Hanno pure corso in esenzione di tassa: a) le corrispondenze ufficiali, regolarmente contrassegnate, spedite in via ordinaria, in raccomandazione o in assicurazione ai podestà dagli uffici indicati nell'articolo precedente 48; b) gli avvisi aperti, mediante speciali stampati riempiti a mano, che gli uffici di cui al primo comma spediscono in via ordinaria ai contribuenti e ai creditori, o debitori verso lo Stato; c) gli avvisi aperti, che gli Uffici del registro spediscono in via ordinaria all'indirizzo di privati per presentazione di denunzie, dichiarazioni di valore e simili; d) le corrispondenze ufficiali che le Prefetture, le Intendenze di finanza, gli uffici del Genio civile e gli uffici distrettuali delle imposte indirizzano alle esattorie comunali e consorziali, sia in via ordinaria che in raccomandazione o in assicurazione; e) i biglietti falsi sequestrati costituenti corpi di reato, che le Regie procure spediscono in assicurazione, per la custodia, all'Amministrazione centrale della Banca d'Italia; f) le denunzie dei casi di aborto, fatte in assicurazione per il valore convenzionale di lire cento dagli esercenti la professione di medico chirurgo all'indirizzo dei medici provinciali; g) i campioni senza valore raccomandati contenenti materiale patologico da sottoporre ad accertamento batteriologico, spediti dai medici provinciali e comunali all'indirizzo dei laboratori batteriologici universitari e di quelli provinciali e comunali incaricati dei servizi di diagnosi di malattie infettive nei casi di epidemia; h) le corrispondenze ufficiali che la Regia accademia d'Italia indirizza agli Istituti indicati nel regolamento, in via ordinaria, in raccomandazione o in assicurazione; i) i reclami concernenti il servizio, indirizzati dagli utenti all'Amministrazione postale telegrafica in via ordinaria o in raccomandazione, e le comunicazioni concernenti il servizio, fatte dall'Amministrazione agli utenti.
Hanno pure corso mediante il pagamento delle tasse postali determinate secondo i criteri e le modalità sanciti nell'art. 18 purché debitamente contrassegnate: a) le corrispondenze ufficiali spedite in via ordinaria, in raccomandazione o in assicurazione ai sindaci e viceversa dagli uffici indicati nell'articolo precedente 50, purché trattisi di atti riguardanti i sindaci nella loro esclusiva qualità di ufficiali di Governo; b) gli avvisi aperti, compilati su speciali stampati riempiti a mano, che gli uffici di cui all'art. 50 spediscono in via ordinaria ai contribuenti e ai creditori, o debitori verso lo Stato; c) gli avvisi aperti, che gli uffici del registro e gli uffici dell'imposta sul valore aggiunto spediscono in via ordinaria all'indirizzo di privati per presentazione di denunzie, dichiarazioni di valore e simili; d) le corrispondenze ufficiali che le prefetture, le intendenze di finanza, gli uffici statali del genio civile e gli uffici distrettuali delle imposte indirizzano alle esattorie comunali e consorziali, sia in via ordinaria che in raccomandazione o in assicurazione; e) i biglietti falsi sequestrati costituenti corpi di reato, che le procure della Repubblica spediscono in assicurazione, per la custodia, all'amministrazione centrale della Banca di Italia; f) le denunzie dei casi di aborto, fatte in assicurazione per il valore convenzionale di lire cento dagli esercenti la professione di medico chirurgo all'indirizzo dei medici provinciali; g) i campioni senza valore raccomandati contenenti materiale patologico da sottoporre ad accertamento batteriologico, spediti da medici provinciali e comunali all'indirizzo dei laboratori batteriologici universitari e di quelli regionali, provinciali e comunali incaricati dei servizi di diagnosi di malattie infettive nei casi di epidemia; h) le corrispondenze ufficiali che l'Accademia dei Lincei indirizza agli istituti indicati nel regolamento, in via ordinaria, in raccomandazione o in assicurazione; i) i vaglia cambiari della Banca d'Italia, spediti dalle tesorerie dello Stato all'indirizzo dei creditori verso lo Stato, ai sensi della legge 23 ottobre 1962 n. 1575; l) i servizi di scorta riguardanti le spedizioni di valori bollati e di pieghi valori del tesoro rispettivamente effettuate dal Ministero delle finanze e dal Ministero del tesoro; m) le corrispondenze spedite ai sensi del successivo art. 54 non potute recapitare e restituite ai mittenti.
La conclusione cui perviene l'A. è che la locuzione "contraccezione d'emergenza" è, nella realtà della l. n. 194, una interruzione non abortiva, dovendo intendere per aborto - secondo la più diffusa opzione esegetica - la interruzione post-nidatoria (cioè della gravidanza). L'A., tuttavia, osserva che le pratiche, tecniche o farmacologiche, che reagiscono prima dell'annidamento e dopo la fecondazione, non essendo capaci di evitare il concepimento ed essendo, piuttosto, idonee a interrompere quelle modificazioni molecolari che la biologia riconosce avere avuto inizio con la fecondazione, sono pur sempre produttive di un effetto interruttivo del processo genomico. Di fronte a tale realtà l'A. segnala l'esigenza, avvertita dalle categorie professionale interessate al tema, di dover ugualmente garantire il diritto di obiezione al soggetto - medico o farmacista - chiamato a praticare queste metodiche, ponendo esse evidenti problemi di coscienza.
Nasce un vivace dibattito, tutt'ora aperto, che vede la formazione di due opinioni differenti: da una parte coloro che, considerando la salpingostomia e il Mtx come attacchi diretti alla vita fetale, negano la possibilità terapeutica mediante l'approccio conservativo in quanto costituirebbe aborto diretto; dall'altra coloro che, considerando in modo diverso l'oggetto dell'atto medico di salpingostomia e della somministrazione del Mtx, vedono lecito l'approccio conservativo in quanto indirettamente abortivo. L'A. offre un bilancio critico e una sua proposta terapeutica tenendo in conto sia il valore della vita e della salute materna che quello della vita dell'embrione ectopico nel rifiuto di quelle opinioni che, con vena proporzionalistica, considerano la soppressione fetale come male minore giustificandola con il fatto che, tanto, l'embrione ectopico, è naturalmente destinato alla morte.
Anni ed anni di fiduciose speranze, e logoranti aspettative, non sono evidentemente bastati ad evitare che il legislatore approvasse una normativa - a tacer d'altro - poco sincera, tendenzialmente fuorviante, contraddittoria e discriminatoria nei suoi esiti ultimi (quando, invece, ad una legge "pesante" come quella all'esame, poteva più ragionevolmente preferirsi una, più agile, disciplina di soft law, ad imitazione di quanto già accaduto, ad esempio, in tema di divorzio o aborto).
Si può affermare, in base ai dati raccolti, che i problemi legati alla comunicazione (che in Letteratura rappresentano circa il 5% rispetto a quelli abitualmente considerati prioritari nel dibattito bioetico - quali aborto, fecondazione in vitro ed eutanasia) e quelli derivanti dalla difficoltà nel relazionarsi con i problemi accessori a quelli strettamente sanitari, come ad esempio i problemi familiari associati alle dipendenze, sono prioritari nella percezione degli intervistati. È emerso, inoltre, che il sentire la necessità di acquisire strumenti formativi in ambito etico è correlato all'esperienza della difficoltà ad interagire con questa tipologia di problematiche che non varia in funzione degli anni lavorativi trascorsi. Infine è emerso che le attività formative preferite (corsi residenziali, ECM [educazione continua in medicina] e Master) Sono quelle che permettono maggiore relazione formativa interpersonale sia con docenti (relazione verticale), sia con colleghi (relazione orizzontale). Tale tendenza suggerisce di dedicare maggiore attenzione alla formazione relazionale, probabilmente inserendo nella didattica formale moduli specifici di Psicologia Sociale e di Antropologia.