: - Non s'ha sempre tempo. - Basterà che ci pensi
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; era anzi in tali discorsi molto guardinga e modesta. Quel linguaggio, che a noi riusciva affettato, per lei era naturalissimo, ed era in fatti in
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vérde, frésco, césto, Róma, dóno, enórme, e le desinenze degli avverbi in ente, che sono uno degli orrori della nostra pronunzia, veramante! E a dare il
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Animo, dunque. Comincia fin d'oggi ad avvezzarti a parlar bene, e vedrai come sarai presto incoraggiato a proseguire dai vantaggi che ne ricaverai
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vocaboli e quelle locuzioni che mancano generalmente all'italiano parlato fuor della Toscana. Gli uni e le altre si possono cercare ad un tempo; ma sarà
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sapete che la trebbiatrice... - Ma non bastava una sola biatrice ? - domandò ingenuamente Cherubino, che come al solito era rimasto un po' distratto
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I pastori. Quando i nostri amici entrarono nello stazzo, un grosso cane bianco cominciò ad abbaiare: veramente sembrava che ruggisse tanto era
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L' incontro al Laterano. Ed ecco, che, dopo tanti tentativi fra uomini abili e ben disposti, quando si credeva che la corrispondenza fra il Papa e il
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La predicazione di Gesù. Diceva: - La dottrina che vi predico è del Padre mio che mi ha mandato sulla terra. - Diceva: - Io sono la luce del mondo
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passi e di voci, domandò chi fosse. Gli fu risposto che passava Gesù Nazzareno. Allora il povero cieco alzò la voce, implorando: - Gesù, figlio di
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madre e con la sorella. Pensate ora, bambini, alla terribile tragedia di questi tre esseri dello stesso sangue, che si amavano intensamente, e che pure
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Se ci avvenisse di non sapere che strada prendere per tornare a casa, dovremmo anzitutto cercare i punti cardinali, cercare l'oriente, orientarci
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il mare formando come una piccola penisola, che dicesi capo o promontorio (fig. 21). In un altro tratto è il mare che penetra entro terra, formando
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rifugio. Ivi si apre un Porto; dove dai bastimenti si scaricano le mercanzie che arrivano dal mare e si caricano quelle che dalla terra sono mandate
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UNITÀ DI MISURA PER LE LUNGHEZZE. 42. Le lunghezze che più spesso occorre di dover considerare nella pratica sono: il metro (m.) (1) Qui e nel
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NUMERI DECIMALI. 48. Invece di dire che: 1 m. = 10 dm., 1 dm. = 10 cm., 1 cm. = 10 mm., si può dire evidentemente che: 1 metro = 10 decimi di metro
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I poligoni regolari di tre o quattro lati sono i triangoli equilateri e i quadrati. Per ogni poligono regolare esiste una circonferenza che ne
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LA BEFANA. Piena e tornita come una gamba viva era la calza che Valeria, la vispa sorellina di Sergio, aveva la sera del cinque gennaio appesa al
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Garibaldi, che vi trascorse con la famiglia gli ultimi suoi anni e vi morì il 2 giugno 1882. Tutti gli anni, il due giugno, molti italiani vi si recano in
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QUESTO CAPITOLO, CHE COMINCIA TANTO BENE, ALLA FINE DISTRUGGE TUTTE LE SPERANZE DI JÖRG, STUCCHINO E HAI... - È FINITA! - SOSPIRA STUCCHINO. E
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volare in mente la sua bella svanita, e stringere il cuore. «Un bacio» ridisse paziente mago Antolfo «e per di più un bacio d'amore, di quelli che da
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provi tu una contentezza nel cuore? E quando hai fatto qualche cosa che è male, non senti dentro di te un rimprovero, un rimorso? Oh sì! Prima che i
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lavori e nelle faccende di casa: non avviene mai che si bisticcino fra loro, o si guardino storto. Ma io ne conosco altri che non vanno guari d'accordo
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soldo, che entra nel salvadanaio, fa come la semente; si moltiplica, ne tira dietro molti altri. Così la virtù del risparmio diventa un'abitudine, che
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37. La ignoranza. Un tempo quasi nessun contadino sapeva leggere e scrivere, e i conti si facevano con le dita. Si diceva allora che gli agricoltori
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stalle dove son troppi animali, ti senti oppresso, e ti sembra quasi di soffocare. La ragione è che l'aria di questi luoghi in breve tempo si guasta
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- Che cosa faresti se non venisse? - No. - Stupida! Stupida! È vero che sei stupida? - Sí - E anche brutta. - No, — fece la povera Bellissima
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— Sono lo Stracciarolo, per servirvi, — disse l'ornino che aveva bussato alla porta, levandosi il cappello. Aveva una lunga barba, e un vestito tutto
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La Signora del Pineto aveva cantato proprio bene, e tutti si felicitarono con lei. Ma alcune dissero: — Che boria! — e non le rivolsero neppure la
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I sogni di Giuseppe Un giorno Giuseppe raccontò innocentemente ai fratelli il sogno che aveva fatto durante la notte. - Fratelli, io ho sognato che
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all'Istituto il signor Girolamo Rossi, compitissimo cavaliere, il quale vi andò con la sua signora, per udir le lodi di questa donna, che tanto onora la sua
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poesia, che ella coltivava con assiduo studio. Fu data per moglie nella tenera età di quattordici anni a Marco Cittadella, gentiluomo compitissimo, se
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Isotta fu la quarta lettrice; ed essa, benchè non toccasse i sedici anni, era delle più brave tra tutte le compagne, e quella che più di proposito
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. Udiamola. "La Violantina genovese, vissuta nel secolo XVI, fu della casa Giustiniani, ed è rimasta famosa per la sua bellezza, la quale fu tale e tanta che
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Mantova: una donna proprio per la quale, massaja in casa, più brava del marito nel saper governar i popoli, e tanto caritatevole che si sarebbe
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così cerimoniosa, che tra baciar la mano, inchini, riverenze e paroline melate, era una morte l' averla dattorno. La maestra spesso l'ammoniva che è
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L'ALBERO CHE PARLA C'era una volta un Re che credeva d'aver raccolto nel suo palazzo tutte le cose più rare del mondo. Un giorno venne un forestiere
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! - sentì fare alla porta. - Chi è? - Sono il maggiordomo. Il signor Principe mi manda ad avvertire la Principessina che la sala è già piena d'invitati
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Al tempo dei tempi, viveva a Messina un mercante che aveva tre figlie tutte belle e buone. Un giorno il mercante chiama le figlie e dice loro
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Figuriamoci quel che provasse Maricchia nel ricevere l'ambasciata! Perse il lume degli occhi, si gelò tutta e cadde in terra lunga distesa, coi denti
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Nel dir questo, il Principino divenne di marmo dai piedi fino alle ginocchia. Il Reuccio sentendo quel che diceva Gaetanino e vedendo che era
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