Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: plinio

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lacca di Robbia scoperta, secondo  Plinio  e Vitruvio, nelle ricerche per imitare la porpora dei Greci
 Plinio  che asserisce Apelle salvaguardare i suoi dipinti con un
infatti in  Plinio  - probabilmente di fonte greca, tanta filiforme purezza vi
 Plinio  si narra di un atramentum adoperato da Apelle, che
celebre tenore ed ella stessa cantante lirica, con il basso  Plinio  Clabassi attualmente impegnato in una serie di recite al
unire la cera ai colori distinguono l’encausto descritto da  Plinio  (1), dei quali tre metodi, secondo i migliori interpreti,
pervenute dalla più alta antichità, che per sapersi da  Plinio  e Vitruvio l’uso delle gomme, della colla animale, del
estesissimi, non meno pregiudizievoli di quelli che  Plinio  deplorava sin dai tempi romani, sono ancora incolti,
fu scoperto dall’ateniese Callios nell’anno 349 di Roma, e  Plinio  lo descrive come un colore tanto stimato e così caro di
esistere sulle più antiche pitture egiziane, descritti da  Plinio  e Vitruvio fra i colori adoperati dai Greci e dai Romani,
burro. In Omero e nella Bibbia si parla del formaggio e in  Plinio  leggete che Zoroastro vivesse nei deserti per trent'anni di
 Plinio  che anticamente vi fossero due modi di dipingere
il re Cefeo fosse “figlio di Belos”, personaggio del quale  Plinio  il Vecchio racconta che “fu considerato l’inventore della
Ribera che certo il conobbe, quel che Aristotile a Pausone,  Plinio  a Pirreico, Alfonso a Luigi Rodriguez: esser schiavo della
per le medesime ragioni: posto che il sapone nominato da  Plinio  era tanto diverso dal nostro quanto il sal di tartaro
pittura a cera, nulla si saprebbe senza quanto ne scrissero  Plinio  e Vitruvio, e anche questo forse dimenticato senza
rispondesse: di fuori adoperate olio, di dentro miele.  Plinio  scrive che quando l'Imperatore Augusto ebbe interrogato il
simulare la realtà. Significativo è l’episodio descritto da  Plinio  il Vecchio nella sua Naturalis Historia, riguardante il
già nel cosiddetto «Teatro delle Mostre» organizzato da  Plinio  De Martis nella sua galleria «La Tartaruga» di Roma nella
di esso. Le quali incominciarono assai presto, perchè già  Plinio  narra che Pausia incaricato di rifare delle pitture di
(m. 65 d. Cr.), che tratta di economia etico-stoica; e  Plinio  il Vecchio, naturalista (m. 79 d. Cr.), e gli scrittori de
una leggenda tramandata da  Plinio  nella sua Naturalis Historia, i Greci attribuivano
posteri, con tutte quelle particolarità che specialmente in  Plinio  sono così frequenti nella sua celebre storia naturale e per
allo stesso modo che  Plinio  dubitò che ai Greci spettasse l’invenzione della pittura,
condurre i cenni attinenti all’impiego dei colori che  Plinio  e Vitruvio riferirono trattando dell’arte greca.
coloriti coll’ossido di manganese. Osserva inoltre che  Plinio  discorre di diverse ocrie brune e sopratutto di una
mista di minio. E ricordando due altri gialli descritti da  Plinio  che potrebbero corrispondere all’orpimento ed alla
Romani, di una ristrettissima classe di persone, ma perchè  Plinio  assicura che si dava per suo mezzo l’ultimo grado di
del Burchiello: Perchè a Milan si mangia pan di miglio?  Plinio  al lib. 28 cap. 10 dice: Milio campania gaudet præcipuo,
fit et panis prœdulcis. Appare da qui che ai tempi di  Plinio  si coltivava la varietà bianca, e che fino d' allora il
in un colle loro interpretazioni del famoso brano di  Plinio  e i vaghi appoggi di alcuni versi di Marziale e d’Ovidio,
le interpretazioni cui si prestano le parole sibilline di  Plinio  che l’abate Requeno traduce (1): «Anticamente furono due
quindi del tutto naturale che  Plinio  il Vecchio, padre incontestato delle scienze naturali
mi ricordo che  Plinio  scrive che in alcune regioni della Grecia si ordinava agli
romana, ove si ricordano le aziende parziarie di Catone e  Plinio  (C. Ferrini) e quelle dei veterani trasferiti ai confini