Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

ITTIG

Risultati per: abbastanza

Numero di risultati: 73 in 2 pagine

  • Pagina 2 di 2

Il riordino dell'amministrazione centrale: criteri, condizioni e strumenti - abstract in versione elettronica

82471
Torchia, Luisa 1 occorrenze
  • 2000
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

In conclusione, relativamente agli strumenti, il sistema disegnato dalla legge è abbastanza chiaro nel sottolineare la necessità di dare attuazione alla delega con due decreti legislativi, uno per la Presidenza del Consiglio, e uno per la riforma dei Ministeri, di modo che la predisposizione di molte riforme settoriali sarebbe considerata una violazione dello spirito della delega.

Le modifiche alla IV e VII direttiva per consentire l'applicazione dei principi IASC - abstract in versione elettronica

85919
Caratozzolo, Matteo 1 occorrenze
  • 2003
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Fra gli obiettivi perseguiti vi sono, quindi, la rimozione dei conflitti esistenti fra le direttive contabili e gli IAS (ed in particolare, le incompatibilità con gli IAS esistenti alla data del 1° maggio 2002), la utilizzabilità dei trattamenti contabili facoltativi previsti dagli IAS anche dalle imprese europee che non siano tenute ad uniformarvisi; l'aggiornamento della struttura fondamentale delle Direttive, al fine di predisporre un «quadro concettuale» (framework) per il financial reporting che sia conforme alle moderne pratiche contabili e abbastanza flessibile per tener conto dei futuri sviluppi degli IAS; la creazione di una «piattaforma comune (a level playng field) fra imprese che applicano gli IAS ed altre imprese, anche per facilitare a queste ultime il passaggio ai principi IASC qualora volessero accedere alla quotazione nei mercati regolamentati.

La compatibilità fra i principi contabili internazionali IAS/IFRS e quelli nazionali - abstract in versione elettronica

86463
Giussani, Alberto 1 occorrenze
  • 2004
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Si tratta di un corpo di principi abbastanza dettagliati ma, nel contempo, sufficientemente flessibili per stare al passo con l'evoluzione del mondo degli affari. Al momento, non sono previste esenzioni o semplificazioni per le imprese di minori dimensioni. Le regole IAS sono profondamente diverse dalla normativa italiana, codice civile e principi contabili CNDCR. Una disamina esaustiva di tutte le differenze è impossibile per mancanza di spazio ma fra quelle di maggior portata si possono citare le aggregazioni di impresa (es. fusioni) da contabilizzarsi sempre a valori correnti, il calcolo delle perdite durevoli di valore in funzione di un cash flow presunto, l'attualizzazione del TFR, la rivalutazione dei beni materiali e immateriali, la valutazione degli strumenti finanziari. Alcune semplificazioni sono però possibili in sede di transizione al primo bilancio IAS. La UE ha in corso di modifica le direttive sul bilancio per allinearle agli IAS e questo è un passo verso la futura adozione dei principi internazionali in tutti i bilanci europei ed anche gli operatori italiani devono perciò approfondire le loro conoscenze in materia.

Il Rapporto 2001-2002 sulla prassi dell'eutanasia nei Paesi Bassi: considerazioni critiche - abstract in versione elettronica

86629
Eijk, Willem 1 occorrenze
  • 2004
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Un dato significativo è che l'introduzione delle cure palliative (CP) in Olanda ha avuto luogo abbastanza tardi (nella seconda metà degli anni Novanta del XX secolo), l'introduzione dell'eutanasia invece presto (cioè negli anni Settanta). Medici che svolgono il ruolo di consultori in casi di eutanasia nei Paesi Bassi hanno constatato che la frequenza di richieste di eutanasia è diminuita considerevolmente dopo l'introduzione della CP. La conclusione è che l'applicazione delle CP costituisca la garanzia migliore per un trattamento adeguato della condizione di fine vita e un efficace antidoto contro la richiesta eutanasica.

Sanzioni amministrative comunali e potere sanzionatorio dell'Ente locale - abstract in versione elettronica

90483
Fontana, Giovanni 1 occorrenze
  • 2005
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Siamo abbastanza convinti che l'esercizio del potere sanzionatorio individua e distingue una norma giuridica da una norma morale o, vieppiù, da una comune norma consuetudinaria o di locale uso, se non da un mero comportamento umano, capace comunque di produrre effetti. Ma siamo ancor più convinti che se l'esercizio del potere passa per le mani della p.a., tramite l'attività di verifica e controllo degli agenti pubblici, la misura delle sanzioni o delle pene che possono essere applicate a chi viola le norme, è stabilita dalla legge ed applicata dall'Autorità, in modo tale da garantire una misura afflittiva idonea a determinare in maniera equanime una "pressione giuridica" sulle coscienze. Altri ritengono, invece, che la scelta del legislatore che ha emanato e novellato il testo unico delle leggi comunali e provinciali di inizio secolo, è andato nella direzione di riconoscere più ampi poteri alla p.a. locale, quasi a determinare una sorta di Stato formalmente unitario, ma sostanzialmente frammentato in microgiurisdizioni, nell'ambito delle quali l'applicazione delle misure sanzionatorie può variare anche notevolmente a seconda che il comportamento illecito sia avvenuto in un territorio comunale piuttosto che in un altro. Esemplificando, potrebbe accadere che chi passeggia con il cane privo di guinzaglio e attraversa un ponte che collega due Comuni, per una stessa violazione, possa essere sanzionato con misure afflittive sostanzialmente diverse, in quanto da un lato del fiume ciò comporta un fatto grave e, dall'altro, un fatto di poco conto: questa è certezza del diritto?

Nata come conseguenza di un errore professionale - abstract in versione elettronica

90701
Eijk, Willem J. 1 occorrenze
  • 2005
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

A parte questo problema fondamentale, possiamo chiederci quali siano le eventuali conseguenze della sentenza: al di là dei quadri giuridici, è escluso che l'accettazione sociale, abbastanza ampia nei riguardi dell'aborto selettivo, sia portata ad esercitare una certa pressione sociale sui genitori di un figlio handicappato non ancora nato? Se l’omissione della diagnostica prenatale può essere qualificata come un errore professionale nel caso in cui un figlio handicappato è nato, ospedali, medici e ostetriche non cercano di tutelarsi il più possibile contro eventuali richieste, effettuando per ogni minima cosa un esame prenatale e, forse, raccomandando un aborto procurato?

Lo svolgimento del rapporto di lavoro e le discriminazioni relative all'età - abstract in versione elettronica

93839
Galantino, Luisa 1 occorrenze
  • 2006
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

In quest'ultimo caso, la legittimità delle differenziazioni trova sostegno nella disciplina comunitaria antidiscriminatoria, che concede ai legislatori nazionali margini di manovra abbastanza ampi per emanare disposizioni contenenti misure di differenziazione basate sull'età purché ubbidiscano ai canoni di ragionevolezza e proporzionalità.

Lo status di disoccupazione tra legislazione statale e provvedimenti regionali - abstract in versione elettronica

98459
Garofolo, Domenico 1 occorrenze
  • 2007
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

L'A. si propone una rilettura delle nozioni introdotte dal D. lgs. n. 181/2000 relativamente all'accertamento dello status di disoccupazione alla luce dei relativi provvedimenti di attuazione emanati dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, dopo aver rilevato come la risposta regionale ai vari interrogativi suscitati da tali nozioni appare abbastanza omogenea. L'A. si sofferma in primo luogo sulla nozione di lavoratore svantaggiato considerando le categorie espressamente considerate dal D. lgs. n. 181/2000, i provvedimenti sopravvenuti che pure hanno fatto riferimento a tale nozione (in particolare il D. lgs. n. 276/2003), il problema della natura tassativa o esemplificativa dell'elencazione contenuta nel provvedimento in esame, la risposta nel senso della seconda alternativa emergente a livello di legislazione regionale, la rassegna esplicativa delle categorie da quest'ultima considerate. Successivamente sono ricostruite dall'A., alla luce della legislazione regionale, le nozioni di soggetto "privo di lavoro", "disponibilità alla ricerca di un'attività lavorativa", "giustificato motivo" in relazione alla mancata presentazione alla convocazione da parte del servizio competente, "disponibilità allo svolgimento di un'attività lavorativa" e "congruità dell'offerta lavorativa". Specifica attenzione è riservata all'esame della funzione rivestita, nella legislazione regionale, dal "Patto di servizio". A fronte di questa analisi, l'A. affronta il tema centrale della definizione dello status di disoccupazione con riferimento alle questioni, ancora aperte, relative al coordinamento tra legislazione nazionale e regionale quanto alla definizione degli obblighi cui il disoccupato deve sottostare per il mantenimento della titolarità dello status e ai presupposti che riguardano la titolarità del trattamento previdenziale. Il problema, conclude l'A., non riguarda quindi solo l'unificazione della nozione di disoccupazione bensì il necessario coordinamento tra questa nozione unica, di fonte statale e le regolamentazioni regionali.

Note di metodo al disegno di legge in materia di dichiarazioni anticipate di trattamento (tra molteplici conclusioni detruentes ed almeno una proposta construens) - abstract in versione elettronica

118305
Agosta, Stefano 1 occorrenze
  • 2010
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Il panorama giuridico oltreconfine appare, sul tema de quo, a conti fatti abbastanza variegato (così, ad esempio, in Spagna, Germania, nonché Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia e, più di recente, Messico). Quanto all'Italia, era (ed è tutt'ora) da chiedersi se fosse davvero indispensabile una legge ad hoc sul testamento biologico, considerato che nessuna delle argomentazioni pure utilizzate a favore di un tempestivo intervento legislativo è apparsa davvero irresistibile. Sul piano del metodo legislativo osservato, comunque, non pochi dettagli del passaggio parlamentare da poco conclusosi in Senato destano più d'una perplessità: i risicatissimi "tempi" di approvazione del d.d.l. in tema di dichiarazioni anticipate di trattamento; gli effettivi "destinatari" di esso (i quali, occorre rammentarlo, non dovevano certo essere i singoli protagonisti di un caso giudiziario, per quanto straziante e doloroso, ma piuttosto l'intera comunità dei consociati); l'"oggetto" scelto (ben lungi dall'attuare con legge un diritto già costituzionalmente consolidato si è, casomai, intravisto un Parlamento indaffarato più a sgombrare un "pieno" di diritti che desideroso d'integrarlo con poche, semplici, norme tecniche a contorno); il c.d. drafting legislativo (essendosi caparbiamente prediletta la strada di una disciplina minuziosa e dettagliata in luogo di più ampie ed elastiche previsioni). Anni ed anni di fiduciose speranze, e logoranti aspettative, non sono evidentemente bastati ad evitare che il legislatore approvasse una normativa - a tacer d'altro - poco sincera, tendenzialmente fuorviante, contraddittoria e discriminatoria nei suoi esiti ultimi (quando, invece, ad una legge "pesante" come quella all'esame, poteva più ragionevolmente preferirsi una, più agile, disciplina di soft law, ad imitazione di quanto già accaduto, ad esempio, in tema di divorzio o aborto).

La frode alle quote latte - abstract in versione elettronica

122483
Ascione, Maurizio 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

I fatti sono abbastanza recenti (fine anni '90-2007, 2008), ma sono già intervenute alcune pronunce di merito (nel 2009 presso il Tribunale di Saluzzo, nel 2010 in Pordenone) all'esito di procedimenti incentrati sulla ipotesi di truffa aggravata ai sensi dell'art. 640 comma 2, n. 1, c.p. La vicenda è stata vagliata anche presso la Suprema Corte (sez. IV, sent. n. 2808 del 2009), e i giudici di legittimità hanno intravisto l'elemento centrale della frode nella interposizione fittizia di apparenti società - prime acquirenti del latte le quali, "schermando" gli illeciti spostamenti di liquidità a favore dei produttori splafonatori, hanno compromesso il sistema della riscossione e del versamento di milioni e milioni di euro dovuti allo Stato a titolo di prelievo supplementare. Viene poi affrontato l'aspetto della natura giuridica del primo acquirente del latte, siccome destinatario degli obblighi della riscossione e del versamento del prelievo supplementare, potendo la gestione illecita di tali fasi fare emergere le fattispecie del peculato (tema affrontato dalla sentenza del Tribunale di Pordenone).

Customer satisfaction in INAIL: una metodologia statistica di indagine sul grado di soddisfazione dell'utenza - abstract in versione elettronica

124993
Paoletti, Maria Cristina 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

E' stato fissato come obiettivo il giudizio "abbastanza soddisfatto" rispetto al quale verrà valutato l'operato della Sede.

E' davvero auspicabile il ritorno al nucleare? - abstract in versione elettronica

125531
Cardinale, Antonio 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

In aggiunta il piano dei tempi proposto è abbastanza irrealistico e per essere realizzato richiederebbe l'adozione di procedure di emergenza. I costi di investimento risultano troppo alti rispetto alle opportunità di lavoro create e troppo incerti se si considera l'esperienza del budget della centrale di Olkiluoto. Da ultimo non sono stati presi in considerazione i costi per il decommissioning finale del sito e lo smaltimento dei relativi rifiuti radioattivi ad alta attività.

Il punto sul telelavoro - abstract in versione elettronica

140481
Toriello, Silvana 1 occorrenze
  • 2013
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

In particolar modo l'analisi condotta rileva alcuni limiti di tutela abbastanza evidenti in particolare per i telelavoratori parasubordinati che svolgono la loro prestazione di lavoro al di fuori dei luoghi di lavoro del committente, per i quali, come tutti i lavoratori parasubordinati in genere, sembra persistere un vuoto legislativo di tutele specifiche.

La pianificazione della produzione sostenibile di energia da biomasse tra modelli cogenti e modelli volontari - abstract in versione elettronica

140555
Brambilla, Paola 1 occorrenze
  • 2013
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

L'esigenza di dettare nuove regole cogenti che definiscano i criteri di sostenibilità dell'uso delle biomasse, allo studio nell'ordinamento comunitario, sono fortemente avversate da chi vi vede un rischio discorsivo a livello commerciale e concorrenziale, ma gli studi scientifici convergono verso la necessità che, in un periodo abbastanza breve, sia gli Stati Uniti che l'Unione europea si dotino di nuove regole vincolanti sia relative all'uso del suolo, sia ad una nuova valutazione dell'impatto ambientale della produzione agricola dedicata, sia a nuovi approcci e nuovi schemi di valutazione degli impianti di produzione di energia da biomasse.

La clausola contrattuale standard e la sua natura di bene pubblico (in senso economico) - abstract in versione elettronica

141475
Baffi, Enrico 1 occorrenze
  • 2013
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

In estrema sintesi, si sostiene che la produzione di clausole caratterizzate dal fatto di essere abbastanza vaghe, indeterminate, soggette all'interpretazione discrezionale del giudice, costituisce un bene pubblico in senso economico, in quanto la loro precisazione nel contenuto (principalmente attraverso la giurisprudenza) può beneficiare anche soggetti che non abbiano pagato per tale produzione e che non abbiano intenzione di pagare (i cd. ''free rider''). I costi sarebbero rappresentati dalla elaborazione della clausola stessa e dai costi processuali dovuti alle liti, oltre ai costi reputazionali nel caso in cui le decisioni non siano favorevoli al predisponente. La conseguenza è che il produttore che inserisce una clausola vaga, cioè non del tutto specificata, si dovrebbe accollare tutti i costi per la sua precisazione e tale operazione non sarebbe per lui più conveniente. L'effetto che ne consegue è che una clausola potenzialmente efficiente non entra nei contratti. Infatti nessuno imprenditore troverebbe conveniente sopportare i costi privati anche se ciò sarebbe socialmente desiderabile. In un contesto diverso, si ha il tipico problema del faro che nessun aratore finanzia e che viene studiato nei manuali di economia.

Regola del B.A.R.D. nel giudizio d'appello e riforma ''contra reum'' della sentenza assolutoria - abstract in versione elettronica

142221
Scarcella, Alessio 1 occorrenze
  • 2013
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

La Sesta Sezione penale della Corte di cassazione si occupa, con la sentenza in commento, di una questione non ancora abbastanza approfondita nella giurisprudenza di legittimità in quanto sostanzialmente nuova nel panorama esegetico. Il tema è quello della valutazione della regola del B.a.r.d. (Beyond Any Reasonable Doubt), oggi fissata dall'art. 533, comma 1, c.p.p., nel giudizio d'appello. Qual è, infatti, il "metro" di giudizio che dev'essere utilizzato dal giudice di secondo grado che si trovi di fronte ad una sentenza assolutoria? Quali sono i parametri valutativi cui il giudice d'appello deve richiamarsi ove, a seguito di impugnazione del P.M. [Pubblico Ministero], quegli stessi elementi probatori che hanno condotto all'esito assolutorio del giudizio abbiano, diversamente, l'opposta capacità dimostrativa della reità dell'imputato? La questione non è di poco conto, soprattutto laddove si consideri che mentre la condanna deve presupporre la certezza della colpevolezza, l'assoluzione non presuppone la certezza dell'innocenza, ma la mera non certezza della colpevolezza. Nel fornire una risposta al quesito, la Corte afferma un principio certamente condivisibile, precisando che, per la riforma di una decisione assolutoria non è sufficiente una diversa valutazione caratterizzata da pari o addirittura minore plausibilità rispetto a quella operata dal primo giudice, ma occorre che la sentenza di appello abbia una forza persuasiva superiore, tale da far cadere ogni ragionevole dubbio, in qualche modo intrinseco alla stessa situazione di contrasto. Ne consegue, pertanto, che ove quest'ultima si riveli inidonea a far cadere ogni ragionevole dubbio sulla colpevolezza dell'imputato, s'impone l'annullamento senza rinvio della decisione di condanna per insussistenza del fatto.

Transito e protezione dell'ambiente marino negli stretti utilizzati per la navigazione internazionale - abstract in versione elettronica

155829
Fornari, Matteo 1 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

La disciplina della navigazione attraverso gli stretti è prevista in maniera abbastanza articolata dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (CNUDM) (Montego Bay, 1982), entrata in vigore nel 1994. Molte parti della CNUDM sono state adottate, peraltro, dopo accesi dibattiti durante i negoziati, e rispecchiano quindi, sovente, delle soluzioni di compromesso. Ne è un esempio la Parte III della CNUDM, dedicata al passaggio negli "stretti utilizzati per la navigazione internazionale". Questa Parte introduce una importante novità per quanto concerne la navigazione negli stretti. La regola principale è ora il c.d. " passaggio in transito", una modalità di navigazione che si avvicina alla libertà di navigazione in alto mare. Il passaggio in transito si applica agli stretti di particolare rilevanza per la navigazione commerciale e militare, in quanto essi costituiscono la sola rotta per raggiungere determinati mari o in quanto non vi sono altre rotte comparabili dal punto di vista della navigazione e delle loro caratteristiche idrografiche. Ne sono un esempio le Bocche di Bonifacio, lo stretto di Dover, lo stretto di Malacca, lo stretto di Torres. Appare però evidente come il regime del passaggio in transito sia palesemente favorevole agli interessi degli Stati utilizzatori, nonostante sia generalmente considerato il risultato di un compromesso raggiunto durante i negoziati tra Stati costieri di stretti e Stati utilizzatori. È in questo contesto - evidentemente insoddisfacente dal punto di vista della tutela dell'ambiente marino e costiero degli stretti - che devono essere inquadrate le azioni degli Stati volte a garantire una tutela ottimale dell'ambiente marino e costiero degli stretti rientranti nella loro giurisdizione.

Problemi di costituzionalità (e di conformità al diritto dell'unione) della "nuova" mediazione civile obbligatoria: diritto alla tutela giurisdizionale e principio di proporzionalità - abstract in versione elettronica

156209
Zampetti, Giovanni 1 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Sotto quest'ultimo profilo si rinviene la possibilità dell'applicazione del principio attraverso un test abbastanza solido, tenuto conto degli orientamenti della Corte costituzionale, anche sulla base delle affermazioni contenute nella stessa sentenza n. 272 del 2012, e della Corte di giustizia.

Sul titolo delle leggi di revisione costituzionale. Prime riflessioni a margine del disegno di legge di riforma della seconda parte della Costituzione attualmente "in itinere" - abstract in versione elettronica

156303
Carnevale, Paolo 1 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Nell'interrogarsi sulle ragioni di questa opzione abbastanza inconsueta nella nostra tradizione - che si è fondamentalmente orientata in favore del c.d. titolo "muto", sostanziato dal solo richiamo in termini formali dell'oggetto della legge - l'A. mostra, in particolare, come la specifica vocazione funzionale delle leggi di revisione finisca per far perdere di significato ai termini tipici della "querelle" sul titolo delle leggi, senza tuttavia spingere necessariamente verso l'affermazione della giuridica irrilevanza del titolo. Questa, infatti, può essere rintracciata nel ruolo che il titolo delle leggi di revisione costituzionale può giocare nell'eventuale referendum confermativo previsto dall'art. 138 Cost., stante la prassi di ricorrere per il quesito referendario alla formula prevista dall'art. 16 della legge n. 352 del 1970 per le leggi costituzionali (e non di revisione), secondo la quale a finire sulla scheda è proprio il titolo della legge approvata che finisce così per svolgere l'influente ruolo di indicatore sintetico del "thema decidendum" della consultazione popolare.

Problemi di costituzionalità (e di conformità al diritto dell'Unione) della "nuova" mediazione civile obbligatoria: diritto alla tutela giurisdizionale e principio di proporzionalità - abstract in versione elettronica

160521
Zampetti, Giovanni 1 occorrenze
  • 2016
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Sotto quest'ultimo profilo si rinviene la possibilità dell'applicazione del principio attraverso un test abbastanza solido, tenuto conto degli orientamenti della Corte costituzionale, anche sulla base delle affermazioni contenute nella stessa sentenza n. 272 del 2012, e della Corte di giustizia.

Accesso esclusivo ad infrastrutture pubbliche e trasporto non di linea locale su strada: aiuto di Stato o regolazione di mercato? - abstract in versione elettronica

162709
Deana, Francesco 1 occorrenze
  • 2016
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

La Corte di giustizia ha poi precisato che a causa dei differenti regimi di autorizzazione all'esercizio delle rispettive attività, i taxi e "minicabs" si trovano in situazioni abbastanza diverse da renderli non comparabili. Su tale base, la Corte ha ritenuto che la concessione di un accesso privilegiato alle infrastrutture pubbliche in favore dei soli taxi non conferisce loro un vantaggio selettivo. Infine, la Corte di giustizia ha dichiarato che, poiché l'effetto della politica di accesso alle corsie riservate agli autobus, è di rendere meno attraente l'esercizio del servizio di "minicabs" nella città di Londra (e di conseguenza ridurre le opportunità per le imprese stabilite in altri Stati membri di penetrare quel particolare mercato) si deve ritenere che tale sistema potrebbe potenzialmente pregiudicare il commercio tra gli Stati membri.

Sull'articolo 8, 2 comma quater della legge 287/90. Profili sulla valenza e sulla portata della norma nel sistema antitrust - abstract in versione elettronica

163945
Mirabile, Antonio 1 occorrenze
  • 2016
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

D'altra parte è anche abbastanza comprensibile tale silenzio perché nella bilancia della concorrenza hanno sicuramente più peso gli abusi e le intese restrittive, rispetto ad una norma non munita di sanzione. Per il momento è sufficiente sottolineare come la volontà del legislatore fosse quella - con la citata modifica - di emanare una disciplina di carattere generale indirizzata/relativa ad imprese monopoliste o titolari di un servizio economico di interesse generale (SIEG), per norma di legge. Appare, quindi, doveroso quantomeno accennare a tale disciplina, partendo dalla sua genesi e dalla sua finalità, per poi addentrarsi nei temi che più specificamente interessano.

L'ordine di trattazione dei ricorsi tra storia e sistema - abstract in versione elettronica

165229
Presutti, Luca 1 occorrenze
  • 2016
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Tale sistema, tuttavia, nell'evoluzione giurisprudenziale, ha dato adito a situazioni di macroscopica incertezza, poiché, nel caso concreto, è davvero difficile stabilire dove finisce un segmento procedimentale e dove ne inizia un altro, in quanto, nell'indicazione delle fasi procedimentali, l'Adunanza Plenaria è sembrata abbastanza approssimativa, avendone enucleate soltanto tre e ignorando completamente sia alcune fasi precedenti attinenti alla redazione del bando che quelle successive alla valutazione dell'offerta, che pure esistono. Le notevoli incertezze, che la semplicistica suddivisione del procedimento di gara operata dall'Adunanza Plenaria ha generato, hanno indotto la dottrina più attenta ad interrogarsi sulle diverse categorie invalidanti, fino ad individuarne otto. I prossimi obiettivi della giurisprudenza saranno protesi ad individuare quali vizi costituiscono la medesima categoria invalidante, tanto da poter determinare quali ricorsi devono ritenersi simmetricamente escludenti.