Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: sognavo

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 Sognavo  che ...
...  Sognavo  che ...
d'amore,  sognavo  le dolci carezze, i baci tuoi.
 sognavo  il Consiglio". Note sparse su magistrati, autogoverno,
CHE DA RAGAZZO,  SOGNAVO  DI SCOPRIRE MONDI FANTASTICI, INSIEME A UNA FANCIULLA
IGOR! NEMMENO MI  SOGNAVO  CHE CI FOSSE UN SIMILE MANGIONE IN CASA!
il mondo coi suoi veri colori. Allora in mezzo alla poesia  sognavo  credendomi desto. In seguito mi sono accorto di avere anche
a stare da lui. E la Elena era disperata. Ma io non mi  sognavo  nemmeno di potergli dire di no. Cosí sono andata a stare
come una candela, ero diventata brutta, magra, pallida. E  sognavo  sempre pipistrelli e serpenti. E gli chiedevo, al mattino:
cucivo foglie di castagno tra loro fino a farne corone.  Sognavo  di fare vestiti completamente verdi appena rigati di nero
riaddormentata?" domandò Patrizio. "Sognavi di nuovo?" "Sì!  Sognavo  un mostro che m'inseguiva ... mi inseguiva." "Ah!" E
più che prese, ma mi sentivo malconcio, e in graticola.  Sognavo  di quella vilmy, tutte le notti. Devo dirti: non è come per
futuro letterato. Ma allora non pensavo alla letteratura;  sognavo  di farmi missionario, ero in pieno misticismo, praticavo la
nome, Baccio mi aveva rubato, tradito, assassinato! Io che  sognavo  nello sconosciuto, nell'innominato di Zugliano, un
di città. Mi pare che abbiamo tutti da imparare, e non mi  sognavo  davvero che il nostro linguaggio potesse esser preso ad
Non lo so neppur io. Non avevo nulla da lare, mi annoiavo,  sognavo  di triplicare il patrimonio lasciatemi dallo zio. Tutti
frutti proibiti... In quel tempo rileggevo Terra vergine e  sognavo  grandi fiumi luminosi, tutto un paesaggio caldo e
Di primavera m'ostinavo a doventar cattolico e d'inverno  sognavo  di doventar ricco. Ah, non dimenticherò che ella si faceva
sebbene non m'avesse mai tradito, cercasse la mia quando  sognavo  l'amore che devastava tutta la mia anima. Mi pareva di
a me stessa che il denaro non è tutto, andavo a letto e  sognavo  di essere a Tara, subito dopo la morte della mamma e dopo
Remigio, dopo la lettera famosa, non aveva più scritto.  Sognavo  per lui de' pericoli, che mi apparivano tanto più orrendi
che non veniva, io facevo all'amore coi miei quadri,  sognavo  i capelli biondi della cameriera che spolverava le tende
Mi sentivo invadere da cento ispirazioni gigantesche, e  sognavo  tutte le ebbrezze della gloria. All'improvviso fu suonato