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Vi ha unicamente un accenno che io mi permetto di combattere sinteticamente e filologicamente, ed è quello che riguarda la promozione. Coloro che hanno avuto la disgrazia d'essere sudditi austriaci hanno appreso e sanno e ritengono ancora che, quando si voleva bene interpretare una legge che di là ci veniva, si doveva ricorrere al testo originale tedesco, e mi basterebbe ricordare l'opera pregiata del distintissimo giureconsulto Basevi, Gli schiarimenti al Codice civile, opera di cui si giovò tanto il foro lombardo, per provarvi che effettivamente in parecchi casi quando la traduzione italiana non era ben chiara, riceveva lume sicuro dal suo confronto col testo originario tedesco.
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Accenno precisamente i due decreti del 23 maggio 1865: in uno di essi è detto all'articolo 7: «È ammesso al museo l'istituto tecnico di Torino coll'insegnamento tecnico normale che vi sarà aggiunto.»
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Intendo solo dichiarare che, colla disposizione di questo articolo 3, il quale sancisce l'obbligo nei Consigli provinciali di stanziare annualmente nei loro bilanci le somme necessarie per i rimborsi di cui avvi accenno in questo articolo, non credo che si pregiudichi punto alla discussione, riguardo alla spesa la quale deve venire poi agli articoli 7 ed 8 di questo disegno di legge. Per evitare Ogni dubbio ho voluto fare questa dichiarazione, pregando la Commissione a dichiarare se non sia essa stessa del medesimo avviso, perchè può veramente quest'obbligo essere sancito per i Consigli provinciali con questo articolo 3, senza che si pregiudichi punto alla discussione relativamente alla spesa.
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Sicchè la proposta a cui accenno, quando sarà formulata, troverete che sarà degna di tutta quanta la vostra attenzione, e meritevole di un serio e grave esame. Io sono certo che questa tassa pagata come parte di prezzo, e sotto due forme varie ed entrambe leggiere, ci potrà rendere, con piccolissimo sacrificio de' contribuenti, non meno di quindici o venti milioni.
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Questo è il primo accenno d'attenzione che la nuova Italia legislatrice concede 1 all'ingegno ed alle sue opere; e duolmi assai che, gettando la prima base in una materia tanto importante, non si abbia potuto discutere la legge nè da noi, nè dal Senato. Il progetto ci viene da una Commissione del Senato, ed in generale è certamente un progresso, in quanto che le opere dell'ingegno saranno tutelate per tutta Italia da una medesima legge.
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Accenno ad un fatto di cui ho conosciuto degli esempi. Vi sono dei monaci, i quali, appena fa promulgata la legge del 1866, accorsero nello Stato nostro da Roma e da Parigi. Qua giunti, riuscirono ad avere la pensione, ed ottennero anche il permesso di ritornare a Roma, di ritornare a Parigi, dove, mentre vivono d'altri larghi proventi che si procurano come loro pare e piace, godono della pensioncina che il Parlamento italiano ha avuto la compiacenza di offrire loro.
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Dunque il problema sta in questo, di studiare il modo come riformare gli organici, nel fare che le esigenze del servizio e tutte le altre parti costino il meno possibile: ecco il problema, esaminiamolo, e nell'esame di questo problema vede la Camera, vede il ministro Scialoja che io non scendo a grandi dettagli, ma accenno alle grandi cause, per quanto la brevità del tempo me lo permette e la sofferenza della Camera me lo consente, e per quanto vale una enunciazione a priori, fondata sulle indicate statistiche; ed io non farò che presentare alcune raccomandazioni
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Accenno alla bonifica di Bientina e alle bonifiche di Vada e di Collemezzano. E posso qui riferirmi contemporaneamente a questi due capitoli, inquantochè non farò che farmi interprete di preghiere ornai note al ministro, preghiere le quali non turbando lo cifre già stanziate in bilancio, non porgeranno occasione a discussione innanzi alla Camera. Nè bisogno ho di molte parole volgendomi a un uomo così competente e così benemerito, per gli studi e le cure che già consacrò alle bonifiche.
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Tutti gli oratori che parteciparono a questa discussione generale hanno voluto, eccettuato soltanto qualche accenno dell'onorevole Pugliese, restringerla in un campo che alla Commissione ed al suo relatore è simpaticissimo: quello dell'estensione dell'istituto dei probi-viri all'agricoltura. Ed era naturale che così fosse. Allargata nel campo generale della ragione e dei criteri della legge, la discussione non avrebbe potuto essere che un'eco di quelle precedenti; e l'eco, se può talora riuscir dilettevole per poco, è sempre sterile e vana. E la Commissione ne ringrazia i colleghi; e riservando alla discussione degli articoli ogni risposta ad osservazioni che toccano la materia di speciali disposizioni, restringe a quel punto che fu specialmente da tutti gli onorevoli preopinanti trattato, le principali risposte.
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Accademia della crusca
