precedenti registrazioni della fatica, e ne furono meravigliati. Ero molto eccitato, mi sentivo caldo, ero rosso in viso. Alla sera dello stesso giorno ero
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Sí, ho detto cosí. Ma era un modo di dire. Non c'era mica nessuna necessità di sposarmi cosí di furia. Non ero mica incinta. Tua madre avrà magari
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Forse quando ballavo, ubriaca, senza le scarpe? Hai capito che ero una, che ti andava benissimo a te?
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Manolo, io non ridevo, non ridevo mai. Non ridevo, non parlavo, non fiatavo piú. Ero ferma come una statua. Ero allucinata. Stregata. Sai cosa voglio
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Non l'hai mai visto, quando io non c'ero, qui... presso la capanna?
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Questa volta non eri tu che invocavi me... ero io che invocavo te...
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Che domanda! Ero sulla lista per gli acquisti del Circolo. Non tirare così che li guasti.
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È stato un errore. Ero sulla lista. Me lo ha detto Helmer. Li manderanno a riprendere. Vedrai.
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Oh Tommy. Fortuna che ci sei tu. Ero nera nera e mi hai tutta rasserenata.
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Gli ho lasciati in chiesa. Quella messa non finiva più... Ero in pensiero, lana.
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(Leandro penetra occultamente dal fondo della scena e contempla Ero. Ariofarne, che ritorna dalla parte opposta, lo scorge. Il seguente dialogo fra
(Ero depone gentilmente una corona d’alloro sulla testa di Leandro, mentre risuona il segunte coro)
(Ero fugge inorridita. Ariofarne la guarda fuggire con un atteggiamento feroce. – La fanfara squilla fragorosamente. – Cala la tela).
LA MEMORIA... HAI RAGIONE... NON RICORDAVO PIÙ NIENTE... NEMMENO CHI ERO... MA ORA TUTTO MI STA TORNANDO IN MENTE...
ERO COSÌ IMMERSO NEI MIEI STUDI CHE NON TI HO NEMMENO SENTITO ARRIVARE.
“QUANDO HO RIAPERTO GLI OCCHI, ERO ANCORA APPOGGIATO AL TAVOLO DELLA CUCINA E UDIVO SEMPRE QUEL SIBILO...”
E CHE NE SO? TUTTE QUELLE STRANE STORIE DI UOMINI SERPENTE... MIO MALGRADO MI ERO LASCIATO SUGGESTIONARE...
... O FORSE... FORSE ERA QUALCUNO CHE VOLEVA SAPERE SE ERO IN CASA!
ERO VENUTO A PARLARTI DI QUESTO, JULIANNE, QUANDO HO SENTITO I RUMORI, QUI SOTTO...
CHE COSAAA?! E IO CHE MI ERO COMPLIMENTATO PER IL TUO GESTO ALTRUISTICO!
È VERO! A CAUSA DEGLI IMPEGNI DI QUESTI GIORNI ME N’ERO SCORDATO!
PER NIENTE!... IN EFFETTI ERO DEL TUTTO CONVINTO CHE MEFISTO FOSSE ORMAI MORTO E SEPOLTO!
ECCOLI! ERO SICURO CHE SAREBBERO ENTRATI DAL RETRO, COME HO FATTO IO. LA STRADA È DESERTA.
FRA POCO IL POVERO LEO SI RENDERÀ CONTO CHE LA FABIA DA LUI TANTO STIMATA ERO IO, EVA KANT.
UNA NOIA MORTALE! ERO ARRIVATA AL PUNTO IN CUI AVREI PREFERITO LA COMPAGNIA DI UN PESCE ROSSO...
E CHI... UFFF... CHI TI SEGUIVA?... IO ERO QUI... UFF... PER I FATTI MIEI!...
... ERO IN OSPEDALE... HO VISTO I CHIRURGHI CHE LO HANNO SALVATO... E HO CAPITO...
DANNAZIONE! IN QUEL TEMPO IO ERO ALLE PRESE CON BILL IL ROSSO ALTRIMENTI... SOLO CHE AVESSI SAPUTO QUALCOSA.
NON MI ERO SBAGLIATO!... DOVE C’È FUMO C’È ANCHE FUOCO... E I FUOCHI NON SI ACCENDONO DA SOLI.
È VERO TEX! È ACCADUTO SULLA RIVA DEL FIUME. IO ERO LONTANO E NON HO SENTITO IL PERCHÈ DELLA LITE...
ISPETTORE… IERI SERA ERO CON UN UOMO… MA SOLO LUI PUÒ CONFERMARLO…
ERO PROPRIO STUFA DI STARE IN MONTAGNA. PIOVEVA COME NEL MESE DI NOVEMBRE.
STAMATTINA QUANDO I VOSTRI AGENTI SONO VENUTI A PRENDERE MIO MARITO, IO NON C’ERO.
LUI HA SCOPERTO CHE NON ERO JOLE KREBS. GLI ALTRI DI CASA L’HANNO SAPUTO?
ERO IN DEBITO CON QUELLA BAMBINA. E IO SALDO SEMPRE I MIEI DEBITI.
“... MA QUELLA NOTTE, NEL SONNO, HO MESSO INSIEME I PEZZI DEI MIEI RICORDI PERDUTI. QUANDO MI SONO SVEGLIATO, SAPEVO CHI ERO...”
QUANDO HO VISTO QUELLA VORAGINE, HO SENTITO IL CUORE BATTERMI IN GOLA, ANCHE SE ERO PREPARATA!
HAI UCCISO UN UOMO E SE NON C’ERO IO A FARTI SCAPPARE FINIVI IN GALERA!
SÌ... MI VOLETE BENE... PERÒ QUANDO HAI SAPUTO CHE ERO SENZA DANARO, MI HAI RIMANDATO AL PAESELLO!
CHE SCIOCCO ERO! COSTRINGEVO I NIPOTINI A SARCHIARE I TULIPANI, MENTRE ESSI PREFERIVANO INVENTARE COSE DEL GENERE!
MA CERTO, BUCI: UNA VOLTA ERO IO IL PIÙ FAMOSO VENTRILOQUO DI TUTTA LA REGIONE... E SO ANCORA CAVARMELA MOLTO BENE!
NO... È CHE ERO DISTRATTO... STAVO PENSANDO AL MISTERO DEI SETTE OGGETTI!
: «Mi sono salvato perché ero a pranzo / Ho sentito un gran botto avevo la camicia macchiata di sangue»
Lei di quella serata dovrà avere un solo ricordo: «Ero sua ospite a cena e nel suo cuore».
Ventura — E allora se ero così screditato perché ho scritto personalmente a Giannettini?
Questa potè sembrare forse un'asserzione ardita, ma io ero sicuro che sarei stato giustificato dai risultati.
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Ricotti ministro della guerra. Comunque sia, a me preme dichiarare che non ero allora ministro; lo fui due anni dopo.
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Voci dall'estrema sinistra. «Con buoni modi,» lo dice lei, ma non è vero! Io c'ero!
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Nicotera ministro dell'interno. Non è colpa mia se son giunto tardi. Ero al Senato.
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Oggi ero venuto qui col proposito di confutare parecchie delle cose dette dall'onorevole Nasi; ero venuto armato del libro dell'onorevole mio amico
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Accademia della crusca
