Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: moschino

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gridava davvero sempre più da presso: - Moschino!  Moschino  mio!... - Era la Rita. Un singhiozzo le rispondeva. Era
a mano a mano che le loro ricerche riuscivano senza frutto.  Moschino  si scosse dal suo torpore sonnolento, quasi mortale; fece
no; erano i bimbi che, vicini a lui, lo chiamavano. Allora  Moschino  si mise a correre verso di loro; le gambe gli si
l' abbandonassero, tutt' i baci che riceveva. - Moschino!  Moschino  mio bello! - esclamava la Rita. - Moschino! Moschino d'
Moschino mio bello! - esclamava la Rita. - Moschino!  Moschino  d' oro! - ripeteva Nello. - Bestia scellerata! - diceva la
volte no! Se la Letizia avesse capita la lingua dei topi,  Moschino  le avrebbe giurato, come giurò poi a Ragù e alla Caciotta,
veterinario disse che bisognava radere il pelo, lavar bene  Moschino  con acqua di crusca e ungerlo tutte le sere, prima d'
via quel bel pelino leggiero, che parea proprio una seta.  Moschino  gridò per un poco; ma alla fine si rassegnò, s' accovacciò
di Bercellino e Del Sol - Tra i granata a Milano forse  Moschino  al posto di Fanello
tornava a casa una volta che non chiedesse in famiglia: - O  Moschino  che fa? Dov'è? Portatemelo. - Non sempre Moschino si faceva
- O Moschino che fa? Dov'è? Portatemelo. - Non sempre  Moschino  si faceva trovare. Era sotto un mobile, sopra un altro,
gli procurava. Un giorno, dopo aver inutilmente cercato  Moschino  per tutta la casa, il conte tése l' orecchio a de' suoni
piano, rimasto aperto dopo che la Rita vi aveva studiato,  Moschino  passeggiava lentamente, con aria d' importanza, tutto
con voce di pianto: - Moschino! Moschino! Dove sei,  Moschino  mio? - Ma la suppose una cara, un' ultima illusione della
in un modo o nell' altro gli avrebbero data la baia! Ah!  Moschino  non ci poteva pensare. E il peggio era che il pelo non gli
e gli carezzò la pelle ardente come quella di un uccellino.  Moschino  s' arrischiò d' andare co' suoi, sperando che non s'
giù dalla tavola sul grembo della Rita. - Sì, sì, sta' lì,  Moschino  mio, povero Moschino, - disse la buona bimba - ti darò io
mangiare, senza che nessuno ti veda. - E così fece. Adagiò  Moschino  sul tovagliolo, nell' ombra; e ogni tanto gli porgeva un
di calore. Per tutto il tempo ch' ei restò senza il pelo,  Moschino  non volle mai nè mangiare nè dormire co' suoi fratelli.
gli era risparmiata qualunque umiliazione. A poco a poco  Moschino  guarì: le bolle gli si disseccarono, la pelle gli diventò
che, ci si provò, n' ebbe a uscire malconcio. Una sera,  Moschino  se ne stava a dormicchiare su la spalla della Rita, la
ch' era su la tavola, gli diede da bere. In quel mentre  Moschino  aprì un occhio, e, vedendo bere Bellino, se ne sentì venir
andasse proprio a cadere sopra una bolla ancora aperta:  Moschino  diè un grido, s' avventò come una furia su Bellino, se lo
ribaciarla su la bocca ardente di febbre. - Grazie, grazie,  Moschino  bello, - diceva la signora che, quantunque si sentisse
senza avere imparato mai.... - Nello portò trionfalmente  Moschino  al padre. - Ecco chi sonava, babbo! - diss' egli ridendo
tanto lo ritrovavano rimpiattato in un cantuccio lontano,  Moschino  fu invasato dall'idea di conoscere il mondo, il mondo
zampa, e Bellino spalancava un momento gli occhietti rossi,  Moschino  badava a fantasticare: faceva nè più nè meno di Nello, al
di godersi in casa?... Il mondo! Questa parola, che per  Moschino  non aveva un significato preciso, questa parola che gli
coloro che hanno il coraggio di stare fra' loro simili. -  Moschino  non capiva, ma indovinava le lotte ch' era obbligato a
della sua razza, e s' affrettò a rispondere: - Io sono  Moschino  dei conti Sernici, originario delle Indie. Mi trovo qui, a
ma senza sapere se ci sveglieremo più.... - Perchè? - fece  Moschino  con la pelle accapponata. Il topo comune si guardò attorno
e Seicento, dal Francatila al Mochi, dal Mosca al  Moschino  - per fortuna sono ancora con i loro piedistalli che
che fa battere il cuore più forte del solito. E il cuore di  Moschino  batteva forte davvero. Le scale gli parvero eterne, benchè
da un lato menava sulla via, dall' altro in un giardino.  Moschino  rimase un po' come l'asino di Buridano: non sapeva che
li traforava, scintillando come una spera tutta d' oro.  Moschino  entrò in un viale fiancheggiato di crisantemi, che
scuderia l' acqua batteva come una grandinata. A un tratto,  Moschino  sentì accanto a sè qualcosa che lo solleticava leggermente.
pazientemente i pezzi che gli parean troppo grandi, Dodò e  Moschino  lo mordicchiavano per chiasso, e gli davan la baia. - Rifà
- Rifà almeno il letto, buono a niente che sei! - gridava  Moschino  dopo aver addentato quel fratello tutto mortificazione e
effetto del sonno o d' un certo rimorso della coscienza,  Moschino  credè vedere la Caciotta andar attorno per i salotti in
s' udì il brontolìo del tuono, foriero d' un temporale.  Moschino  guardò in alto. Non aveva mai visto il cielo aperto, nè
che lo intricava come un labirinto, dove sarebbe andato  Moschino  per ripararsi dalla burrasca? Ormai cominciavano a cadere i
del fieno e due cassoni di biada. Sotto uno di quei cassoni  Moschino  si diresse subito, rimpiattandosi alla svelta.
vincer persino la serietà del fratello fìlosofo. Soltanto a  Moschino  era permesso d' andar qualche volta a trovare Dodò nella
d' andar qualche volta a trovare Dodò nella biblioteca;  Moschino  gli si metteva a torno a grattargli il collo e la testa co'
- Mi straziano, mi divorano! Ah, orribile! orribile!... -  Moschino  tremava come una foglia al vento; non aveva più sangue
abbattute, i fiori laceri e pésti. Atterrito, ansimante,  Moschino  girò attorno gli occhietti neri; la notte era ormai scesa:
del padrone. Dodò rizzava le orecchie, e balzava in piedi;  Moschino  andava avanti, e tutti e due scivolavano dalla libreria e
Dodò. - Sicchè, ora i topi dovranno sgomberare? - domandò  Moschino  grattandosi un orecchio. - Speriamo di no, Dio mio! -
Era uno che un' altra volta, essendo venuto in casa, visto  Moschino  sur una sedia, gli aveva gridato: - Va' via, brutta
brutta bestiaccia! - e aveva afferrato il bastone. Ma sì!  Moschino  con le sue gambe da grillo, in tre salti era scappato sotto
ivi Guardandosi intorno 5 La Casa di Mario ivi A casa 6  Moschino  ivi Laia di Mario 7 Giuochi sull'aia ivi Proverbi 8
color d' ambra. Poco tempo dopo, tutti i fratelli di  Moschino  avevan seguìto l' esempio suo; e Rita e Nello non potevano
risero, cicalarono. Che dirò della famiglia dei topi?  Moschino  e Bellino, quello per avidità, questo per ignoranza, s'
erano a cena; la Lilia sgretolava qualcosa di mala voglia:  Moschino  s' era scottata una manuccia, posandola su l' orlo d' un
biancastri; la Lilia era tutta lieta dell' avvenimento;  Moschino  guardava con grande curiosità il nuovo arrivato; Bellino s'
madrina erano stati Nello e Rita, e avevan chiamati Dodò,  Moschino  e Bellino i maschi, Lilia e Ninì le femmine.
In tanto le veniva in mente il racconto spaventevole che  Moschino  le aveva fatto - delle proprie peripezie nel mondo. Per
inquieta, e diceva piano qualcosa all' orecchio di Ragù.  Moschino  e Bellino non s' avvedev ano di nulla: l'uno badava a