Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La Stampa

366964
AA. VV. 6 occorrenze

. — Se vi fu una ragionevole possibilità che le teorie estreme professate da Sacco e Vanzetti, unitamente al risentimento verso coloro che professavano tali teorie, specialmente durante il turbolento periodo post-bellico, abbiano potuto influenzare i giurati contro gli accusati: 2.o Se dopo gli accertamenti dell'inchiesta, sia opportuno concedere ai condannati un nuovo processo. Il professore dell'università di Harward, parlando in Boston ad una adunanza di oltre mille persone, dichiarava che la sentenza del giudice Thayer rivelava l'esistenza nello Stato del Massachussetts «di una situazione disgraziatissima che rende possibile mandare a morte degli uomini perché le Corti si rifiutano deliberatamente di tener conto di prove di essenziale rilievo». Fuori del Massachussetts, negli altri Stati dell'Unione e all'estero, il movimento per ottenere un'azione diretta del Governatore Fuller nella revisione del processo o — per lo meno ,— per la grazia, divenne imponentissimo.

Ciò per disposizione fondamentale contenuta nel testo unico della Legge sul reclutamento, disposizione rimasta immutata sino dalla vecchia Legge piemontese del 1854, sebbene allora in Italia e anche in Stati esteri qualche tentativo fosse stato fatto sovente per anticipare o prorogare tale termine, tentativo sempre caduto; perché ragioni fisiologiche e sociali esigono da una parte di non sottoporre alla fatica militare le masse giovanili prima che esse abbiano raggiunto quel minimo di robustezza fisica e morale senza il quale essi, anziché migliorare, peggiorerebbero e d'altra parte di restituire al più presto i giovani alla vita civile, affinché le fresche energie della Nazione possano con la maggiore intensità concorrere al suo sviluppo economico.

Queste difficoltà si sono rivelate tali che è sembrato desiderabile aggiornare i negoziati attuali fino a che i Governi rispettivi abbiano avuto occasione di procedere a un nuovo esame del problema, nonché dei diversi metodi che sono stati suggeriti per la sua soluzione.

Detta convenzione rinnova e unifica tutte le convenzioni in corso con detta Società per la riscossione dei diritti erariali sugli spettacoli ordinari, sportivi e cinematografici, e per i diritti demaniali sul pubblico dominio, coordinando in forma più organica le pattuizioni, e apporta alcuni ritocchi alle norme in vigore sui diritti erariali, fra cui particolarmente degna di nota la facoltà consentita all’Amministrazione di autorizzare l'applicazione del diritto erariale in misura del 5 per cento, anziché del 15 per cento, in confronto degli spettacoli sportivi per i quali siano concesse dal Governo speciali agevolazioni ferroviarie e di altro genere, e che a giudizio insindacabile del Ministro delle Finanze abbiano carattere nazionale.

È questo anche necessario perché il popolo italiano si riabitui a considerare con altra mentalità di quella del dopo-guerra il valore del denaro e l'importanza del risparmio, e perché tutte le categorie abbiano dagli Enti pubblici l'indicazione della via che devono seguire per assicurare al Paese quella maggiore ricchezza di cui ha bisogno perché tutti i cittadini, specialmente, quelli delle classi meno abbienti, possano vivere meglio e meno disagiatamente.

Questo provvedimento, inspirato allo scopo di assicurare la protezione della patria a quanti In terra straniera, operando per la causa nazionale, siano caduti o cadano vittime dell'odio fazioso, ha l'effetto di estendere senza limite di tempo il provvedimento di favore stabilito per i caduti e i mutilati della rivoluzione fascista, ai cittadini i quali, a decorrere dal 23 luglio 1919 abbiano all'estero in occasione di conflitti o di aggressioni, agendo immediatamente o mediatamente per un fine nazionale, riportato un danno nel corpo o nella salute, da cui sia stata derivata perdita o menomazione della capacità lavorativa, ed alle loro famiglie quando ne sia derivata la morte. All'uopo si stabilisce che le domande per la liquidazione delle pensioni o degli assegni privilegiati, debba essere presentata al Consolato italiano più vicino entro due anni dal giorno dell'evento, e per i fatti accaduti anteriormente alla pubblicazione del decreto ora approvato, entro un anno dalla data di pubblicazione.

La Stampa

367380
AA. VV. 5 occorrenze

Domanda a questo proposito quale funzione abbiano e quale competenza possano avere i commissari per i consumi. Osserva che talvolta il rincaro dei prezzi è stato prodotto dalla concorrenza che si sono fatta tra loro i diversi uffici del Commissariato militare. Invoca a anch'egli una maggiore considerazione pei legittimi Interessi delle popolazioni di montagna. Chiede al di Governo di chiamare a raccolta intorno a sé tutte le energie fattive del paese, e conclude esprimendo la sua incrollabile fiducia nell'esito finale della lotta per cui combattono con tanto valore i soldati d'Italia (vive approvazioni, congratulazioni).

Canepa, — che tutti abbiano quel poco che a ciascuno spetta, ma lo abbiano con sicurezza. L'on. Dugoni è venuto ad affermare che già molti hanno provveduto per proprio conto a immagazzinare in casa una certa quantità di generi. Ciò non è affatto lodevole e dovrei cominciare a mandare i carabinieri a casa sua. — DUGONI: Non sarebbe la prima volta. (Ilarità). — CANEPA: La fame o non la patirà nessuno o la patiremo tutti. (Approvazioni). Nessun criterio particolarista può essere ammesso in un momento così grave per la nazione, in cui non ci sono né ricchi, né poveri, né signori, né operai, né contadini, in cui siamo tutti eguali cittadini di una stessa nazione. (Applausi). L'on. Grosso-Campana ha portato qui il caso della città di Torino che ha corso il pericolo di restare senza farina. Non dico che egli abbia detto cose anormali, ma ha detto cose non rispondenti alla verità. Per Torino, io ho proposto un sistema di cui non voglio nemmeno avere la privativa, perché con lo stesso sistema il senatore Herriot in Francia ha salvato recentemente Parigi dalla fame. Ho adibito cioè un trasporto del grano da Genova a Torino su 62 autocarri che la FIAT mette in prova ogni giorno per l'esercito. Ogni autocarro può trasportare tre tonnellate di grano, cosicché a Torino verranno trasportate 186 tonnellate di grano al giorno. (Commenti). Non mi aspetto lodi, ma nemmeno mi aspetto di essere precipitato dalla Rupe Tarpea. (Approvazioni). Non solo, ma abbiamo adibito a Genova le vetture tramviare e così pure faremo trasportare da Genova a Civitavecchia e collo stesso sistema da Civitavecchia a Roma il grano necessario alla capitale. M'ingegno in tutti i modi a sopperire alle deficienze del servizio ferroviario. Posso dire sin d'ora che dietro accordi coll'autorità militare, ho assicurato la priorità al trasporto delle derrate con un certo numero di carri ferroviari. Quando, tra quattro o cinque giorni, il servizio comincerà a funzionare, il paese ne avrà un grande giovamento.

A tutt'oggi oltre il 60 per canto del naviglio mercantile Italiano risulta armato, mentre a cura, sia della Regia Marina, sia della Compagnia Marconi, sono state impiantate sulle nostre navi centinaia di stazioni radiotelegrafiche e non passerà molto tempo senza che tutti i nostri piroscafi abbiano cannoni e cannonieri della Regia Marina e spero anche apparecchi radiotelegrafici e radiotelegrafisti. La Camera gin dico rassicuranti tali dichiarazioni.

Parlò quindi il deputato Stull del Centro, il quale criticò il fatto che i prigionieri di guerra abbiano una razione superiore a quella della popolazione. «Come cristiano — egli aggiunse — io desidero che i prigionieri di guerra siano trattati come uomini, ma assolutamente non posso ammettere che siano trattati con larghezza i prigionieri di guerra di quelle nazioni che maltrattano i nostri prigionieri ».

Gazzetta Piemontese

367601
AA. VV. 1 occorrenze

Per quanto i Russi abbiano fiducia nel successo dell'opera che hanno intrapresa la graduale mobilizzazione di quasi tutto il loro esercito, e i poderosi rinforzi che si mandano sulla sede della guerra, si in Europa o si in Asia, indicano chiaramente che hanno valutate giustamente tutte le difficoltà, sanno perfettamente quanto dura sarà la lotta e che per essa è in giuoco tutta la riputazione politica e militare del l'Impero. Per mantenere questa vuolsi assolutamente prostrare la Turchia e il potere di resistenza dimostrato sinora da questa dimostra che non è impresa da pigliare a gabbo. Perché è naturale che esista la disposizione di cogliere la buona occasione che si presenti per terminare onorevolmente una contesa, le cui ulteriori complicazioni nessuno può prevedere, come neppure le conseguente che si produrrebbero nella Russia medesima.

Corriere della Sera

368599
AA. VV. 2 occorrenze

Sul numero di aprile de «Le scienze» Donald Weingarien, - fisico dell’IBM - spiega come decenni di lavoro di un supercalcolatore abbiano gettato nuova luce sui costituenti ultimi della materia (il quark) consentendo anche di identificare una nuova particella. La scienza, si diceva già all’alba del nostro secolo, è economia di pensiero: la tecnologia si aggiunge ora, è potenza di calcolo (concepibile per il calcolatore umano). C’è ancora un passo: capire che questo «accoppiamento giudizioso» può essere sfruttato al meglio solo con le grandi autostrade della comunicazione. George Gilder. uno dei maggiori entusiasti dei nuovi inedia, ama far ricorso al paragone con l'auto nella giungla: può essere dotata dei più sofisticati accessori, ma che ce ne facciamo se non comprendiamo che «tutta la sua magia dipende dalle strade disponibili?».

Ai recenti campionati europei di Danimarca, che qualificavano per i Giochi di Atlanta, pare che i suoi allievi abbiano incassato i cazzotti più duri non dagli avversari ma dagli arbitri, sotto forma di verdetti poco obiettivi. E allora, tanti saluti a tutti e arrivederci, ha scritto il cittì al presidente Marchiaro comunicando le sue dimissioni. Ieri Falcinelli era a letto perché, visto che i guai spesso vanno a braccetto, s'è buscato pure una broncopolmonite. Ma ha ribadito e enfatizzato il concetto, senza commentare la voce che indica Patrizio Oliva come successore: «È inutile dannarsi se poi il lavoro viene calpestato in maniera irridente. Da anni denuncio vessazioni che umiliano la tradizione del pugilato azzurro, ma ora dico basta: ad Atlanta sarà un macello, visto che entreranno in gioco anche gli interessi dell'Africa e degli Usa».

La Stampa

369517
AA. VV. 1 occorrenze

Si avrà cura che i locali siano convenientemente riscaldati, per modo che i freddi delle piogge e nevi non abbiano a dare disturbi. Le numerose adesioni venute da tutte le parti del Collegio, e l'intervento di autorevoli personaggi assicurano un vero e pieno successo al pranzo. Il Comitato.

Il Corriere della Sera

370239
AA. VV. 1 occorrenze

Arcà e Scialoja hanno rivolto una interrogazione al ministro della Guerra e al ministro Bissolati «per sapere quali provvedimenti abbiano preso o intendano prendere perché, assicurata la piena esecuzione dei decreti e delle disposizioni riguardanti gli esoneri e l'opportuno ed utile impiego degli inabili mediante il retto funzionamento degli uffici militari, si impedisca in modo assoluto e definitivo che sia comunque riconosciuta validità alle sempre più ingombranti denunzie anonime, la cui bassezza morale, incompatibile con qualsiasi organizzazione civile, sta in repugnante contrasto con la disciplina e con la lealtà che devono essere fondamento dell'istituto militare».

La Stampa

371262
AA. VV. 7 occorrenze

«Credo abbiano una funzione di soccorso sociale. Se c'è una dato riconosciuto è la solitudine che ha bisogno di palliativi: le cose che durano nel tempo tengono compagnia attraverso racconti ingenui, acquisibili senza sforzi di approfondimento. Fra le barzellette o le veline, è più utile il feuilleton che tiene compagnia. In questo momento la Tv fa bene a mandarlo in onda, purtroppo non fa altro che dovrebbe. La vita impone l'umiltà, l'ho capito durante una lunga malattia in cui mi sono ricreduto sui prima snobbati film di Terence Hill. L'Iliade e l'Odissea con quel modo di comunicare in metrica e con strumento adeguato, al loro tempo erano feuilleton».

Insomma, non è che l'Egitto, o la Libia, abbiano cosi tanto interesse a tenersi la propria gente».

Non si sa chi siano, né quali sostanze abbiano preso, tuttavia sarebbero due giocatori della Nazionale di baseball messa insieme in fretta e furia per affrontare l'Olimpiade. Americani di nascita e di mazza, greci (forse) di origine come la famiglia che ha pagato di tasca propria l'intera operazione «batti e corri ad Atene»: gli Angeles, proprietari della squadra «pro» dei Baltimore Orioles. E tutto questo benché facciano soltanto gli avvocati. Si attendono le contranalisi per sapere se si tratta davvero di doping e di quale tipo. Certo, sarebbe il colmo che tutta la fatica fatta per rintracciare natali ellenici a chi non sapeva di averli, e magari non li aveva, venisse vanificata in questo modo stupido, pescati con le mani in pasta in casa propria. Per definirei due dopati, autorizziamo gli Angelos a usare il cognome del ricevitore azzurro che affronterà la Grecia nel torneo olimpico: Bischeri.

Fino alla morte nel 1994, Nixon ha sempre negato che le elezioni del 1972 abbiano influenzato le sue scelte in Vietnam, li nastro sembra ora ad alcuni storici una sorta di «confessione registrata», ma Kissinger, intervistato dall'Associated Press, ha respinto questa lettura, ribadendo che Nixon non aveva mai considerato seriamente in quel periodo di lasciare Saigon.

Non risulta che, all'atto della cancellazione, i fiorentini abbiano messo a ferro e fuoco la città. Possibile che le manette di Pieroni non insegnino nulla? Sfortunato quel Paese in cui un Gaucci può così tanto, e impunemente (per ora). Già oggi, nel frattempo, il procuratore federale Emidio Frascione dovrebbe far scattare i deferimenti nell'ambito del processo sul calcio-scommesse. Si salvi chi può. Detto che ogni posizione va scrupolosamente vagliata, per separare il groviglio di battute e sparate dalle effettive manovre di combine, la gente non invoca la forca, pretende sentenze serie, capaci, non dico di ridare credibilità al sistema, sarebbe il massimo, ma di non sbriciolarne i resti, sarebbe il minimo.

Del resto si legge nella relazione - lo sformo per un'amministrazione pubblica più efficiente e moderna si scontra ancora «con una cultura poco incline ai cambiamenti e alle novità, che tende a frenare tutte quelle iniziative che abbiano forti implicazioni organizzative». Queste resistenze, spiega Stanca, «sono causate fondamentalmente da un ritardo culturale, ma talvolta anche da posizioni di difesa de proprio ruolo, del proprio potere a livello brocratico-amministrativo».

I servizi segreti americani pensano che gli ayatollah abbiano dato soldi e informazioni ai gruppi sciiti, per organizzarli in vista delle elezioni di gennaio, e qualcuno sospetta che stiano passando anche armi e sostegno diretto al leader religioso ribelle Muqtada al Sadr. La Repubblica Islamica nega di aver dato appoggio alla guerriglia, ma ammette che alcuni suoi cittadini potrebbero aver varcato il confine illegalmente. Gli iraniani sono sciiti, così come la maggioranza degli iracheni. L'ayatollah di Najaf al Sistani, considerato il religioso più influente del Paese, è nato in Iran, ma ha preso posizioni moderate dopo la caduta di Saddam. Al Sadr invece ha visitato Teheran, e ha scatenato la rivolta che è ripresa in questi giorni. Alcuni analisti sostengono che l'Iran sta giocando una doppia partita, manovrando tanto gli sciiti moderati, quanto quelli estremisti. Altri ritengono che non è riuscito ad ottenere l'influenza su cui contava, e quindi ora sta incitando le violenze. Altri ancora pensano che voglia evitare lo scontro diretto con Washington, che lo ha inserito «nell'asse del male», puntando invece a mettere i suoi alleati in condizione di vincere le elezioni di gennaio. L'attrito con gli Stati Uniti non si limita all'Iraq, ma anche ai piani nucleari di Teheran, che ha ripreso a costruire le sue centrifughe in risposta alle censure dell'Alea. Proprio ieri, infatti, il consigliere per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice ha detto che «il mondo si è finalmente reso conto del pericolo posto dalla Repubblica Islamica. O verrà isolata, o dovrà sottoporsi alla volontà della comunità internazionale». Gli sciiti rappresentano la maggioranza della popolazione in Iraq, ma sembrano divisi sul rapporto da stabilire con l'Iran. I sunniti, invece, sono i nemici naturali degli ayatollah, contro cui avevano combattuto sotto Saddam durante la guerra degli Anni Ottanta. Oltretutto temono di essere schiacciati dalla maggioranza nel futuro governo, e quindi alimentano la guerriglia nel triangolo intorno a Baghdad. Il rapimento di ieri del diplomatico Faridoun Jihani dovrebbe confermare che i sunniti iracheni, e almeno una parte degli sciiti, non gradiscono le attenzioni di Teheran verso Baghdad.

Il Nuovo Corriere della Sera

371922
AA. VV. 1 occorrenze

È probabile che i precoci o prodigiosi versi di Minou abbiano origine da questa corrente continua di parole, in cui i modi della letteratura passano nel linguaggio comune, attraverso la radio o il cinema, e perfino nella pubblicità commerciale, in cui accade di leggere la raccomandazione d'un prodotto sul ritmo delle poesie che si leggono a centinaia, e che spesso presentano l'incoerenza delle fantasticheria infantile tutta verbale, e tutta nell'aggruppamento del suoni, o nel prestigio del puro suono della parola. Si sarà notato come la pubblicità, che un tempo si faceva in versi rimati, ora abbia adottato la forma della prosa ritmica, più o meno coscientemente. Nessuna meraviglia che i versi della bambina prodigio somiglino a quelli dei verseggiatori adulti. Per molti anni, le arti in genere sono state 5 ridotte a fenomeno istintivo; e in questo senso la bambina Minou, come i disegnatori bambini, entrano in una letteratura e pittura senza storia, ferme al loro momento di emozione e di semplice suggestione del suono, o del ghirigoro sulla carta.

La Stampa

373084
AA. VV. 5 occorrenze

Pensiamo invece che abbiano pagato il calendario che li ha opposti al Parma e all'Atalanta, le due squadre più in forma del momento insieme all'Inter, mentre loro non sono al meglio. Riaffiorano i problemi strutturali. Un gol segnato in tre partite (su autorete a Piacenza) riporta alle difficoltà offensive di inizio stagione: un momento di straordinaria vitalità le aveva congelate, è bastato perdere un po' di brillantezza e la Juventus fatica a buttar dentro il pallone perché ha bravi attaccanti ma nessun vero bomber e contro l'Atalanta antica di Mondonico ne sarebbe servito almeno uno. L'uscita di Boksic per un'entrataccia di Rustico (durissima in tv molto più di quanto si fosse visto sul campo) ha complicato le cose e vedremo come vi ovvierà Lippi fino al ritorno del croato. Ieri l'ha fatto in confusione: l'entrata-uscita di Vieri non è stata esemplare, si capisce che tra i due sia scoppiato qualcosa. L'Inter e la Sampdoria a due punti inquietano i bianconeri più di quanto non lo facesse un magnifico Vicenza (due gol annullati per fuorigioco a Milano, l'arbitro ha visto bene, si vede sempre bene con gli outsider). Hodgson si è risollevato mentre stavano per cacciarlo, Ancelotti era con un piede fuori Parma e ha vinto tre partite, Eriksson non è mai andato bene come da quando è certo che a fine stagione si leverà di torno: l'importante è sentirsi provvisori. Domenica all'Olimpico nella notturna con la Lazio la Juve potrebbe perdere persino lo scudetto d'inverno. Pareva «impossibilissimo», direbbe Matarrese, un vecchio amico. In curva a Torino si sono visti striscioni contro il sindaco e il direttore di un giornale: curiose certe spontanee attenzioni negli ultra. Ma da ieri lo scudetto è di nuovo nei pensieri. Se è più difficile perdere una guerra che vincerla, come diceva Malaparte, la Juve torni alle cose facili.

Sullo stesso John John, che con il suo matrimonio di pochi mesi fa ha fatto piangere tante giovani fanciulle, ci sono migliaia di occhi puntati pronti a cogliere ogni screzio con la sua Carolyn (e infatti negli ultimi giorni si dice che i due abbiano litigato durante il Capodanno trascorso a Bozeman, nel Montana). Ma Jackie no. Sulla donna che era riuscita a soddisfare l'inconscia «voglia di monarchia» degli americani, i quali secondo i sociologi - invece di essere grati alla storia per aver loro risparmiato una casa reale passano il tempo a sentirne la mancanza, nessuno aveva finora «osato» scherzare. Ci prova Gip Hoppe, un autore nato e cresciuto a Boston, cioè nel «reame» dei Kennedy, con risultati che - stando alle critiche ricevute in provincia, dove lo spettacolo ha fatto il suo rodaggio - sono piuttosto lusinghieri. Perfino il momento dell'assassinio di Dallas, dicono quelli che hanno visto la commedia, riesce ad essere spassoso, centrato com'è su Abraham Zapruder, quello che per caso filmò la scena, tutto intento a vantare i meriti della sua super-8. Le «grandi figure» della famiglia, comunque, hanno un ruolo secondario - passano sul palcoscenico ogni tanto, come velocissime meteore - perché al centro della vicenda ci sono le figure femminili, e fra loro ovviamente Jackie. A un certo punto, quando viene introdotta come promessa sposa di John, le sorelle di lui, rappresentate come viziose e annoiate aristocratiche, la sottopongono a una specie di esame. «Jacqueline, fa rima con queen (regina)», dice Eunice per incoraggiarla; mentre Pat, molto più sbrigativa, le chiede: «Tu preferisci calciare o tenere?» (un'espressione mediata dal foot-ball che riferita al sesso vuol dire grosso modo: ti piace essere attiva o passiva?). Jackie, un po' frastornata, risponde che lei più che altro preferirebbe prendere un bel bagno caldo.

È significativo che i sette leader sindacali perseguiti da mandato di cattura abbiano cercato scampo in una tenda eretta dietro l'abside della cattedrale benché nessuno di loro sia cattolico: finora il loro «santuario» non è stato violato. Dal pulpito, il cardinale ha lanciato un appello al dialogo rivolgendosi a governo, imprenditori, lavoratori. Dal governo, cui rimprovera di aver fatto passare la legge «in modo irregolare», sollecita dialogo e compromesso per una «alternativa che ridia fiducia al popolo», abbandonando rigidità e intransigenza. Agli imprenditori chiede «concessioni e condivisione della sofferenza, nella consapevolezza che far crescere la qualità della vita dei lavoratori rafforza la competitità internazionale del Paese». Anche agli operai chiede la rinuncia all'intransigenza, ammonendo che scioperi generali portano non solo a paralisi della produzione, ma a «distruzione dell'ordine sociale». Perciò, necessità di dialogo e compromesso, dei quali «la democrazia è il frutto», con il monito che «se coloro che hanno il potere rifiutano il dialogo, la democrazia diventa un albero che cresce sul sangue».

Hussein ha saputo alzare la bandiera della pace e piange le lacrime vere, forse le più sentite di tutte, al funerale di Rabin; ha saputo tuttavia usare nei confronti della nuova Israele di Netanyahu toni più pacati di quanto non abbiano fatto gli altri vicini arabi di Israele, pur mostrando la sua disapprovazione al momento opportuno. Mai pero, ha agitato venti di guerra come ha fatto l'Egitto, per non parlare della Siria. E nello stesso tempo, quella cupola d'oro della moschea di Al Aqsa che brilla nel cielo di Gerusalemme, appartiene moralmente sì, in parte ai palestinesi di Arafat, ma in parte il re distende ancora sopra la sua mano protettrice, che ò tuttora più gradita a Israele di quella palestinese. Inoltre, la Giordania è sempre l'ultima cartina di tornasole della situazione mediorientale. Finché il re mantiene un volto sereno, è questo è vero sia per Arafat che per Netanyahu, nulla ò perduto in Medio Oriente. Il re è una sponda potente per l'una e l'altra parte del conflitto, ricco del potere contrattuale e morale che gli dà l'equilibrio, e anche del potere pratico sugli affari del Medio Oriente e sul fiume di denaro che va a finire nella conservazione dei beni religiosi musulmani, che certo l'autonomia palestinese non è in grado di affrontare. E ancora più al fondo, non bisogna mai dimenticare che il 70 per cento dei sudditi di Re Hussein sono palestinesi; e che Israele, seguita a sognare di nascosto che la vera patria palestinese sia alla fin fine una confederazione che comprenda anche una Giordania forte e il controllo della situazione. È per questo dunque che Dennis Ross, ormai distrutto dai defatiganti colloqui senza costrutto di questi giorni ormai punteggiati da scoppi troppo pericolosi, come l'attentato di Noam Friedman a Hebron, e le bombe di Tei Aviv ha chiesto al re, prima del gesto definitivo di andarsene, di essere luì a usare il suo potere, il suo volto forte e pulito per affrontare i due nemici ormai in realtà divisi da un piccolo gap che nessuno dei due, per questioni di principio, voleva superare per primo. Infatti l'accordo di Hebron (era ormai noto a tutti), era stato già concluso da settimane e lo sgombero è pronto in ogni particolare. In realtà quello su cui si discuteva era ormai il seguito sulla vicenda, ovvero come proseguire nello sgombero del West Bank anche nelle zone B e C, ovvero fuori delle città. Netanyahu aveva proposto di concludere l'evacuazione nel '99, cosa che aveva fatto sobbalzare Arafat il quale opponendo un rigido rifiuto si era impuntato sul settembre del '97. Dennis Ross in queste ore cercava di mediare puntando al '98, e questo pare che sia il punto che re Hussein ha discusso per dodici ore consecutive prima con Arafat e poi nella notte piena delle luci di Tel Aviv dopo la sua drammatica discesa con l'elicottero nell'ufficio di Netanyahu. Il suo viso è apparso alla conclusione dell'incontro, durante la conferenza stampa, soddisfatto quanto quello del primo ministro d'Israele, e consapevole della sua forza: se ce l'ha fatta davvero (col permesso di Mubarak con cui ha parlato ripetutamente per telefono) avrà portato a casa innanzitutto la grande soddisfazione di essere rimasto fedele alla pace anche in tempi duri come questi, in cui tutti i leader hanno compiuto i loro tradimenti.

Si spiega così come alcuni consumi opulenti - produzioni limitate o d'importazione - abbiano tenuto, mentre le grandi fabbriche dal mobilio all'abbigliamento, dagli elettrodomestici alle scarpe - girino a basso ritmo e l'economia nel suo complesso rimanga depressa; si spiega come la crisi della domanda intenta spinga verso l'alto il cambio, rendendo più difficile che le esportazioni possano sostituirla; si spiega così l'abbondante liquidità che stava nascosta, pigra e svogliata, ma pronta a tentare una speculazione sui titoli azionari senza con questo penalizzare gli impieghi di titoli di Stato; si spiega così un ritmo di investimenti ancora discreto, ma prevalentemente alimentato da una strategia di difesa dei margini operativi su mercati che si vanno restringendo. L'aspetto più negativo della situazione attuale dell'economia italiana è che anche i suoi dati positivi - la bilancia commerciale, la forza della lira, i mercati finanziari, forse lo stesso raffreddamento dei prezzi e l'arretramento dei tassi d'interesse - sono effetto della stagnazione e come tali non possono essere volti, da soli, a sostenere un processo di crescita più deciso. Oltre due secoli fa lo si era capito. Al contrario oggi, pur con una esperienza infinitamente più ampia e con una evidenza dei fatti esplicita quant'altre mai, si continuano ad invocare misure e politiche di contenimento del reddito distribuito, e, quindi, di restringimento della dimensione dei mercati. Per una ripresa si fa conto su un aumento delle esportazioni. Ma se, in un'area integrata come l'Europa, tutti fanno affidamento sulle esportazioni, chi mai potrà importare nella misura necessaria per sostenere lo sviluppo di tutti?

La Stampa

373583
AA. VV. 1 occorrenze

In questo percorso, sopra una totalità di cinquecento e novantun chilometro, ne abbiano più di duecentosessanta di vie acquee già esistenti. Per tutto il tratto, salvo, che dal lago di Costanza a Basilea, dove la trazione dovrebbe essere mista, si farebbe uso del rimorchio, cioè della trazione più economica. Nel caso dello conche, naturalmente, la trazione sarebbe fornita dallo stesso movimento delle acque, che sarebbero utilizzate come forza motrice.

La Stampa

376048
AA. VV. 4 occorrenze

Le varie giurie (il concorso è riservato a pianisti di ambo i sessi che non abbiano superato i 30 anni di età), tutte presiedute dal maestro Ferrato, durante le varie edizioni hanno visto la partecipazione di importanti personalità del mondo musicale nazionale, come i maestri Emilio Bonino, Giuseppe Bizio, Franco Trabucco e Marco Vincenzi, del conservatorio «Paganini» di Genova, Otello Calai, di Napoli; Lia De Barberiis, Raffaella D'Esposito del conservatorio S. Cecilia, di Roma; Eli Perrotta, del conservatorio «Verdi», di Milano; Lidia Proietti, del conservatorio «Martini», di Bologna e Piero Guarino, del conservatorio «Boito» di Parma.

Sull'utilità di una simile iniziativa concordano tanto un gruppo di docenti quanto una serie di studenti inseriti nel contesto dell'idea di immagine pubblicitaria, per quanto riguarda invece i passi ancora da compiere, ritengo che i lavori di La Salle abbiano ancor di più evidenziato la necessità, da parte delle strutture attualmente esistenti, di aggiornarsi rispetto alla formazione degli studenti, indirizzandoli verso le moderne tecniche di comunicazione di massa».

Il punto della situazione è stato fatto dal prefetto di Genova, Santo Corsaro: «Escludo nella maniera più assoluta che i clandestini iraniani abbiano avanzato richiesta di asilo politico in Italia, peraltro impossibile, stanti le attuale convenzioni internazionali. Ho appreso dalle autorità spagnole e dall'ufficio profughi di Roma, che era in contatto con la Spagna, che i tre iraniani hanno espresso il desiderio di chiedere asilo politico alla Germania Federale perché uno dei tre ha un fratello che da tempo vive e lavora in quello Stato, che, tra l'altro, come la Spagna, può acconsentire alla richiesta».

Dello stesso avviso si dimostra Mondonico che, malgrado i numerosi contrattempi lo abbiano spesso obbligato ad escogitare soluzioni alternative rispetto a quelle che aveva in mente di adottare, dimostra di non aver perso il suo proverbiale humour. «Anche gli infortuni occorre metterli nel conto, per cui quando arrivano non mi sembra giusto lasciarsi andare a piagnistei — dice il tecnico di Rivolta d'Adda—. Non credo perciò utile parlare continuamente di infortuni o di Como incerottato, anche se si tratta di una innegabile realtà. In campo con il Milan ci saranno undici elementi con la netta convinzione di poter ottenere un risultato utile. Il Como con i rossoneri infatti giocherà per far muovere la classifica, senza porsi limiti, anche se nessuno si nasconde le difficoltà dell'incontro con il Milan».

Corriere della Sera

377353
AA. VV. 2 occorrenze

Per Gino Colombo, esistono molti punti oscuri: si dice infatti che non la Base, ma altre correnti abbiano voluto escluderlo. Proprio coloro che Gino Colombo ritiene oggi «congiurati» avrebbero invece ben visto una sua candidatura per risolvere i complessi equilibri politici all'interno della Regione.

Prima di tutto gli americani, che contro ogni pronostico, e con la squadra più debole che abbiano schierato negli ultimi anni, hanno vinto il campionato mondiale: ebbene, sono stati decisamente ridimensionati dall'Olimpiade, nella quale sono stati battuti e superati da molte squadre. In realtà gli USA hanno un solo fuoriclasse, Billy Eisenberg, che gioca con un partner non alla sua altezza, Fred Hamilton; una coppia solida ma mediocre: Ross-Paulsen; e una coppia che non ha più nulla da dire: Soloway-Rubin. Hanno vinto il mondiale solo per mancanza di avversari.

La Stampa

378005
AA. VV. 1 occorrenze

Starace ha avuto modo di rilevare come in Torino queste abbiano raggiunto nella forma e nella sostanza la migliore efficienza ed ha sottolineato come l'organicità della distribuzione e la stabilità delle istituzioni create rispondano appieno ai criteri ispiratori in questo campo dell'azione fascista. Proseguendo, il Segretario del Partito ha accennato ai compiti nuovi che spettano al Fascismo ed al popolo torinese, uniti nell'appassionata fedeltà al Duce. Constatato come l'attrezzatura solida e sana dell'industria torinese sia garanzia per il raggiungimento dei fini autarchici cui tende la nostra economia, l'on. Starace ha particolarmente sottolineato, con felicissime immagini, il compito che parallelamente a quello della grande industria al servizio della difesa nazionale e del progresso tecnico svolgono le attività per la Moda Italiana che si irradia da Torino, ed ha in sintesi riavvicinato i due motivi ideali e pratici per concludere con la constatazione che Torino è attrezzata nello spirito e nei mezzi per servire la Nazione in ogni evenienza. Ha terminato dicendo che non solo in questi settori, ma anche negli altri che riguardano la vita del Partito, si può affermare che il Fascismo torinese e già da considerarsi sul piano imperiale.

Il Nuovo Corriere della Sera

378722
AA. VV. 2 occorrenze

Rifare una mano gravemente lesa può esser pericoloso finché i tessuti sono infetti e sporchi in conseguenza dell'incidente; meglio attendere in questi casi qualche ora e magari due o tre giorni, finché i trattamenti locali e generali abbiano consentito quelle perfette condizioni di sterilità senza le quali nemmeno il più abile degli specialisti può sperare di conseguire buoni risultati.

Credo nella partnership, non in Paesi che abbiano la posizione di satelliti: l'uguaglianza è assolutamente fondamentale».

Il Corriere della Sera

379351
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Se si potessero conoscere, come si possono facilmente intuire, i mille ripieghi ingegnosi, gli infiniti sacrifici personali, le severe e intransigenti rinunce della vita quotidiana e domestica, attraverso le quali ogni famiglia, specialmente popolana, reagisce contro l'assedio economico che ci circonda e ci onora; se si potesse fare il conto insomma delle innumerevoli forme in cui la donna, nel santuario della casa, accetta il fardello della Guerra e prepara per proprio conto le condizioni dell'immancabile vittoria, si vedrebbe come lo spirito del Fascismo e la mirabile disciplina mussoliniana abbiano compenetrato nel profondo anche quella metà del popolo italiano, che per costume si era sempre astenuta dalle lotte politiche e si era contentata di soffrire e di offrire in silenzio.

La Stampa

380433
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La mancata riforma degli istituti di secondo grado ha posto ai presidi e ai professori il problema di evitare che gli alunni usciti dalla nuova scuola media unica abbiano a subire delle conseguenze negative sul piano psicologico e didattico. Il ministero della Pubblica Istruzione, all'inizio di quest'anno scolastico, ha invitato i docenti a «cercare di rimuovere le difficoltà che i licenziati dalla nuova scuola media potranno incontrare nell'ambientarsi entro le scuole secondarie di secondo grado che rispondono a finalità differenti e richiedono, fin dalla classe iniziale, l'impegno dì una razionalità più rigorosa e d'una diversa sistemazione del sapere».

Se ne vede qualcuna nei locali «beat», ma non si può affermare che, per ora, abbiano successo neppure fra le giovanissime. Vienna è sempre stata restia ad accogliere le stravaganze della moda; ed anche in questo caso segna il passo. Le male lingue insinuano che a Vienna si usa attendere anche due o tre anni prima che si dia il via libera ad una novità di costume, come quella delle «minigonne» o dei «capelloni». Se qualche «ribelle» ha osato mostrarsi in pubblico in simili tenute è subito ritornato alla normalità, quasi per tema di perdere l'equilibrio o di farsi ridere in faccia nei pubblici locali o per la strada.

Il Corriere della Sera

381531
AA. VV. 3 occorrenze

Ma queste saranno impossibili se essi persistono nella pretesa manifestata che il Governo definitivo non debba essere composto di uomini che abbiano avuto a che fare col recente colpo di Stato, pretesa che equivale a scartare lo stesso Pilsudski.

Tale miglioramento fu conseguito nonostante che ai primi dieci mesi dell'anno finanziario abbiano fatto carico maggiori spese per 2.089 milioni al netto di diminuzioni varie di stanziamento, fra cui notevoli quelle relative, all'eliminazione dal bilancio dello Stato delle partite relative ai debiti di guerra contratti all'estero e che fanno carico alla Cassa autonoma istituita per l'ammortamento dei debiti stessi. Queste diminuzioni, che ammontano per il corrente esercizio a 1.190 milioni, hanno effetto anche nei bilanci degli esercizi futuri.

Zeno Verga ha quindi commemorato i cavalieri caduti e nella epica giornata del 20 maggio 1859 a Montebello, e ha colto l'occasione per ricordare l'ardente fratellanza che unì quel giorno gli eserciti d'Italia e di Francia e per auspicare che vincoli altrettanto saldi abbiano a tener uniti anche per l'avvenire i due paesi latini. L'oratore ha chiuso il suo applaudito discorso ricordando gli eroismi ed i sacrifici dei cavalleggeri nell'ultima guerra ed inneggiando alla grandezza della Patria.

Corriere della Sera

384063
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A proposito del gol che ha sbloccato il risultato, Maradona ha detto:«Non capisco come i difensori italiani abbiano potuto concedere tanta libertà a Platini, consentendogli di presentarsi tutto solo in area. Un tipo come lui va fermato prima perché si sa che non perdona».

E ci chiediamo se la produzione straniera, da quella americana alla francese, ignorando i contributi italiani, affonda in un provincialismo deludente, o se i lavori portati a termine presso di noi abbiano il destino della dimenticanza e della cancellazione perché parliamo una lingua che la boria delle nazioni relega nel non valido.

Ed è probabile che i documenti autografi dell'egira solmiana, come la chiamò Contini, ossia del periodo di più strette interazioni fra i due poeti-amici, Solmi e Montale, abbiano altra consistenza. Ma intanto il lettore scoprirà in (e fra) queste righe, qualche libera spietatezza di giudizio su autori c libri del periodo (i bestioni, tipo «Angelini ed altri in ...ini»), che il tradizionale tono felpato del Montale ulteriore attenuerà; e anche sbrigatività e indipendenza pur nei confronti dei più vicini, Linati compreso. (Mentre resta piuttosto inspiegabile, e divertente, l'episodio del tentato approccio ad Ugo Ojetti, «mostro contemporaneo», con immediato capovolgimento... ).

Ieri mattina, dopo aver trascorso una notte agitata, è morto nonostante i medici abbiano tentato tutto il possibile. Assieme a Mazzetto, quando l'incidente è accaduto, si trovava il suo compagno di squadra Vincenzo Salomon. Nella breve carriera, Mazzetto era già stato anche chiamato nel giro della squadra nazionale.

La Stampa

385637
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Nel 1946 i tedeschi che potevano permettersi il lusso di una villeggiatura all'estero erano poco più di duecentomila (parecchi, tuttavia, se si pensa alle condizioni cui era ridotta la Germania); quest'anno si calcola — precise statistiche non sono state ancora pubblicate — che abbiano varcato i confini per una vera e propria vacanza (resta escluso quindi il piccolo traffico di frontiera per il week-end) non meno di dodici milioni di persone.