), e per gli altri lavoranti compensi assai più bassi: due ducati al mese per il fiorentino Giovanni di Antonio della Checca, che era un nipote dell
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Antonio della Checca o da Giacomo da Poli, ma quelle di qualità più sostenuta, come ad esempio la testa di giovinetto con cuffia (tav. 3d), sembrano essere
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Benozzo o, eventualmente, da distribuire tra Benozzo e gli altri due aiuto dell’Angelico, Giovanni di Antonio della Checca e Giacomo da Poli. Ma quei
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contenta di vedere quel gallo della checca occuparsi di lei, mentre la sera innanzi era stato galante con Nanna. - Perché non l'avete messo? - domandò
gallo della Checca. - Non ne ha l'apparenza. - Sicuro, qui! Le conosce tutte. Dicono che venga per il contralto, quella che fa da Maddalena. - È ricco
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: - Oh sora Checca, ben trovata, dove va? Era Alessandro Pontacchini, un amico di casa, che teneva un botteghino di sali e tabacchi. - Vado qui, sor
Toto per questo vestito: - Scusa, perchè te lo avrei da fare? Quelli che hai, non ti bastano? sono tanti! Hai da far la bellina per me? Checca mia
, Checca mia. - Se ti senti male, perchè non prendi il citrato di magnesia effervescente? È una bibita piacevole e ti spazza lo stomaco come una scopa
sette. Quando egli si voltò, vide sua moglie un po' pallida, tutta seria. - Questo pranzo ti secca, Checca mia? Ora è fatta e non si può disfare… - Un
e la torta che assaggerete in fine di pranzo, sono opera di questa Checca mia, che ha le mani benedette. Il marchese le fece un complimento squisito
. Concertino de la pedacchia: Cruyère. La sora Checca a ppanza per aria: Gallina lessa o arrosto. Er merluzzo co’ li ggendarmi: Baccalà con le patate. Le
’ rimedio è questo. Ammalappena voi vedete la ciovetta, metteteve a strillà’ cco’ ttutt’er fiato: "Sóra Checca, portale la palétta, pe’ scottà’ er culo a