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Questa deviazione fu chiamata aberrazione della luce, e veramente essa spiegava perfettamente il fenomeno, dando ragione del continuo trasporto in avanti della stella. Per questo movimento stando la Terra in A, la stella dal suo luogo s fig. 76) era trasportata in c lungo la sc parallela Fig. 76 ad AB, e stando la Terra in C la stella da s era portata in e lungo se parallela a CD, cioè sempre di un quadrante, in avanti, e così descriveva un orbita apparente simile nelle sue fasi all’orbita della Terra attorno al Sole, ma stando sempre avanzata di un angolo retto. Se la stella era fuori del polo dell’ecclittica, il movimento dovea pur essere sensibile, ma allora l’ellisse sarebbesi veduta ridotta alla sua proiezione in cielo, e ciò spiegava come tutte le stelle avessero mostrato un simile movimento, benchè diverso in grandezza secondo la loro posizione rapporto all’ecclittica.
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E per contro se in un oggettivo i pennelli luminosi paralleli soffrono la minore aberrazione sferica possibile, e l'immagine è al centro del campo della massima nitidezza, un tale oggettivo non potrebbe essere quello che soddisfi nel tempo stesso alla massima pianezza del campo, quando si opera con pennelli luminosi molto obliqui, ossia quando si prende l’immagine di oggetti vicini.
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Nei due oggettivi non conviene che sia alterata la forma delle lenti collo scopo di produrre un grande spostamento delle immagini come praticavasi in alcune camere oscure, per esempio nel così detto quinetoscopio, in cui la lente di fronte è tagliata obliquamente al suo asse in una delle sue facce, in modo da avere quasi una forma prismatica, perchè con una tale disposizione l’oggettivo non può a meno di produrre una molto forte aberrazione cromatica e sferica, per cui l’immagine risulta indistinta, e trasfigurata.
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