Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abitanti

Numero di risultati: 221 in 5 pagine

  • Pagina 2 di 5

Carlo Darwin

411012
Michele Lessona 2 occorrenze

"Gli abitanti, come quelli della Terra del Fuoco, girano principalmente sulla spiaggia o nei loro battelli. Quantunque vi sia cibo in abbondanza, gli abitanti sono poverissimi; non vi è richiesta di lavoro ed in conseguenza le classi più basse non possono mettere insieme danaro sufficiente anche per comprarsi le più piccole superfluità. V’ ha pure una grande deficienza di mezzo circolante. Ho veduto un uomo che portava sul dorso un sacco di carbone, col quale voleva comprare qualche piccola cosa, ed un altro portava una tavola per mutarla contro una bottiglia di vino. Quindi ogni negoziante deve anche essere bottegaio, e vendere di nuovo le merci che prende in cambio."

Pagina 54

Nell’isola di Lemuy gli abitanti furono meravigliatissimi di veder arrivare gli inglesi, e compresero allora perché poco prima avessero veduto un gran numero di pappagalli e perché il Cheucau, un uccellino del petto rosso, mandasse con tanta insistenza un certo grido con cui suole destare la loro attenzione nei casi più straordinarii.

Pagina 55

Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412218
Giulio Bizzozero 1 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Ad esempio, ecco la mortalità per tubercolosi in rapporto a 10 mila abitanti verificatasi nell'anno 1896 in alcune grandi città italiane, paragonata con quella dei Comuni minori del Regno.

Pagina 21

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

464956
Carlo Darwin 5 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Terra del Fuoco, suoi abitanti; loro facoltà mentali; loro sentimenti quasi religiosi; loro potenza nella vista; loro abilità nello scagliare un sasso; loro resistenza al crudo loro clima; differenza di statura fra essi; loro modo di vita; somiglianza loro cogli Europei nelle facoltà mentali; loro avversione pei peli della faccia; si dice che ammirino le donne europee.

Pagina 580

., sviluppo dei molari posteriori nelle varie razze umane; mascella trovata alla Naulette; relazione fra la muscolosità e la sporgenza degli archi sopraorbitali; intorno al processo mastoideo nell’uomo; modificazione delle ossa del cranio; sacrifizi umani; probabilità di una rapida distruzione delle scimmie antropomorfe; antichi abitanti dell’Europa; effetti dell’esercizio o della mancanza di esso sulle parti; arco sopracigliare dell’uomo; mancanza di differenze di razza nel cranio del bambino; bruttezza.

Pagina 580

Intorno agli abitanti dell’Australia vedi Huxley in Lyell’s Antiquity of Man, 1863,pag. 87. Intorno agli isolani delle Sandwich il prof. J. Wyman, Observations on Crania, Boston, 1868, p. 18.

Pagina 84

Per gli abitanti della Polinesia, vedi la Physical Hist. of Mankind di Prichard, Volume v, 1847, p. 145, 283. Per lo stesso argomento Godron, De l’Espèce, tom. II, p. 289. Vi sono pure differenze notevoli nell’aspetto fra gli affinissimi Indi che abitano il Gange Superiore ed il Bengala vedi la History of India, vol. I, p. 324, di Elphinstone.

Pagina 88

Io ebbi acconcie opportunità di osservare la forza straordinaria della vista degli abitanti della Terra del Fuoco. Vedi anche Lawrence (Lectures on Physiology, ecc., 1822, p. 404) sullo stesso argomento. Il signor Giraud-Teulon ha raccolto recentemente (Revues des Cours Scientifiques, 1870, p. 625) un gran numero di esempi molto evidenti che dimostrano le cagioni della vista corta: «C’est le travail assidu, de près».

Pagina 91

L'uomo delinquente

466016
Cesare Lombroso 31 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Le tre provincie di Torino, Genova, Milano, che diedero il minimo di analfabeti in Italia, un scolaro sopra 7 a 14 abitanti, videro negli ultimi anni aumentarsi di un terzo i reati, da 6983 a 9884 (Sacchi, Studî intorno all'indirizzo educativo, 1874).

Pagina 121

Più spiccato ancora risulta tal fatto, studiando in Europa dietro le ricerche di Levasseur (Bulletin de la Société Statistique, 1895) il numero degli scolari, e con quello di Bodio (Di alcuni indici misuratori del movimento economico, 1891) le proporzioni degli allievi delle scuole private e pubbliche, per abitanti, e le statistiche degli omicidi e dei furti del Ferri e delle rivoluzioni nel mio Delitto Politico: noi abbiamo questi dati:

Pagina 126

Il massimo numero dei reati denunciati nel 1875-84 fu dato dal Lazio e poi dalle regioni insulare e meridionale; il minimo dai compartimenti del nord, con una quota che va da 512 reati su 100,000 abitanti nel Piemonte, da 689 in Lombardia a 1537 nel Lazio; 1293 in Sardegna, 1287 nelle Calabrie. E le proporzioni più gravi nel numero degli omicidi troviamo esclusivamente al sud e nelle isole.

Pagina 14

Calcolando, infatti, in Italia il numero dei libretti in proporzione al numero degli abitanti, il credito totale dei depositanti a risparmio o meglio, il credito medio di ogni libretto nelle singole provincie, cifre che ci paion più adatte a darci uno specchio per lo meno della previdenza di un paese, vediamo che:

Pagina 155

. - Quanto alla Francia, in cui però non abbiam potuto avere la cifra dei risparmi, ma solo il numero dei depositanti per abitante, pigliando per dato di ricchezza la cifra dei libretti della cassa di risparmio, su 1000 abitanti, dal 1884-85, abbiamo che i delitti crescono sempre in ragione diretta della ricchezza, cioè:

Pagina 160

Una prova più curiosa dell'influenza ereditaria è offerta dall'Harvis che osservando ad Hudson i crimini spesseggiarvi e quasi tutti gli arrestati esservi omonimi, consultò i registri e vide che una gran parte degli abitanti derivava da certa Motgare, donna di pessima fama vissuta due secoli sono, che contava, su 900 suoi discendenti, 200 malfattori e 200 altri tra alienati e vagabondi (Atl. Monthl., 1875).

Pagina 190

Proc. del Re Appiani, cavo che in Aosta omicidi 0,49 per 10000 abitanti - Torino 0,75 dunque con sola superiorità nei reati di furto, che devono essere campestri e quindi occasionali e di niuna importanza.

Pagina 20

. - Noi in Italia n'abbiamo 9000 di riconosciute; e nei grossi centri 18, e fino 33 ‰ abitanti (Castiglioni, Sulla prostituzione, Roma, 1871).

Pagina 227

«Le cause, secondo il Sighele, sarebbero il carattere degli abitanti e l'influenza esercitata dai cessati Governi, che produssero altrove brigantaggio e camorra: l'impotenza dell'autorità a colpire i colpevoli pel silenzio dei testimoni, comprati o impauriti, ma sopratutto l'eredità. Studiando, infatti, i processi intentati contro gli Artenesi dal 1852, Sighele vi ha trovato sempre gli stessi nomi: il padre, il figlio, il nipote si seguivano a distanza come spinti da una legge fatale. Montefortino, che è il nome precedente d'Artena, era celebrato per delitti sino dal 1155. Paolo IV nel 1557 fu condotto a bandirne dalla vita tutti gli abitanti, e dar facoltà a chiunque d'ucciderli e distrugger il castello «acciocchè non abbia esser più nido et recepto di tristi ladroni» .

Pagina 25

Che la razza entri come fattore nella maggiore criminalità di questi paesi, io lo sospetterei, anco, dall'avere veduto in parecchi dei loro abitanti, come Sant'Angelo, Pozzolo, S. Pietro, una statura più alta, che non nei paesi circonvicini.

Pagina 26

Udine correrebbe a ferimenti con grassazione per un centesimo, ed è famigerata pare per le percosse e i ferimenti dei genitori (28 in un anno) - e così Cilento, provincia di Napoli, assassinii per arma da fuoco su 200 abitanti 30% in un anno.

Pagina 26

. - Vi sono poi molte altre piccole circostanze, le quali tutte mettono capo allo stato poco civile degli abitanti, che possono influire di molto sul malandrinaggio, perchè offrono maggiori facilità agli agguati ed ai ricoveri; tale è, per es., l'abbondanza delle foreste: così le foreste di Sora, Pizzuto, S. Elia, della Faiola, della Sila, furono sempre il centro del brigantaggio, come in Francia quelle d'Osgier, Rouvray, ecc. Per ragioni, press'a poco analoghe, le località deserte di abitanti e non rannodate tra loro da buona viabilità, vi influiscono assai. Nella nostra Italia vediamo il brigantaggio sfuggire innanzi alle ferrovie, e non aver mai perdurato dove sono molte e buone strade, e dove spesseggino le borgate; per es., la provincia di Siracusa, che è la più ricca di strade della Sicilia, non ha malandrini; la Basilicata, che ha la peggiore viabilità del Napoletano, dove 91 Comuni su 124 erano privi di strade, nel 1870, era la più infestata dai briganti (V. Pani Rossi, op. cit.).

Pagina 266

Jorioz scriveva, per esempio, parlando di Sora: «Di ladri formicola questo bel paese; ve ne sono tanti quanti sono gli abitanti» (V. sopra), il che spiegherebbe come riuscissero eletti dei briganti a consiglieri del comune. - Gli abitanti di Castelforte e di Spigno proteggono i ladri, col patto che rubino fuori del loro paese. - Gli abitanti dei dintorni di Palermo, fra cui formicolano i mafiosi, discendono dagli antichi bravi dei baroni (Villari); e rimontando più in su, dai rapaci arabi conquistatori, confratelli dei Beduini (V. s.). -Ho osservato, scrive D'Azeglio parlando dei Romani, che negli antichi feudi del medio-evo (Colonna, Orsini, Savello) è rimasta nella popolazione l'impronta di quella vita di odio, di guerre, di parteggiare continuo, che era vita normale di tutto l'anno in quei felici secoli; vi si trova fra i giovani quasi generale il vero tipo del bravo (Bozzetti della vita italiana, pag. 187).

Pagina 285

Secondo Plutarco, Atene dopo la sedizione di Cimone si divise in tre partiti corrispondenti alla varia configurazione geografica del paese: gli abitanti della montagna volevano ad ogni costo il Governo popolare, quelli della pianura chiedevano un Governo oligarchico, e coloro che abitavano presso il mare stavano per un Governo misto.

Pagina 288

II) ed i popoli più intelligenti e più colti, ed abitanti dei paesi caldi.

Pagina 288

Degli 5258 Comuni d'Italia, 2813 con undici milioni e mezzo di abitanti sono soggetti alla malaria e in 2025 altri Comuni, con una popolazione di 8 milioni, i casi si verificano con una certa frequenza (BODIO, Bulletin de l'Institut international de statistique, 1887.

Pagina 304

Nella Sardegna poi vi è nella criminalità delle due provincie di Sassari e Cagliari quel contrasto che già si nota nel tipo degli abitanti come nelle manifestazioni della loro vita economico-sociale. Il nord ha l'agricoltura e l'industria più sviluppate, il sud ha le miniere presso Cagliari, Iglesias, ecc.

Pagina 34

Pagina 34

Tuttavia, dappertutto, il salario medio delle famiglie che diedero motivo a procedimenti era superiore a quello degli abitanti del distretto.

Pagina 370

In Lombardia, sotto l'Austria, si ebbe in 7 anni 1 condannato ebreo ogni 2568 abitanti (Messedaglia). - Nel 1865 in Italia contavansi solo 7 ebrei carcerati, 5 maschi e 2 femmine; proporzione inferiore di molto alla popolazione criminale cattolica. - Nuove indagini del Servi, nel 1869, avrebbero dato su una popolazione di 17800 ebrei solo 8 condannati.

Pagina 39

L'Agente della Società appena conosce un grosso centro di fattorie dove si abbia bisogno di ragazzi, si procura il nome degli abitanti che possano aiutarlo, annunzia il giorno del suo arrivo; i ragazzi sono lavati e condotti al municipio dove si improvvisa una commissione dei principali abitanti che designa le famiglie dove collocarli e che li accetta dopo breve prova senza convenzione scritta, ma colla promessa di mandarli l'inverno a scuola e di trattarli bene. La Commissione Municipale li sorveglia e informa di loro il Comitato centrale, il quale si assicura del loro trattamento con nuove visite dell'Agente sul luogo e con lettere a loro stessi ed ai padroni.

Pagina 429

Ed infatti, osservava Nocito (tornata 1° giugno 1878) si rubano tra loro il pane, le vesti, persino le scarpe, e dei poveri abitanti nemmeno i chiodi sui muri sono sicuri; nemmeno le sementi che essi vanno a scavare dalle zolle, come provarono appositi processi.

Pagina 476

Se non che questo provvedimento, oltre esser provvisorio, è pochissimo giustificato: che se il vantaggio del loro allontanamento è certo grande per i cittadini onesti (non però pei poveri loro ospiti, che corrompono, derubano ed infamano Ed infatti, osservava Nocito (tornata 1° giugno 1878) si rubano tra loro il pane, le vesti, persino le scarpe, e dei poveri abitanti nemmeno i chiodi sui muri sono sicuri; nemmeno le sementi che essi vanno a scavare dalle zolle, come provarono appositi processi.), ben è impossibile il credere che serva per loro, che possa essere uno stimolo al loro ravvedimento od al lavoro. Come si può immaginare che all'isola Ventottene, che ha solo 60 salme di terreno coltivabile e 1000 abitanti, possano trovar lavoro 400 coatti che vi si trovano? e con che ponno lavorare attualmente 424 nell'isola Pantelleria e 408 a Tremiti? (Nicotera).

Pagina 476

Mentre in Francia dal 1869 al 1892 le vendite di alcoolici salirono da 365.895 a 417.518 nel 1893 e da 1,82 litri per abitanti nel 1830 a 4,32 nel 1893, invece in Inghilterra e Svizzera quelle quote decrebbero negli ultimi anni da 11 a 7 litri in questa e da 7 a 5 nella prima V. Atlante, Tav. XCV; Revue du christian. pratique, nov. 1994..

Pagina 597

. - Per l'Italia (Archivio italiano per le malattie nervose, 1885 (VERGA)), i pochi dati che si possono dare si riferiscono agli anni 1874, in cui vi erano 51 pazzi per 100.000 abitanti; al 1877: 54,1; 1880: 61,25; 1883: 67,7; 1885: 66,0; 1888: 74,0. - In Francia (BODIO, Bulletin de l'Institut international de statistique, 1889, pag. 112 e 123. - Di alcune statistiche sanitarie in Italia ed in altri Stati Europei. Nota del dott. RASERI) erano 131,1 per 100.000 abitanti nel 1883; 133 nel 1884; 136 nel 1888. -Scozia e Irlanda darebbero, secondo Legoyt, 2,6 pazzi per 1000 abitanti; Scandinavia, 3,4; Stati Uniti, 3,3 (op. cit.). In Olanda, nel 1856, erano 5,9; nel 1860, 6,4; nel 1863, 7,5 (SCHNEEVOGT, Verslag over den Staad des Gestischten, 1865).

Pagina 61

Nella scuola di medicina e chirurgia dentaria i cui allievi vengono dalla campagna e da diversi punti degli Stati Uniti, la proporzione cade al 45%; mentre si eleva dal 55 al 65% in una riunione di persone abitanti esclusivamente le città.

Pagina 630

Le Basse Alpi, all'inverso, le Landes, l'Indre, il Cher ed il Lozère, che non oltrepassano i 40 abitanti per chilometro quadrato, nelle elezioni politiche del 1877-81-85 diedero elevati coefficienti di voti al partito monarchico; egualmente è dei dipartimenti della Vandea, del Nord, degli Alti Pirenei, del Gers, del Lot e dell'Aveyron, che superano appena i 60 abitanti per chilometro quadrato, e altrettanto accadde nei plebisciti (Jacoby).

Pagina 70

Così Montana 0,3 abitanti per miglio quadrato, Wyomin 0,2, Nevada 0,6, Arizona 0,4, con densità, dunque, minime si hanno grazie all'emigrazione enormi cifre di reati, mentre N. York (151 per migl. qu.), Pensilvania con 95 per migl. qu. con densità grande, ne hanno meno, e relativamente meno ne dà, 0,21 di reati, District Columbia che raggiunge la densità di 2960 per migl. qu.

Pagina 73

Ma quanto vi possa l'immigrazione ce lo mostra il fatto che noi troviamo la legge inversa in Italia che non ha immigrazione, ma anzi emigrazione nel rapporto del 193 per 100.000 abitanti per anno Del Vecchio, Sull'emigrazione ecc., 1892..

Pagina 78

Difatti, durante il dodicennio 1876-88, per ogni 1000 abitanti, si sono avute annualmente, in media, nell'Italia meridionale e insulare 40 nascite, e solo 36 nelle altre parti d'Italia insieme considerate.

Pagina 78

Pagina 96

Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

508963
Piero Bianucci 2 occorrenze

Tante da darne 200 miliardi a ognuno del 6,7 miliardi di abitanti della Terra. Facile dedurne che sono davvero qualcosa di molto piccolo: riusciremmo a vederle solo ingrandendole un miliardo di volte.

Pagina 123

Nel 1900 i morti per infezioni gastro-intestinali erano 125 ogni centomila abitanti all’anno, nel 1950 erano meno di 10, oggi sono in pratica zero.

Pagina 71

Sulla origine della specie per elezione naturale

537137
Carlo Darwin 9 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Insomma, io credo che le specie divengano oggetti abbastanza ben marcati e definiti, in modo da non offrire in qualsiasi periodo un caos inestricabile di forme variabili, ed intermedie: primieramente perchè le nuove varietà sono formate con estrema lentezza, essendo lentissimo il processo delle variazioni, e l'elezione naturale non può agire fintanto che non si presentino variazioni favorevoli, e finchè nella naturale economia della regione non siavi un posto che possa occuparsi più vantaggiosamente, per qualche modificazione avvenuta in uno, o in parecchi abitanti. Ora questi nuovi posti dipenderanno dagli insensibili cambiamenti del clima, o dall'accidentale immigrazione di nuovi abitanti, e probabilmente, in un grado ben più importante, dalle lente modificazioni di alcuni degli antichi abitanti; mentre le nuove forme così prodotte e le antiche agiranno e reagiranno scambievolmente le une sulle altre. Per modo che in ogni regione e in ogni tempo noi non troveremo che poche specie, le quali offrano piccole modificazioni di struttura, alcun poco permanenti; e certamente questo è ciò che vediamo (Nota XXI).

Pagina 149

Secondo la teoria della discendenza con modificazioni, la grande legge della successione prolungata, ma non immutabile degli stessi tipi sulle medesime regioni, viene tosto chiarita; perchè gli abitanti di ogni parte del mondo tenderanno facilmente a rimanere e propagarsi in quelle parti, nei periodi immediatamente posteriori, lasciando una progenie strettamente affine, benchè modificata di qualche grado. Se gli abitanti di un continente anticamente erano molto diversi da quelli di un altro continente, anche i loro discendenti modificati differiranno quasi nella stessa maniera e al medesimo grado. Ma dopo intervalli di tempo molto lunghi, e dopo i grandi cambiamenti geografici che permettano molte migrazioni da una regione all'altra, le forme più deboli cederanno il posto alle più dominanti, e non vi sarà nulla di immutabile nelle leggi della distribuzione passata e presente.

Pagina 317

Questi fatti sono: la grande differenza delle faune marine sui lati opposti di ogni continente, l'intima relazione degli abitanti terziari di parecchie terre ed anche di diversi mari coi loro abitanti attuali; un certo grado di relazione fra la distribuzione dei mammiferi e la profondità del mare (come vedremo fra poco), ed altri fatti analoghi. La natura e le proporzioni relative degli abitanti delle isole oceaniche mi sembrano pure in opposizione coll'ipotesi dell'antica loro continuità coi continenti. Anche la loro composizione, quasi universalmente vulcanica, viene a contrastare coll'idea che esse siano frammenti di continenti sommersi; e quando esse fossero esistite come catene di monti sulle terre, alcune almeno di queste isole sarebbero formate di granito, di schisti metamorfici, di antiche roccie fossilifere ed altre roccie consimili, come le altre elevazioni montuose, invece di essere semplici coni di materie vulcaniche.

Pagina 331

Il fatto per noi più importante e singolare, riguardo agli abitanti delle isole, sta nella loro affinità con quelli dei continenti più vicini, quantunque non siano le medesime specie. Potrebbero citarsi moltissimi esempi di questa legge. Ne prenderò un solo dall'Arcipelago Galapagos, posto sotto l'equatore fra 500 e 600 miglia dalle coste dell'America meridionale. Quivi quasi tutte le produzioni terrestri ed acquatiche portano l'impronta evidente del continente americano. Vi sono ventisei uccelli di terra e di questi, ventuno o forse ventitre sono classificati come specie distinte, e si suppone che siano state create colà; eppure la stretta affinità di questi uccelli colle specie americane in ogni carattere, nelle loro abitudini, nel portamento, nel suono della voce, è manifesta. Altrettanto deve dirsi degli altri animali, e di quasi tutte le piante, come fu dimostrato dal dott. Hooker nella sua stupenda Memoria sulla flora di quell'arcipelago. Il naturalista, esaminando gli abitanti di queste isole vulcaniche del Pacifico che sono lontane per alcune centinaia di miglia dal continente, sente tuttavia di essere ancora sulla terra americana. Per qual motivo ciò avviene? Per qual motivo dovrebbero le specie conservare l'impronta così palese dell'affinità che le connette a quelle create in America, se supponiamo che quelle specie siano state create nell'Arcipelago Galapagos? Nelle condizioni di vita di queste isole, nella loro geologica natura, nella loro altezza, nel loro clima e nelle proporzioni con cui le varie classi sono insieme associate, qui non abbiamo nulla che somigli alle condizioni delle coste dell'America meridionale; anzi in fatto abbiamo una dissomiglianza considerevole per tutti questi rispetti. Al contrario havvi un grado notevole di somiglianza nella natura vulcanica del suolo, nel clima, nell'altezza e nella grandezza delle isole, fra l'Arcipelago Galapagos e quello del Capo Verde. Ma quale intera ed assoluta differenza non si riscontra nei loro abitanti! Gli abitanti delle isole di Capo Verde hanno con quelli d'Africa rapporti analoghi a quelli che passano fra gli abitanti delle isole Galapagos e quelli d'America. Io credo che tali fatti non possano ricevere alcuna spiegazione, secondo l'opinione ordinaria delle creazioni indipendenti; all'opposto, secondo le idee da me propugnate, è facile vedere che le isole Galapagos potevano ricevere coloni dall'America, sia mediante mezzi occasionali di trasporto, oppure (dottrina alla quale non credo) per mezzo di una terra che anticamente legava queste isole al continente; parimenti le isole di Capo Verde li avrebbero ricevuti dall'Africa. Questi coloni sarebbero stati soggetti a modificazioni: ma il principio d'eredità tradisce ancora la loro patria originale.

Pagina 359

La legge per cui gli abitanti di un arcipelago, quantunque distinti specificamente, sono strettamente affini a quelli del continente più vicino, talvolta si applica in una piccola scala, benchè in una maniera più interessante; nei limiti del medesimo arcipelago. Così le diverse isole dell'Arcipelago Galapagos sono occupate da specie che sono in rapporti molto stretti in modo meraviglioso, come altrove ho dimostrato; cosicchè gli abitanti di ogni isola separata, sebbene distinti in gran parte, sono connessi fra loro in grado incomparabilmente maggiore di quello che cogli abitanti di ogni altra parte del mondo. E ciò doveva precisamente prevedersi, secondo le mie idee, perchè quelle isole sono così vicine, che debbono quasi inevitabilmente ricevere degli immigrati dalla stessa sorgente originale, o l'una dall'altra. Ma questa dissomiglianza fra gli abitanti endemici delle isole può usarsi come un argomento contrario alla mia teoria; perchè potrebbe chiedersi come mai sia avvenuto che in diverse isole, situate a poco distanza fra loro, aventi la stessa natura geologica, la stessa altezza, il medesimo clima, ecc., molti immigranti sieno stati modificati differentemente, benchè soltanto leggermente. Questa mi è sembrata per molto tempo una grave obbiezione: ma essa è fondata principalmente sull'errore, profondamente radicato, di considerare le condizioni fisiche di un paese come le più importanti per i suoi abitatori; al contrario credo non possa contrastarsi che la natura degli abitanti, coi quali ogni altro deve lottare, sia un elemento di successo almeno ugualmente importante e in generale assai più influente. Ora se noi consideriamo quegli abitanti delle isole Galapagos che trovansi in altre parti del mondo (lasciando in disparte pel momento le specie endemiche, che non possono comprendersi qui rettamente, mentre dobbiamo ricercare come esse si siano modificate dopo il loro arrivo), noi troviamo un complesso considerevole di differenza nelle varie isole. Questa differenza doveva infatti ammettersi secondo l'ipotesi che le isole siano state popolate con mezzi occasionali di trasporto; un seme di una pianta, per esempio, essendo stato portato sopra una di quelle isole e quello di un'altra sopra un'isola diversa. Quindi allorchè nei tempi antichi una specie immigrante si stabilì in una di queste isole o in parecchie, ovvero quando posteriormente si sparse da un'isola all'altra, si sarà trovato esposto certamente a condizioni di vita diverse nelle differenti isole, perchè avrà dovuto competere con differenti gruppi di organismi. Una pianta, per esempio, avrà trovato un terreno più conveniente per essa, occupato più completamente da piante distinte in un'isola che nell'altra, e sarà stata in balìa degli attacchi di nemici alquanto differenti. Se quindi essa variava, l'elezione naturale avrà favorito probabilmente delle varietà diverse nelle varie isole. Alcune specie però poterono estendersi e conservare non pertanto il medesimo carattere in tutto il gruppo, precisamente come si osserva nei continenti in cui certe specie si diffondono assai e rimangono inalterate.

Pagina 361

Il principio che determina il carattere generale della fauna e della flora delle isole oceaniche, cioè, che gli abitanti, quando non sono identici, sono tuttavia evidentemente connessi cogli altri abitanti di quella regione dalla quale possono più prontamente essere venuti i coloni, essendo poi questi successivamente modificati e meglio conformati alle nuove loro dimore, questo principio è applicabile universalmente a tutta la natura. Noi vediamo che ciò si verifica in ogni montagna, in ogni lago e in ogni palude. Perchè le specie alpine sono affini a quelle delle pianure che le circondano, eccettuate però quelle forme, principalmente di piante, che si sono disseminate ampiamente per tutto il mondo nella recente epoca glaciale; così abbiamo nell'America meridionale i colibri alpini, i roditori alpini, le piante alpine, ecc., tutti di forme esclusivamente americane; ed è manifesto che una montagna, di mano in mano che lentamente si sollevava, doveva naturalmente essere colonizzata dalle pianure circonvicine. Altrettanto dicasi degli abitanti dei laghi e degli stagni, colla riserva che le grandi facilitazioni dei trasporti diedero le medesime forme generali al mondo intero. Noi vediamo il medesimo principio in alcuni animali ciechi che abitano nelle caverne dell'America e dell'Europa.

Pagina 363

Quando potremo essere certi che tutti gli individui della medesima specie e tutte le specie strettamente affini della maggior parte dei generi, sono derivate in un periodo non molto lontano da un solo progenitore ed emigrarono da un dato luogo di origine; e quando saremo più addentro nella cognizione dei molti mezzi di migrazione, allora, pei lumi che ci fornisce attualmente e che continuerà a fornirci la geologia, sugli antichi cambiamenti di clima e di livello delle terre, noi saremo in grado sicuramente di seguire, in un modo mirabile, le antiche migrazioni degli abitanti del mondo intero. Anche al presente paragonando le differenze che presentano gli animali marini sui lati opposti di un continente e la natura dei diversi abitanti del continente stesso, in relazione ai loro mezzi apparenti di migrazione, potrà darsi qualche nozione sull'antica geografia.

Pagina 431

Quando fu trasformata per abbassamento in vaste isole separate, molti individui di una medesima specie dovettero rimanere sopra ciascuna di esse, e quindi gli incrociamenti nei confini della regione di ogni specie saranno stati impediti; dopo cambiamenti fisici di ogni sorta, l'immigrazione non avrà potuto verificarsi, per cui i nuovi posti nell'economia di ogni isola saranno rimasti agli antichi abitanti modificati ed ogni nuova varietà avrà così avuto il tempo di modificarsi e di progredire. Quando per un nuovo sollevamento le isole avranno formato ancora una superficie continentale, un'ardente lotta si rinnoverà fra le specie; le varietà più favorite e perfezionate diverranno capaci di moltiplicarsi e le forme meno perfezionate si estingueranno; i numeri proporzionali dei vari abitanti del continente rinnovato si cambieranno, mentre l'elezione naturale agirà di nuovo per introdurre altri progressi negli abitanti e formare così nuove specie.

Pagina 98

Siccome alcuni pochi tra i vecchi abitanti subiscono delle modificazioni, i reciproci rapporti tra gli altri abitanti saranno turbati, e si faranno vacanti dei nuovi posti, i quali potranno essere occupati da forme più adatte. Sebbene tutti gli individui di una medesima specie differiscano tra loro in grado leggero, potrà tuttavia passare un tempo lungo, prima che si manifestino delle utili variazioni nelle singole parti degli organismi. Questo processo può essere ritardato grandemente dal libero incrociamento. Molti esclameranno che queste cause diverse sono ampiamente sufficienti per annullare interamente l'azione dell'elezione naturale, io non lo credo. D'altra parte ammetto che l'elezione naturale agisca sempre con molta lentezza, spesso soltanto a lunghi intervalli di tempo, e in generale sovra un ristrettissimo numero di abitanti della stessa regione contemporaneamente. Inoltre io penso che questa azione lenta ed intermittente della elezione naturale si accordi perfettamente con ciò che c'insegna la geologia, sull'ordine e sul modo col quale si trasformarono gli abitanti del globo.

Pagina 99

Cerca

Modifica ricerca